Capitolo 27

48 2 0
                                    

"Aurora dormi, ti farà bene." Sussurra mia madre per non svegliare Ian che ancora dorme disteso accanto a me. "Mamma sto impazzendo" dichiaro tremante, e la guardo con la vergogna dei miei occhi in lacrime. "Aurora non stai impazzendo, stai soffrendo, soffrendo tantissimo. Ti capisco, lo sai che ti capisco, come capisco la tua forza e i tuoi mille pensieri. Credimi, se dormi dopo ti sarà tutto più chiaro, fidati di me." Mi rassicura. Forse ha ragione, ma ho tanta paura, di tutto. "Mamma hai ragione, però sto male capisci, non voglio più stare male, basta" le rispondo esausta di tutto questo dolore le lacrime prendono il sopravvento: perché nella mia vita non faccio che piangere? "Lo so che non vuoi più stare male, ma ascolta il mio consiglio, Riposa e fidati ti sentirai un po' meglio." "Sto male. Buonanotte mamma, ti voglio bene, grazie mille di tutto." "Buonanotte" mi augura con un sorriso. Devo distrarmi, dormire e non pensare più a niente, spero soltanto di non avere uno dei miei incubi. Mi giro su un fianco guardando la figura di mio figlio dormire, così serenamente, che vorrei essere come lui, senza pensieri. Mi sembra sempre di vedere un sorrisetto soddisfatto sul suo viso, che mi ricorda i momenti felici nella mia vita, dove smettere di essere felice era uno sforzo. Ma ci sono pochi momenti così, predominano sempre quelli più brutti, non so come ritornare ad essere felice, non so come esserlo per il più tempo possibile, prima che succeda qualcos'altro che mi sconvolga. Guardo mio figlio e penso che non ci sia meraviglia più grande, nata dalle gioie e dai dolori di una relazione instabile eppure lui sembra così stabile rispetto a noi. La perfezione del Caos. Nel silenzio della stanza sento solo i miei pensieri, che si affievoliscono quando per la stanchezza i miei occhi si chiudono sprofondando in un sonno profondo.
*Mezz'ora dopo"
Vedo il buio, è tutto buio intorno a me. Abbasso la testa e guardo i miei piedi: sono in piedi eppure vedo tutto nero, senza una forma, non sono capace di capire se c'è un pavimento. Cammino in avanti, mi sento leggera, troppo leggera, dev'essere così che si sente la gente quando muore. Al pensiero mi ritorna in mente mio fratello. Continuo a camminare, vedo una luce, piccola, ma posso raggiungerla, magari è il paradiso. Ma un momento, sto morendo? Cos'è questo posto? Dove sono? Inizio a correre all'impazzata, devo raggiungere quella luce! Arrivo a poca distanza dalla luce ma essa mi inghiottisce e mi scaraventa lontano. Accanto a me sento qualcuno. Adesso non c'è più nessuna luce, non vedo niente ma sono distesa, accanto a qualcuno. Sento una piccola mano nella mia, alla mia sinistra, c'è un'altra presenza però alla mia destra. I miei occhi si stanno adattando al buio e piano piano riesco a capire chi sino le due presenze accanto a me. Alla mia destra vedo un bambino, piccolo, dell'età di Ian, o giù di lì. Alla mia sinistra vedo un ragazzo, alto. I miei occhi riescono sempre di più a mettere a fuoco le figure: siamo tutti distesi a terra, senza vita, non riesco a muovermi ma vedo tutto. Ora capisco, siamo morti, siamo sottoterra, sepolti.

La Perfezione Del Caos  4 - Infinito | B&F Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora