PARTE 11

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Capitolo 11

Jordan

Quando sono tornato in aula, dopo aver rincorso Bea ed essermi gettato ai suoi piedi, Stefano mi ha detto che mai avrei dovuto abbandonare la mia postazione, per nessun motivo. Con molta educazione, quella che ho e che mi è stata insegnata dalla mia famiglia, gli ho detto che se si fosse lamentato di me ancora un volta e soprattutto davanti a qualcuno, avrei parlato con il rettore, mio amico e un tempo, prima di trasferirmi in America, mio cliente stimato.

Ha subito abbassato la cresta perché ha capito che con me non si scherza. Degli altri studenti non mi importa nulla, conta solo Beatrice. Ecco perché ho voluto fortemente che le mettesse 30 e lode, perché ha parlato tutto il tempo senza fermarsi e conosceva l'argomento come le sue tasche.

''Anche senza il mio aiuto è bravissima e se continua così realizzerà presto il suo sogno''

E' da ieri, da quando lei è scappata che non faccio che pensare a come potrei convincerla a concedermi anche solo un minuto del suo tempo. Gli direi subito di Brian, senza esitazione perché non ha più senso attendere. Sono venuto a Roma per lei ed è giusto che sappia le cose come stanno.

Ma sarei un'ipocrita a dire che non lo faccio anche per me stesso, per alleggerirmi la coscienza. Ma chissà se una volta liberatomi di questo peso, riuscirò a dormire sogni tranquilli.

<<Non è andata bene vero papà?>>
Mi chiede Brian, appena svegliato con indosso il suo pigiama preferito, quello dei Minion's, le banane simpatiche.

Viene verso di me, stropicciandosi gli occhietti. Si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia, io lo prendo e lo faccio sedere sulle mie gambe. La colazione è già pronta, deve solo mangiare tutto.

Anche se non conosce Bea, mio figlio si è affezionato e da come ne parlo ha capito che è una ragazza dolce e buona. Di solito è diffidente verso gli altri, soprattutto verso le donne che si avvicinano a me. Lui pensa che molte siano interessate alla casa grande o alla Ferrari grigio metallizzata che guido e in parte sono d'accordo con lei. Ma la verità è che neanche ci faccio caso alle altre donne perché il mio pensiero fisso è sempre Beatrice.

<<No Brian, è scappata, ma tra poco la rivedrò. Almeno spero, perché vado a casa dai suoi genitori a chiedere perdono anche a loro>>

Il mio ometto riempie la ciotola dei suoi cereali preferiti, quelli al miele dalla forma di piccoli anelli. Ne va pazzo e ne compro sempre in grande quantità. Ama versarli nel latte la mattina.

<<Papà non scoppiare a piangere come fai sempre quando sei a casa, altrimenti non si capisce quello che dici>>

Mi dice sempre di non piangere perché è ciò che faccio continuamente ma non è con le lacrime che riconquisterò Bea, assolutamente. Lei non è una ragazza facile...non lo è per niente.

E averla convinta a fare qualcosa di meschino, come prendersi la sua verginità prima delle nozze, mi rende inquieto.

<<No amore non piangerò promesso >>

Lo stringo forte a me e aspetto che finisca la sua colazione. Si va a lavare i denti e poi va a vestirsi, oggi anche se non ha lezione a scuola, seguirà dei corsi di sport. Potrà fare equitazione, tennis e nuoto e alla fine di questo mese sceglierò ciò che più gli piace anche se sono convinto che la sua scelta ricada sul primo sport. Ama tantissimo i cavalli e vorrei regalargliene uno per il suo compleanno<<Sono pronto papà>>

Saliamo sulla Ferrari e prima di partire mi accerto sempre che la cintura di mio figlio sia ben allacciata. Vado ad una velocità moderata perché è la macchina che non tollero un andamento lento, ma non andrei mai veloce. C'è Brian dentro e lui deve essere sempre al sicuro.

La mia Arizona(The power of love #1)NUOVA VERSIONE-COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora