20. Te ne sei andato

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Era mio padre.
Rimasi allibita.
«Cioè tu, non mi avresti voluto nemmeno salutare?» dissi incredula.
«Si Lydia»
«Non ho parole, però okay fai finta che io non ci sia» dissi andandomene in camera.
Chiusi la porta mi sedetti per terra appoggiando la schiena sulla porta.
Ma che razza di padre è questo?
Che razza di "famiglia" è?
«Lydia, me ne sto andando» disse.
Mi alzai. Aprii la porta andai in sala.
«okay allora ciao» dissi io.
Non si avvicinò nemmeno e non disse nulla.
Varcò la porta d'uscita che per me non significava semplicemente solo l'uscita di casa ma anche l'uscita dalla mia vita.
La porta si chiuse.
Le lacrime scendevano come quando piove a dirotto.
Mi inginocchiai per terra.
Mia madre entrò.
Non disse nulla, si inginocchiò come me abbracciandomi piangendo.
«Alla fine è meglio così» disse lei.
«Mamma, non mi abbandonare anche tu» dissi piangendo.
«No Lydia, guardami negli occhi....io non ti abbandonerò più»
Ci alzammo.
Non so se definire bella o no questa giornata.
Sono le 23:40.
Un nuovo messaggio.
Stiles: Lydia stai dormendo?
Lydia: no perchè?
Stiles: scendi
Lydia: ma tu sei pazzo
Stiles: si di te
Esco di casa senza farmi sentire da mia madre. Chissà che mi vuole dire alle 23:40.
Apro il cancello.
«Stiles ma tu sei pazzo perchè mi chiedi di scendere a quest'ora»
«Non riuscivo a dormire senza questo»
Mi baciò.
È il nostro secondo bacio e questo è ancora più bello del primo.
«Che belle ciabatte» mi disse.
Ah gia avevo dimenticato di esser scesa in pigiama e con le cabatte a forma di coniglio.
«Stiles e ora che farai?»
«Torno a casa»
«Sai cos'è successo?»
«No, dimmi»
Prima di parlare mi scese una lacrima.
«I miei genitori divorziano e oggi sono entrata a casa e c'era mio padre, non mi ha nemmeno salutata ha solo detto "Ah non sapevo che tu ci fossi" ed è stata una delle poche cose che mi ha detto»
Mi abbracciò.
Infilò la mano tra i miei capelli.
«Ora devo andare» dissi trattenendo le lacrime.
«Va bene aspetta» disse mentre rientravo nel palazzo.
Mi afferrò il braccio e mi baciò la fronte e ce ne andammo.
Rientro a casa.
«Lydia perchè sei uscita?»
«C'era Stiles»
«Chi è Stiles?»
«Una persona»
«Stai attenta tesoro, i maschi sono tutti...strani e non voglio che tu soffra»
«Lui è diverso»
Entrai in camera.
«Lydia ecco i tuoi vestiti lavati»
«Grazie» dico sorridendo.
Non sono abituata a vedere mia mamma che lava i vestiti.
Non riesco a dormire.
Continuo a pensare a mio padre.
Mi ha abbandonata.
Non mi ha nemmeno detto "ciao" non sono neanche stata tre le sue braccia per l'ultima volta.
Non è un semplice divorzio, perchè in un divorzio puoi continuare a vedere il genitore che ti lascia ma in questo caso no, perchè mio padre si trasferisce in un'altra città molto lontana. L'unica cosa che non riesco a digerire è il fatto del saluto.
Si può essere più cattivi?
Penso di si, lui ne è l'esempio.

Poi sei arrivato tu [Stydia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora