32. Lydia

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Noah: domani sei libera?
Lydia: a che ora?
Noah: 16:30
Lydia: dove?
Noah: il soluto bar
Quanto vorrei non aver mai conosciuto Stiles. Innamorarmi di lui è stato l'errore più grande che ho commesso, ora come lo lascio andare via? Una parte di lui la sento con me.
Nonostante lui sia cattivo mi attira.
Sono come una calamita attratta dal ferro da cui è difficile staccarsi.
Io non riesco a staccarmi da Stiles.
Il campanello della porta suonò.
Andai ad aprire.
«Devi dimenticarmi»
«Che ci fai qui? Dai entra»
«Volevo dirti in faccia come dovrebbe andare, quindi dimenticami»
«Come sai che non ti ho dimenticato? Perchè io mi ero dimenticata di te »
«Sono io che devo dimenticarmi di te. Ormai ho una relazione seria, l'ho fatto con quella ragazza anzi con la mia ragazza e »
«L'hai fatto?»
«Si»
«E me lo dici così, come se non fosse importante? Stiles vattene via»
«Scusa, ma non è questo il punto»
«E quale sarebbe?»
«Che non riesco a dimenticarti»
«E che l'hai fatto» aggiunsi.
«Si ma io ti amo, l'ho fatto incosciamente»
«Vai fuori»
Riaprii la porta ma lui mi bloccò.
«Lydia per favore ascoltami»
«Vattene via Stiles, io non ti amo. Non voglio più sentirti, non voglio più vederti. Stai continuando a rovinare la mia vita» dissi con le lacrime agli occhi.
«No Lydia, ti prego»
«VAI VIA. SUBITO»
«No Lydia, io non me ne vado. Io rimango, qui, con te»
Con un tocco leggero appoggiò la sua mano sulla mia guancia.
Per un momento volevo appoggiare le mie labbra sulles sue ma non posso.
Si avvicinava sempre di più.
Eravamo a due centimetri di distanza.
Le opzioni erano due o cedevo e lo baciavo o mi giravo.
Optai per la seconda.
Mi girai in tempo.
«Stiles vattene, non puoi piombare qui, dirmi che non mi hai dimenticata e che l'hai fatto con una ragazza e tentare di baciarmi»
«Lydia ti prego»
«Basta. Vattene via, quante volte te lo devo dire. Mi stai facendo soffrire in continuazione»
«Lo so mi dispiace»
«Ti prego vattene via»
Mi girai verso di lui, lo guardai con gli occhi lucidi.
«Lydia io»
«Tu ora te ne vai»
I nostri occhi si incrociarono.
Mi venne la pelle d'oca, perchè sapevo che sarebbe stata l'ultima volta in cui pitevo provare questa sensazione.
Varcò la porta.
Era uscito, come mio padre, dalla mia vita. Mi sedetti per terra con la schiena appoggiata alla porta.
Anche lui era in quella posizione, in un certo modo riesco a sentirne il contatto. Piangere è l'unica cosa che posso fare. Stiles mi ha rovinata.
E questa stupida porta segna la fine e l'inizio della mia vita.
Mi alzai e andai in camera.

Poi sei arrivato tu [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora