Tirano su le tapparelle, un dottore esce e viene verso mia madre e quella di Ben che piange ancora. Sto continuando a versare lacrime, ma almeno non sto spaccando il vetro, per ora. "Purtroppo, nonostante le manovre di rianimazione il signor Mascolo non ha riiniziato a respirare. Il suo cuore ha cessato di battere..." inizia il dottore. Sto stringendo la mano a mia mamma, proprio come quando Noah morì. "...il paziente purtroppo è deceduto alle 7:53 del giorno 12 luglio 2017." A quelle parole le mie gambe non reggono e crollo a terra dal dolore, piangendo fragorosamente. Khristina piange, "ma non quanto me" mi ripeto egoisticamente. Lo so, sta soffrendo, però adesso non faccio che pensare a noi, a quanto nonostante tutto eravamo felici. Sono distrutta. È stato come una palla demolitrice per un edificio. Mi ha distrutto, abbattuto. Mi madre mi sorregge e mi abbraccia. Gli sto spaccando le costole ma quell'abbraccio mi serve, anche se non risolverà un bel niente. Mi vedo già: depressa, tutto il giorno a piangere con mio figlio preso in custodia dai miei perché diventerò un'alcolizzata. Nessuno se lo sarebbe ami aspettato da me, non me lo sarei aspettato nemmeno io, ma ora sembra così ovvia questa visione di me. Continuo a piangere, singhiozzare, ma alla fine cosa serve? Piangere è solo un'effetti collaterale del dolore, nient'altro. È la dimostrazione del dolore che provo ma nulla in confronto a come mi sento davvero. Sto delirando già. Non posso credere sia successo questo. Mio figlio non conoscerà suo padre. Non riesco a realizzarlo, immaginarlo. Fa così male. Tanto male. Troppo. Mi fa male il cuore, come se anche lui stesse soffrendo. Lo sta facendo, non fisicamente ma psicologicamente. Vedo alcuni dottori spostarsi e correre dentro quella stanza. Dovrebbero essere calmi ora che "la situazione si è risolta", per loro ovvio. E invece vedo ancora un gran movimento là dentro. Ma la cosa mi turba poco, facciano quel che vogliono. Poi però un infermiere corre dal dottore che ci ha dato la notizia del decesso. È agitato, molto agitato. Sento poco chiara la voce dell'infermiere a cui però sento dire "il cuore del paziente ha ripreso a battere". Così per confermare la cosa, mi dileguo dalla presa di mia madre e corro al vetro. Le macchine sono in funzione, eppure stavano per staccarle ma non l'hanno fatto perché i battiti sono presenti, non sono più deboli come prima, sono chiari. Mi infiltro all'interno della stanza anche se non potrei e corro da Benjamin. Gli prendo la mano e lo imploro di darmi un segno, che è vivo. "Benjamin, svegliati so che sei vivo..." mi scende un'altra lacrima, lenta, che mi solletica la guancia. Poi rido quando gli dico "Sei quasi morto una volta, non puoi morire due volte!" Rido per non piangere, è una risata nervosa, insomma so che potrebbe morire, e questa volta per sempre. "Benjamin sve.." i suoi occhi si stanno muovendo, sento una leggera presa sulla mia mano. Ad un certo punto geme. "La mano..." sussurra quasi impercettibile. È cosciente, è vivo.
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La Perfezione Del Caos 4 - Infinito | B&F
Fanfic[COMPLETATA, IN REVISIONE] Sequel di "La Perfezione Del Caos 3 - Infinito" Benjamin e Aurora hanno raggiunto il loro ideale di vita: hanno un lavoro, la persona che amano accanto, una casa... Manca ancora qualcosa per cui vale la pena aspettare, ris...