From Rome with love

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London Heathrow airport, 6 ottobre 2017

13:40 p.m.

"Sia benedetto il fast track!" esclamai, rimettendo alla rinfusa i liquidi dentro il bagaglio a mano.

"Sia benedetto il sottoscritto che lo fa sempre" replicò Robert, già con lo zaino in spalla.

"Vuoi per caso che ti accenda un cero in chiesa?" borbottai, richiudendo la valigia "Silvia, ci sei?" domandai voltandomi verso di lei. Diedi un'occhiata furtiva all'orologio, tra dieci minuti il Gate avrebbe chiuso e noi eravamo in un ritardo aberrante.

"Forza ragazze, rischiamo di rimanere a terra se non vi date una mossa!" esclamò il mio ragazzo, prendendomi il trolley per velocizzare le tempistiche.

"Se qualcuno non avesse insistito per partire un'ora dopo" borbottai "A quest'ora eravamo già sull'aereo!" feci notare voltandomi verso di lui.

"Non pensavo ci fosse tutto quel traffico" replicò stizzito "e avevo assolutamente bisogno di quelle ore di sonno in più!".

"Sei serio?" lo rimbeccai "all'ora di punta non c'è traffico? Se avevi tutto questo sonno potevi dormire in aereo" borbottai.

"Ci sono" confermò mia sorella, afferrando il manico della valigia e cominciando a incamminarsi "Invece che punzecchiarvi, fate andare le gambe!" ci riprese alzando gli occhi al cielo.

Senza accorgercene cominciammo quasi a correre e già avvertivo lo sguardo assassino dell'hostess di terra che ci rimproverava per essere gli ultimi.

"Pure il giorno del mio compleanno devo correre" borbottai, mentre Robert prendendomi per mano mi fece accelerare il passo.

"Fate largo!" urlò Silvia in italiano, mentre correvamo tra le persone che ci guardavano come se fossimo un branco di scimmie allo sbaraglio. Altri, invece, avevano notato la presenza di Robert, ma non osarono fermarlo.

"Parla meno e fai andare le gambe" disse, cercando di non ridere "Parli troppo, Ali!"

"Robert sto per tirarti un pugno" lo minacciai.

"Forza, ci siamo quasi" si girò mia sorella, incitandoci a correre verso il Gate che era a pochi metri da noi.

Come avevo ipotizzato, al nostro arrivo, l'hostess ci guardò malissimo picchiettando sull'orologio da polso facendoci notare quanto fossimo in ritardo. Ci scusammo e quasi senza accorgercene gli porgemmo i passaporti mentre riprendevamo fiato. L'hostess per poco non ebbe un mezzo infarto quando si rese conto di aver davanti Robert e porgendogli i documenti con gli occhi da cerbiatto:

"Si goda il viaggio Mr. Pattinson" squittì con una voce mielosa.

Alzai gli occhi al cielo e Silvia soffocò una risata di fronte alla mia reazione. L'hostess controllò anche i nostri documenti con disinteresse, ce li porse e rapidamente ci avviammo dentro il finger.

"Si goda il viaggio Mr. Pattinson" ripetei con una vocina stridula. Sentii Robert sogghignare e mi cinse un braccio intorno al collo.

"Qualcuno è geloso!" cantilenò Silvia, sporgendosi verso di me.

"Non è vero" replicai in maniera schietta, dandole una leggera spinta.

"Bugiarda" tossì Robert, pensando che non lo sentissi.

"Visto che siete tutti e due simpatici..." dissi, sciogliendomi dalla presa di Robert per entrare sull'aereo "il posto in mezzo è per uno di voi due. Il finestrino è per la festeggiata" salutai l'hostess e mi avviai rapidamente verso la nostra fila, poco distante dall'entrata.

Set fire to the rain || Robert Pattinson FF || Completa (IN REVISIONE).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora