PARTE 26

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QUESTA CHE LEGGERETE DI SEGUITO È LA NUOVA VERSIONE DE ''LA MIA ARIZONA"
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A STORIA É STATA SCRITTA NEL 2017. I CAPITOLI CHE LEGGERETE SONO STATI REVISIONATI E IN PARTE MODIFICATI. QUOTIDIANAMENTE NE PUBBLICHERÒ UNO
BUONA LETTURA 🤗

Capitolo 26

Jordan

<<Brian scegli un film così lo guardiamo, non metterci molto però che devi andare a letto presto>>
Gli dico mentre finisco di mettere a posto le stoviglie nei mobili della cucina. Ho parlato con il rettore questo pomeriggio e al termine della settimana il mio lavoro all'università finisce. Bea non mi ha degnato di uno sguardo in classe, si limitava soltanto a prendere appunti e a parlare con la sua amica Marta come suo solito fare.

Stavolta faccio come mi ha chiesto, le sto lontano e non la opprimo. Anche se la voglia di averla qui in casa insieme a me a mio figlio è tanta così come la voglia di chiamarla e di sapere come sta, cosa ha fatto oggi quando è ritornata a casa, cosa indosserà stasera all'appuntamento con Stefano.

A lezione si guardavano ma ho notato una differenza di sguardi. Lui la fissa come un pesce lesso, lei invece lo guardo ma lo considera solo un amico ne sono sicuro, però la paura che uscendo insieme anche lei possa trovarsi molto bene con lui è tanta. 

Passerò la serata nel lettone con Brian cercando di non pensare a lei e Stefano a cena insieme mentre mangiamo come una normale coppia, insieme alla loro bambina. La famiglia che dovevo avere io, anzi, che potevo avere se solo fossi stato un uomo migliore.

<<Papà ti stanno chiamando, vieni>>
Mi dice Brian

Come al solito dimentico il cellulare in ogni angolo della casa. Sul display compare un numero che non conosco ma rispondo lo stesso perché potrebbe essere per lavoro.

<<Pronto?>>

<<Ciao Jordan, sono Alberto. Potresti venire a casa?>>

''Alberto? Ma siamo seri?L'uomo che voleva uccidermi mi chiama e mi invita a casa sua proprio mentre sua figlia, l'unica in grado di fermarlo, è fuori?''

<<E' successo qualcosa a Bea?>>
Chiedo in preda al panico.

Poi mi ricordo che sono l'ultima persona che chiamerebbe se le succedesse qualcosa. Al massimo mi incolperebbe, come ha sempre fatto quando stavo con lei.

<<In verità è appena uscita con Stefano e sua figlia Nicole. Ho bisogni di parlarti di una questione importante>> 

E' felice lo stronzo che la figlia sia uscito con qualcuno che non sia io.

<<Alberto se stai cercando di farmi venire lì per picchiarmi ti avverto già che stavolta non starò fermo a farmi spaccare il naso e la mandibola>>

<<Non sto cercando di fare nulla, vieni a casa che devo parlarti Jordam>>

<<Va bene arrivo>>
 Chiudo la chiamata e vedo Brian che spegne la televisione con un faccino triste.

<<Ho capito papà devi andare>>

Poverino. Ci rimette sempre lui.

Vorrei essere un padre migliore perché se lo meriterebbe sul serio. Ma la sua mancanza e i miei sensi di colpa, mi impediscono di esserlo.

<<Chiudo a chiave, se bussa qualcuno non aprire e se non ti senti bene chiamami>>

Non vorrei mai lasciarlo solo ma se Alberto mi ha chiamato vuol dire che è qualcosa di grave, perché altrimenti non si sarebbe mai scomodato. Mi ha sempre odiato e non so assolutamente cosa possa volere da me.

La mia Arizona(The power of love #1)NUOVA VERSIONE-COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora