There was never a surprise so complicated

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"Voglio scendere" piagnucolai, torturandomi le unghie per l'ansia. Odiavo volare ma ormai era risaputo da tempo.

"Non ricominciare non è la prima volta che prendi un aereo" sbuffò Tom allacciandosi la cintura "In Inghilterra ci sei venuta a nuoto?".

Una volta entrata in aeroporto avevo realizzato seriamente che avrei preso un aereo per andare dall'altra parte del mondo. Sul momento non ci diedi molto peso, ma quando realizzai che mi aspettavano ben sette ore d'aereo entrai nel panico totale e passai tutto il tempo in atteso al Gate a lamentarmi della mia paura incondizionata di volare. Quando mi trovavo in situazioni che mi creano particolare nervosismo e ansia, l'unico modo che trovavo per sfogarmi era straparlare di che cosa mi creava quella situazione di disagio. Camilla ormai non ci faceva neanche più caso al mio continuo borbottio, perché sapeva che una volta decollati avrei sicuramente smesso di frignare, Tom invece non conoscendo la situazione era l'unico che mi dava corda. Un po' per divertimento, un po' per pietà ma dalla sua espressione notai che cominciava a spazientirsi.
Cosa ci dovevo fare se al solo pensiero di prendere un aereo mi sentivo morire?

"Tu non capisci. Sette ore di aereo sono tantissime. Cosa facciamo se l'aereo precipita?" continuai a mugugnare, controllandomi le mie povere unghie. Le stavo massacrando, decisi quindi di sfogare la mia ansia cominciando a battere nervosamente le dita sul bracciolo del sedile.

"Semplice, moriamo!" esclamò Tom con nonchalance. Sbarrai gli occhi terrorizzata al pensiero che una cosa del genere si potesse realizzare. Non sapevo se tirargli un pugno per quello che mi aveva detto o scoppiare direttamente a piangere.

"Tom" lo rimproverò Camilla dandogli una gomitata "non c'è bisogno che la terrorizzi ancora di più".

"Ho semplicemente risposto a una sua domanda" ridacchiò alzando le spalle.

Ad un tratto l'aereo sussultò e istintivamente afferrai il braccio di Tom stringendolo con forza.

"Stai calma, ci stiamo solo muovendo sulla pista" mi tranquillizzò Tom.

"Lo sapevo" dissi con indifferenza ritraendo la mano.

"Il bello viene tra poco" sogghignò dandomi una pacca sul braccio. Camilla si lasciò scappare una risata.

Guardai con riluttanza entrambi cogliendo sui loro volti un evidente divertimento, specialmente su quello di Tom che si divertiva più del solito. In quel momento l'avrei volentieri strangolato, ma non ero nelle condizioni adatte per farlo.
Nella speranza di distrarmi, decisi di concentrare la mia attenzione sull'hostess che davanti a noi spiegava le varie procedure di sicurezza.

"In caso d'ammaraggio siete pregati di..."

In caso di ammaraggio? Oddio, no. Non ci doveva essere nessun caso di ammaraggio.
Disperata, guardai fuori dal finestrino e cominciai a respirare profondamente.
Dovevo calmarmi, sette ore di aereo sarebbero passate in fretta e non sarebbe successo nulla di catastrofico. Cercai di guardare il lato positivo di quel viaggio, che per me era paragonabile al traghettamento della mia anima in uno dei gironi dell'inferno, che altro non era quello di fare una sorpresa a Robert a New York. Una volta decollati, prenderò il mio iPod o il mio nuovo libro e comincerò a pensare ad altro.
In quel momento, l'aereo comincia a prendere velocità e di nuovo affondo le unghie nel braccio di Tom.

"Dai Alice, alza le mani come se fossi sulle montagne russe a Disneyland!" disse Tom, divertito anche se non lo rallegrava tanto il fatto che gli stessi stritolando un braccio. Camilla scoppiò a ridere. Un signore si voltò verso la nostra direzione irritato dal nostro continuo vociare.

"Oh porca..." imprecai chiudendo gli occhi, quasi urlando.

Dopo pochi secondi l'aereo decollò e solo dopo qualche minuto deciso di riaprire gli occhi.

Set fire to the rain || Robert Pattinson FF || Completa (IN REVISIONE).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora