10. Io e Stiles

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Mi andai a sedere e lui mi diede un bacio sulla guoncia. Le sue labbra sulla mia guancia. Quanto vorrei girarmi e baciarlo ma non posso. Devo lasciare Mike, è un errore stare con lui. Il mio cuore è di un'altra persona, Stiles. Dal primo momento che l'ho visto. Vado da Allison.
«Alli avevi ragione»
«Quanto amo sentirmelo dire» rispose lei entusiasta.
«Ma se lasciassi Mike e lui imi arrabbiasse?» dissi io.
«Lydia, si arrabbierebbe comunque»
«Come sei pessimista»
«Non è pessimismo ma realismo, sono solo realista»
La guardai male.
«Lydia»
«Si» dissi mentre mi girai e vidi Stiles. Mi si formò un sorriso.
«Che ne dici se oggi...mh...come posso dire...andassimo in Duomo insieme?» disse lui timidamente inceppando le parole.
«Certo» dissi io.
Andai in corridoio.
«Oggi che fai?» mi chiese Mike.
Oh merda, di certo non glio posso dire niente esco solo con Stiles. No.
«Esco con Allison»
«Ah» rispose lui.
«Mi dispiace» risposi io.
Si avvicinò a me cercò di baciarmi ma io mi allontanai dicendo
«Ale come va?»
«Bene tu?» mi chiese Alessandro.
«Scusa Mike devo andare» dissi andando verso Alessandro.
«Scusa se ti ho chiamato ma non potevo baciarlo» dissi io al mio amico.
«Non fa niente, ma prima o poi dovrai dirgli che non lo ami»
«Ma non so come dirglielo»
La campana suonò avvisai Allison dicendole che se Mike le chiedeva cosa faceva oggi doveva rispondere che usciva con me.
Aspettavo la fine della scuola per poter uscire con Stiles. Chissà dove mi porterà?
Finalmente sono le 13:35 e usciamo.
«Stiles se vuoi puoi venire a casa mia a pranzo» dissi io.
«Se non disturbo va bene» disse lui.
Prendemmo insieme l'autobus.
Arrivati a casa cucinai un pò di pasta al sugo. Eravamo insieme in cucina.
«Lydia hai un pò di sugo in faccia» disse lui.
«Dove?»
«Aspetta»
Prese un tovagliolino e con tocco leggero tolse il sugo.
Andammo in salotto a vedere la tele appoggiò il suo braccio in modo che mi arrivava alla spalla e io appoggiai la testa sul suo petto. Ma che fai? Disse il mio sunconscio.
Sentivo il suo cuore battere forte, forse è nervoso.
Verso le 14:45 uscimmo. Entrammo in un negozio, dopo esser andati al reparto donna andammo in quello degli uomini.
Stiles era in camerino.
Mi girai e vidi Mike venire verso i camerini. O merda. Entrai subito in quello di Stiles.
«Hey Lydia che cavolo fai» disse lui a disagio, dato che non aveva la maglia.
Stava per dire un parola ma io posai il dito sulle sue labbra per non farlo fiatare. Che bello che è. In ogni momento è bello. Mi mise una ciocca di capelli, che mi coprivano il viso, dietro il mio orecchio. Quanto avrei voluto baciarlo.
«Controlla se c'è ancora Mike» gli sussurrai io.
«Non c'è»
«Veloce mettiti la maglietta e andiamocene»
Uscimmo velocemente fuori dal negozio.
Mi abbracciò.
«Ti voglio bene» gli dissi io anche se volevo che dalla mia bocca uscisse altro.
«Anche io» disse lui.
Mi prese in braccio e mi fece girare.
Andammo in un bar.
«Una cioccolata calda» ordinai io.
«Anche per me» disse lui.
Dopo aver bevuto tutto mi accompagnò a casa e ci entrammo.
«Ma stai tutto il tempo sola?»
«Si...» la mia voce calò di un tono, i miei occhi divennero lucidi.
«Scusa» disse lui.
«Sai che ti dico oggi rimango qui» disse lui.
«Cosa?» risposi io.
«Dormo qui. Hai un letto in più?»
«Si, ma il pigiama?»
«Vado a prenderlo»

Poi sei arrivato tu [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora