Capitolo 75

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Sento Benjamin che mi stringe forte, sento la sua pelle calda mentre posa le mie mani sulla sua schiena per avvolgerlo come in un abbraccio. Prendo coscienza di essere sveglia appena sento i suoi baci caldi posarsi sul mio collo. Affonda la sua testa in questo e il suo profumo mi inebria. Mi tira ancora più a se e quasi mi manca il fiato, non so se per il modo in cui mi sta stringendo o per reazione al suo tocco, letale per me.
"Piccola" mi sussurra mentre sistema la sua presa su di me. "Mm?" Sono davvero goffa e insensibile, lui è così dolce, anche di prima mattina e io fatico ad aprire gli occhi, che effettivamente non hanno il coraggio di aprirsi, non ancora. "Hai ancora sonno?" "Mm" rispondo. "Se vuoi resto qui con te..." "Perché dove devi andare?" Finalmente riesco a comporre una frase di senso compiuto. "Da nessuna parte, sono qui" "Ok..." sospiro e mi riaddormento dopo poco.

"Shh, è tutto ok..." sento Benjamin sussurrare. È avvinghiato a me e riesco perfettamente a percepire il battito del suo cuore, velocissimo, eppure sembra così calmo. "Cosa, Cos'è successo?" Mi stropiccio gli occhi. "Stavi parlando nel sonno" "Si? Non me ne sono accorta" faccio ingenua, in seguito sbadigliando. "Tutto apposto?" "No" rispondo disinvolta, in realtà mi accorgo di parlare nel sogno, di avere incubi, ma lui non farebbe altro che preoccuparsi e trovare una soluzione, mentre la soluzione sarebbe una sola: avere mio figlio qui, con me. E visto che questo non è possibile, per adesso preferisco negare tutto, ma veramente a mentirgli non ci riesco.

"Cosa succede?" "Lo sai benissimo cosa succede" mi alzo di scatto e mi chiudo in bagno. Come fa lui a resistere così a tanto dolore? Vorrei smetterla di piangere e iniziare a fare qualcosa di concreto per mio figlio, ma cosa? Vado dalla polizia e non posso fare altro che chiedere se hanno novità, ma non ne hanno, altrimenti ci avrebbero avvisato, non è vero? Quindi questo è escluso. Non so cosa stia qui a disperarmi e a farmi tante domande, mi chiedo se mi stia abituando a tutto questo odio, anzi sì, mi sto abituando, perché invece che essermi normale sorridere, mi è normale piangere, ed è ingiusto ma è reale. È orribile, ma ormai è diventato parte della mia vita, può succedermi qualcosa di buono, per una buona volta? La risposta è no.

Sento bussare alla porta e gridare il mio nome, ma così Ben peggiora le cose, non lo capisce? Voglio stare da sola, ecco cosa voglio, stare lontano da lui, non faccio che rovinare tutto stando accanto a persone che non hanno nessuna colpa. Devo pensare a me, sì, stare da sola così non potrò fare altri danni. Apro la porta e davanti a me mi ritrovo i genitori di Ben e lui, stanno discutendo, gridando e non ne so il motivo, perché è tutto così ovattato, i suoni, quel che ho davanti, vedo tutto nero e mi sento di colpo leggera, ma qualcosa mi riprende, mi sostiene, sono forse finalmente in paradiso?

La Perfezione Del Caos  4 - Infinito | B&F Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora