Capitolo diciassette.

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Continuo a pensare alle parole di Jade riguardo al fotografo e penso che le parlerò seriamente.
Stiamo tutti pranzando nel ristorante del nostro albergo, quando Bart prende parola. «Allora ragazzi, buone notizie: oggi pomeriggio dovremo tornare nell'edificio della Vogue perché vi hanno convocati, sicuramente per qualcosa di buono. Per le tre e mezza vi voglio trovare tutti nell'atrio, mi raccomando e siate puntuali!» spiega Bart e i ragazzi urlano di gioia.

Appena finito di mangiare, decido di uscire fuori dall'hotel per fumare una sigaretta.
«Bella serata ieri, eh?» dice una voce e mi volto, vedendo Cameron.
«Sì, mi è piaciuta molto», rispondo.
«Specialmente quando hai incontrato Brian, o no?» continua.
«Dove vuoi arrivare Cameron? Perché fino ad ora non ha senso quello che stai dicendo», rispondo infastidita, buttando la cicca a terra.
«Zayn, Brian... ti ronzano intorno e strano che tu non te ne accorga»
«Ma che cazzo stai dicendo?! Sai benissimo che Zayn è il mio migliore amico, diamine! E ora cosa c'entra Brian? Ci ha fatto le foto per la rivista, fine. Mi conosci da anni ormai Cameron e ancora ti vengono questi dubbi?»
«Brian ti ha guardata tutta la sera ieri, non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un minuto»
«E allora? Pure se fosse? Era lui a guardarmi, non io. Il tuo discorso non ha né capo e né coda e se non ti fidi di me allora perché stiamo insieme? Che poi, tra parentesi, dovrei essere io quella che non si fida più, se ti ricordi che mi hai tradito una volta, ma mi sembra che il mio amore per te è stato più forte, o no? Cresci Cameron», concludo e rientro.

Mi fa male sapere che Cameron non si fida di me dopo tutto il tempo che siamo stati insieme e soprattutto dopo quello che mi ha fatto, è un ipocrita. Entro nella stanza per spiegare tutto a Jade, che mi ha dato subito ragione e mi ha detto che la gelosia di Cameron è esagerata.
All'ora prestabilita ci troviamo tutti nella hall e partiamo per il grande edificio, che è sempre sorvegliato dal solito uomo-armadio.
Una volta entrati ci dirigiamo presso il grande ufficio del principale: è una grande stanza, con un tavolo altrettanto grande posto al centro, rettangolare e sono presenti tutti i direttori della rivista e siamo tutti in ansia.

Dopo i vari saluti, uno di loro inizia a parlare. «Allora, io sono il signor Johnson e vi spiegherò la situazione senza troppi giri di parole: ci piacete molto e piacete alla gente. Siete un gruppo di bei ragazzi, simpatici e con fama quasi nazionale. Ma dopo gli scatti realizzati, io sostituirei l'aggettivo "nazionale" con "internazionale", guardate qua», dice e ci mostra la rivista con la nostra foto come copertina, non ci posso credere!
Prendiamo il giornalino e lo sfogliamo, notando alcune nostri scatti, sia singoli che insieme, affiancati alle interviste. Dato che è Cam ad avere il giornalino in mano, mi avvicino, ma fa finta di niente.

«Attualmente abbiamo realizzato 850.000 copie, che verranno spedite non solo nella nostra nazione, ma arriveranno fino in Europa. Se avremo risultato positivo, allora realizzeremo molte più copie e questa volta saranno spedite in tutto il mondo. Di sicuro vi chiameremo per altre foto, forse direttamente nella sede principale di Vogue, dato che la vostra permanenza qui a San Diego è quasi finita, mi hanno detto. Abbiamo un accordo?» spiega una donna e i ragazzi rispondono subito di sì, senza nemmeno pensarci due volte.
«Perfetto, allora ci teniamo in contatto e in base al lavoro che farete per noi, stabiliremo anche le percentuali che vi spettano. Buona giornata, ancora congratulazioni», continua la donna ed esce dalla stanza.
«È una cosa incredibile! Non posso crederci!» commenta Nash seguito da tutti gli altri, è una notizia fantastica.
I ragazzi continuano a parlare con i responsabili, mentre io e le ragazze li aspettiamo fuori dalla stanza e prendo Cam in disparte.
«Vogliamo uscire stasera? Parliamo un po' e festeggiamo?» gli domando.
«Non so se ne ho voglia», risponde facendo spallucce, è chiaro che mi sta evitando. Concludo con un "bah" e mi allontano, andando a sbattere contro qualcuno.

E quel qualcuno è Brian. «Ciao Ali, continuo a dare la colpa al destino. Ho appena saputo la bella notizia, complimenti a tutti voi», parla Brian e lo ringrazio. Noto che le ragazze si allontanano e mi sento a disagio.
«Senti Alison, l'altra sera ho visto che quando eravamo in pista Cameron ci stava guardando e se ti ho fatto litigare con lui mi dispiace molto, davvero, non ricordo quasi niente di quella sera», continua abbassando lo sguardo.
«Ma non è colpa tua, figurati, è lui che ha paura che io possa in qualche modo tradirlo. Ultimamente non stiamo in buoni rapporti», rispondo.
«Oh, capisco... beh, se può aiutarti a dimenticare un pochino andiamo a bere qualcosa stasera?» mi chiede ma non so cosa rispondere.
«Mh... non saprei...»
« Mica ci dobbiamo sposare, è un'uscita tra amici! E con la scusa festeggiamo la tua fama del momento», ribatte prendendomi in giro.
In fondo ha ragione, ma lo faccio anche per vedere la reazione di Cameron.
«D'accordo, mi hai convinto. A stasera», lo saluto e torno nella sala dei direttori.

Restiamo a parlare con loro per altri venti minuti, dopodiché usciamo dall'edificio per tornare all'hotel, ma io e le ragazze decidiamo di rimanere fuori per fare un giro.
«Comunque Brian mi ha chiesto di uscire stasera», dico e per poco Jade non sputa l'acqua che sta bevendo.
«Che cosa?! Cosa pensi di fare, ci vai? Cameron lo sa?» mi chiede Bethany.
«In realtà Cameron mi sta ignorando... mi ha fatto una scenata di gelosia e non mi sta bene che non si fida di me e per questo non mi parla più. Comunque si, penso di andare», rispondo.
«Ali, non è che forse tu e Cameron siete arrivati al capolinea? Insomma... avete tutti e due dei dubbi sulla vostra relazione. Lui è geloso e non si fida, tu giustamente non ti fai imporre le cose da lui. Quello che voglio dire è che vi siete rimessi insieme dopo tanto tempo, ed è fantastico, però la seconda volta non funziona mai come la prima, è sempre così», interviene Hayley, e forse ha ragione, ma io amo Cameron, l'ho sempre amato, l'ho sempre desiderato... e ora?
«Non saprei... non lo sopporto più con le sue paranoie, gli parlerò appena torniamo», rispondo e concludo il discorso.

In lontananza vedo Zayn, Harry e Liam avvicinarsi a noi, li ho chiamati io e una volta salutati andiamo a farci un giro. Verso le sette di sera torniamo in hotel e decisa mi dirigo subito verso la camera di Cam e Nash, bussando alla porta.

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora