Capitolo venti.

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«Ehi, quando sei tornata?» mi domanda Jade entrando in camera, seguita da Bethany ed Hayley. Ormai sono diventate le otto di sera e si presentano solo ora? Che hanno fatto tutto il tempo? Di sicuro saranno state con i loro rispettivi ragazzi.
«Ciao ragazze, qualche ora fa. Bart vi ha già detto che domani partiremo?» rispondo chiudendo l'ultima valigia e rispondono di sì.
«Mi mancherà questa città e anche quest'hotel, ormai abbiamo fatto amicizia con tutto il personale», scherza Hayley.
«Già...», rispondo assente.
«Che hai?» mi chiede Beth e scuoto la testa, tornando alla realtà.
«Cameron non mi parla più, oggi mi sono vista con Brian e abbiamo litigato, dicendomi anche che non vuole essere mio amico... non capisco», rispondo.
«Quindi tu e Cam vi siete... lasciati? Fa strano dirlo», interviene Jade.
«Credo di si, non saprei. Non mi parla proprio, nemmeno per mettere in chiaro questa situazione», spiego e mi innervosisco.
«È così infantile Cameron a volte. Comunque hai salutato Brian per l'ultima volta?» continua Jade.
«Beh, no... ti ho detto che abbiamo litigato», rispondo e Jade si mette una mano sulla fronte.
«Forse non ti rendi conto che non lo rivedrai mai più per il resto della tua vita. Secondo me dovreste mettere entrambi l'orgoglio da parte e salutarvi, in fondo non lo rivedrai più, Alison. E fatti una domanda: perché non vuole esserti amico?» continua Hayley, trovando l'appoggio di Jade e Beth.
Ci penso per qualche secondo e finalmente ci arrivo, come ho fatto ad essere stata così stupida da non capirlo subito? Hanno ragione, inoltre mi fa stare molto male il fatto che non lo rivedrò mai più, così decido di chiamarlo ma rifiuta tutte le mie chiamate, così chiamo la Vogue facendomi passare il signor Johnson, chiedendogli velocemente l'indirizzo e il cognome di Brian. Me lo da ed esco. Casa di Brian non è molto lontana, ma nemmeno tanto vicina, ma non mi interessa, per giunta è pure buio.
Non penso a Cameron, non penso a niente. Dopo una ventina di minuti impiegati a camminare, aiutata dal navigatore del cellulare, arrivo a destinazione. Sono davanti a un palazzo e mi avvicino al citofono per leggere i cognomi, il suo è Anderson, così mi hanno detto.
Finalmente lo trovo e citofono.
«Chi è?» sento dire.
«Sono Alison, aprimi per favore», rispondo non ricevendo risposta e temo che abbia attaccato. Pochi secondi dopo sento dire «secondo piano», seguito dall'apertura del cancello e mi fiondo dentro al palazzo, facendo i due piani di corsa.

«Alison cosa ci...», dice con sorpresa, sulla soglia della porta.
«Ho sbagliato tutto, Brian. Sono qui per dirti che mi dispiace per tutto, ma anche per dirti che domani mattina dovrò lasciare San Diego, hanno anticipato la partenza», rispondo con il fiatone.
«Oh... capisco», si limita a dire.
«E sono anche venuta a dirti che prima non avevo capito dove volevi arrivare, dicendo che non vuoi essere mio amico. Adesso lo so», continuo e lui resta in silenzio, fissandomi. E due secondi dopo mi avvento su di lui, baciandolo.
Non è un bacio delicato, ma un bacio desiderato, passionale e travolgente.
Mi trascina dentro al suo appartamento e mi chiudo la porta alle spalle, senza mai staccarci. Sento il mio corpo avvampare e mi tolgo la maglietta, seguita da lui, che dalle mie labbra si sposta al mio collo, sbattendomi leggermente alla porta.
«Dio, quanto... ti ho... desiderata», dice tra un bacio e l'altro e mi scappa un gemito.

Ho aperto gli occhi solo ora, ho avuto il ragazzo perfetto davanti agli occhi e me ne accorgo solamente ora. Più Cameron mi feriva, più Brian curava le mie ferite.
Brian mi afferra da sotto le cosce, prendendomi in braccio e avvolgo il suo bacino con le gambe e senza mai smettere di baciarci finiamo sul letto, togliendoci gli ultimi indumenti che ci rimanevano addosso, abbandonandomi alla miglior sensazione mai provata prima.

__

Solo le sette del mattino e mi sveglio a causa del telefono di Jade, che non smette di suonare.
Mi alzo dal letto e vado in bagno per darmi una ripulita e la mia mente torna subito a ieri, non riesco a smettere di pensarci.
«Buongiorno ragazza, dormito bene? Com'è andata con Brian?» mi chiede Jade, raggiungendomi in bagno. Mi ritrovo a fissarla con gli occhi spalancati.
«È andata bene, vero? Perché mi guardi così? Avete chiarito? Non avrete... non so, fatto sesso o cose del genere...», continua ridendo, ma quando nota che non sto ridendo con lei capisce subito e torna seria.
«Oh cazzo...», si limita a dire e annuisco.
«Jade, ti giuro, non so neanche spiegarlo. È stato fantastico e mi sono accorta solo ieri dopo quello che mi hai detto che sono interessata a lui, solo che lo negavo a me stessa perché mi autoconvincevo che ho Cameron. Merda e ora come faccio con Cameron?» rispondo, mettendomi le mani nei capelli. «Che cosa ho fatto?»
«Non hai fatto niente, Cameron si sta comportando da stronzo e siete in crisi, hai fatto quello che hai fatto ormai e l'importante è che sei stata bene tu e che non ti penti. Non lo diremo a nessuno, stai tranquilla. Ci penseremo dopo a sistemare questa situazione», mi consola Jade e l'abbraccio. Non so come farei senza di lei.

Finiamo di prepararci e scendiamo di sotto con tutte le valigie e saliamo in macchina. Per tutto il tragitto fino all'aeroporto non posso fare a meno di pensare a Brian e a stanotte, non mi sono mai sentita in quel modo. A distrarmi è il mio telefono che vibra brevemente, segno che è un messaggio.
Ed è da parte di Brian.
"Sono stato benissimo, mi dispiace che sia successo solo ora, già mi manchi. Non ti dimenticherò mai, sappilo"
Sorrido e gli rispondo che nemmeno io lo dimenticherò facilmente, a prescindere dal fatto che siamo andati a letto. Se solo mi fossi svegliata prima, se solo avessi aperto prima gli occhi ci avrei passato più tempo.
Non dimenticherò mai San Diego per la Vogue, per Zayn... e per Brian.

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora