In birra veritas

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You can't run away, you can't run away

You wouldn't

Non puoi scappare, non vorresti.

Queste erano le parole di una delle mie canzoni preferite dei Paramore che risuonavano nelle mie orecchie mentre correvo tra i sentieri di Hyde Park. Sembrava una mera coincidenza, ma questa canzone sembrava quasi voler far passare la mia corsa mattutina, che avevo ripreso l'abitudine di fare da una settimana a questa parte, come una sorta di fuga. Una fuga da tutto ma soprattutto da lui.

I put my faith in you, so much faith

And then you just threw it away

You threw it away

Al suono di queste parole comincio a correre più veloce. La rabbia mi ribolliva nel sangue perché sapevo quanto quelle parole fossero vere. Gettato tutto via in un solo pomeriggio. Probabilmente doveva andare così.

Louis Fedrinand Cèline diceva che fidarsi degli uomini è già farsi uccidere un po' e ripensandoci forse non aveva tutti i torti. Io a quanto pare ero bravissima a farmi uccidere lentamente. Mi lasciai sfuggire una risata amara e decisi di sedermi su una panchina per prendermi un attimo di pausa da una corsa che stava prendendo una piega tutt'altro che liberatoria. Respirai profondamente, lessi il conta chilometri che segnava ormai quasi 8 km di corsa. Annuii soddisfatta, mi tolsi gli auricolari dalle orecchie e con frustrazione mi misi le mani fra i capelli.

Ormai era passata una settimana dall'ultima volta che l'avevo visto e sentito. Il giorno seguente all'accaduto aveva provato più volte a cercarmi via messaggio o per chiamata, ma ogni volta mi rifiutavo di rispondergli. Avevo bisogno più che mai di schiarirmi le idee e dei miei spazi.

Mi sentivo ferita. Ferita nella fiducia che gli avevo riposto. Il fatto che ci avesse messo un tempo record per cominciare a nascondermi le cose era impressionante. 

In questi giorni pensai più volte che sarebbe stato molto più semplice andare da lui e farsi spiegare tutto per filo e per segno, ma nell'attimo in cui ero sul punto di farlo mi tiravo indietro. Vedevo il tutto come un segno di debolezza. Dopo quello che era successo con Lorenzo mi ero ripromessa di non correre più dietro a nessun uomo. Per nessuna ragione. Questo comportava che non mi sarei presentata alla sua porta a chiedergli cosa fosse successo quel dannato pomeriggio e perché non mi avesse detto subito la verità.

Improvvisamente sentii il cellulare squillare e sobbalzai:

"Pronto?" risposi senza controllare il numero di telefono, rischiando così che fosse Robert.

"Ehi dove sei?" mi chiese Tom dall'altra parte del cellulare.

"Ciao Tom, grazie sto molto bene, te?" sogghignai e lo sentii ridere dall'altra parte dell'apparecchio "comunque sto facendo una corsa ad Hyde Park, perché?" domandai perplessa.

"Corri con il pensiero? Perché non credo che stare seduti su una panchina valga come attività fisica" rise di gusto.

"Dove sei?" gli chiesi guardandomi intorno, intuendo che mi stava osservando da lontano.

Set fire to the rain || Robert Pattinson FF || Completa (IN REVISIONE).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora