Capitolo 64

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Il papà di Ben mi consegna le sue cose e le strade tra noi e i nostri padri si dividono. Carico le valigie in macchina dopo aver sistemato Benjamin e messo le stampelle nel bagagliaio. Appena salgo mi ricordo che sto abitando da mia nonna e non so cosa fare: mia nonna non credo potrà ospitarci tutti e tre. Così chiamo nonna, da cui passeremo a prendere le cose mie e di Ian e poi chiamo mio padre, dobbiamo cambiare quella serratura, far quel che serve per non permettere a chiunque sia entrato in casa nostra di entrarci di nuovo.

Arriviamo a casa di mia nonna, durante il viaggio ho spiegato l'accaduto a Ben che mi rimprovera per non avergli detto niente, anche se non vedo l'utilità di dirgli una cosa del genere prima visto che dalla Grecia non può fare assolutamente nulla. Parlo con mia nonna che invita volentieri a restare, ma preferiremo non disturbare. Torniamo a casa nostra mentre avviso mio padre di chiamare qualcuno per cambiare la serratura. "Sei sicura di restare? Potremo andare a Miami, se è più sicuro..." "Stai scherzando? Hai un'idea di quante spese abbiamo fatto solo per viaggiare su e giù per la Grecia? No, è troppo eccessivo" "Non capisco se mi stai rinfacciando le spese che hai fatto per me o altro" "Certo che no! Non lo farei mai, cosa ti salta in mente?" "Era per dire" sospendo il discorso, tutti dubitano di me: o mi spiego male o gli altri mi fraintendono.

Arriviamo a casa, io salgo a sistemare le valigie e a dare un pulita alla casa, mentre Ben parla con il tecnico dell'allarme e il ragazzo che ci cambierà la serratura. Inizio a pulire, spazzare, lucidare e dare lo straccio dappertutto, è tanto che siamo mancati da casa ed è in una condizione pietosa. Dopo aver pulito mi faccio una doccia e mi cambio mettendomi comoda. Dopodiché scendo per mangiare qualcosa, mi è venuta fame a forza di pulire e stamattina sono andata anche in palestra prima di andare a fare shopping.

Mi preparo un frullato di frutta dopo averla tagliata a cubetti e ne esce moltissimo, credo infatti di aver frullato troppa frutta. Esco dalla cucina con il mio frullato e vedo i poveri tecnici a lavoro sotto lo sguardo attento di Benjamin, ai loro movimenti. Li vedo stanchi e anche accaldati, così mi permetto di offrirgli il mio frullato, sperando gli piaccia.

"Ragazzi, vi andrebbe un frullato all'ananas?" "Grazie mille, ne è sicura?" Chiede il tecnico dell'allarme. "Certamente!" "Grazie mille, ci voleva proprio!" Risponde l'altro ragazzo. Gli offro un bel bicchiere di frullato e, come se non mangiassero da una vita, se lo bevono in un sorso. "È buonissimo! Grazie mille" "Complimenti, grazie ancora" si complimentano soddisfatti. "È solo un frullato, grazie a voi del vostro lavoro!". Dopo una quarantina di minuti entrambi se ne sono andati e io, Ben e Ian siamo finalmente soli. Do da mangiare a Ian e lo metto a letto. Scendo di sotto e mi metto a pulire la cucina e sento Benjamin avvicinarsi a me e cingermi da dietro.

"Quanto mi sei mancata" "Anche tu tantissimo" mi giro verso di lui. "Ben?" "Lo sai che non posso controllarlo" si giustifica riferendosi al suo amico. "Forse se mi stai un po' più lontano..." "Io non voglio stare lontano da te, ci sono stato fin troppo" "Non vedevo l'ora di riabbracciarti" gli dico e dei suoi occhi si dilatano ancor di più le pupille. Si avvicina a me spingendomi contro il bancone della cucina e mi bacia.

La Perfezione Del Caos  4 - Infinito | B&F Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora