Poi sei arrivato tu [Stydia]

34. Lydia

Arrivai a scuola.
«Ciao Lydia, sono due mesi che io e Ale stiamo insieme» disse Allison.
Due mesi.
Due mesi in cui io e Stiles non ci parliamo, non ci vediamo.
«Oggi usciamo insieme, sono troppo contenta» disse.
Me ne andai mentre lei stava ancora parlando.
«Lydia, aspettami»
«No, lo vuoi capire che non me ne frega niente di te e di Alessandro e dei vostri fottuti due mesi» dissi urlando.
So di esser stata molto cattiva ma non può aspettarsi che io le possa dire "sono contenta per voi" perchè non sono contenta per nessuno.
È novembre e mi sembra esser passata una vita da quel fottuto giorno in cui è venuto a casa mia.
«Lydia, cos'hai?»
«Allison vattene via, lasciami stare»
«No Lydia. So che in questi momenti sei intrattabile ma io non me ne andrò. Non farò come hanno fatto tutti. Io rimango, perchè a te ci tengo tanto. So che volevi che Stiles lottasse per te e che lasciasse Grace ma non è andata così e tu devi accettare la realtà. Ti sembrerò cattiva ma è la verità. E la verità è che io ti voglio bene come una sorella e perciò che tu mi voglia qui o no non mi interessa. Io rimango. Puoi urlarmi contro ma io non me ne vado da nessuna parte»
Mi scese una lacrima.
Era quello che volevo sentirmi dire ma che in parte non riuscivo ad ammettere.
Eravamo noi due, io e Allison, la mia migliore amica, che piangevamo in mezzo al corridoio.
La abbracciai.
«Scusa per come ti ho trattata e grazie per non andartene»
Entrammo in classe.
Finalmente ripresi a sorridere.
«Scusa» disse Stiles raccogliendo i libri che erano caduti.
Mi chinai per aiutarlo.
«Non fa niente»
Tra noi c'era tensione. Molta tensione.
Entró la prof che non avevo ascoltato per metà lezione.
«L'alchimia non si può perdere. La chimica che c'è tra due persone non si può perdere ma la si può ampliare» disse la Prof.
Invece l'alchimia che c'era tra me e Stiles era persa.
«Facciamo un pò di esperimenti sulle reazioni chimiche. Stiles va con Lydia»
Stiles venne vicino a me.
Il suo sguardo era perso come il mio.
«Come va con Grace?» mi limitai a dire.
«Benissimo, tu e Noah?»
«Noah? Ah, il barista. Bho non lo sento da tanto»
«Ah, mi aveva detto che siete usciti l'altro ieri»
«Ah? Non mi ricordavo, era come se non ci fossi stata»
Suonò la campana.
«Io e Grace volevamo uscire con voi»
«Perfetto! Quando?»
«Domani sera»
«Va bene»
Me ne andai.
La giornata poteva andare peggio?
Mi ero dimenticata dell'esistenza di Noah.