Capitolo cinquantuno.

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Alison's point of view.

Dopo essere rimasta in ospedale per cinque giorni, a causa dei vari controlli che i medici dovevano farmi, finalmente posso tornare a casa. Sono esausta, ma felice.
Dopo essermi vestita, sistemo il borsone che mi ha portato mia madre e lo chiudo, aspettando che Cameron mi viene a prendere.
«Come sta, signorina Grier? Tutto bene?» mi domanda il dottore, portandomi mia figlia.
«Certo, grazie per tutto. Mi sento pronta per tornare a casa», rispondo e la prendo in braccio, cullandola. Rimango a guardarla... ha i miei stessi occhi azzurri ed è talmente piccola che, con una carezza, ho paura di farle male.
«Sono molto contento, davvero», mi sorride e si allontana. Poco dopo vedo Cameron aprire la porta d'ingresso ed entrare all'interno dell'ospedale. Si guarda intorno, ma appena incrocia il mio sguardo, un enorme sorriso si fa spazio sul suo viso e avanza verso di me.
«Ciao piccola», saluta la bambina mentre mi lascia un bacio sulle labbra. «Come ti senti? Questa la porto io», continua afferrando la borsa.
«Bene, sono solo un po' stanca, voglio dormire e-», non faccio in tempo a finire le frase che veniamo circondati da un mucchio di gente che ci scatta continuamente delle foto.
«Ma che cavolo...»
«Cavolo, ci mancavano i giornalisti! Sali in macchina», risponde Cam e faccio come dice. Mette subito in moto e spero che Grace non si svegli.
«Adoro essere fotografato ma non in questi momenti», continua e gli tiro un leggero schiaffo.
«Sei proprio un egocentrico, non te la tirare», commento.
«Nessuno si è mai lamentato di vedere questo bel faccino sulle riviste», ribatte indicandosi il viso e mi fa l'occhiolino. Scuoto la testa e torno a guardare la mia piccola Grace, ancora non mi sembra vero.
Appena arrivati fuori casa, apro la porta e mi ritrovo tutti gli altri davanti, compresi i miei genitori e quelli di Cameron.
«Tesoro!» esclama mia madre, abbracciandomi velocemente. «O mio Dio, quanto sei bella!» continua, riferendosi a Grace. Gliela porgo e tutti si avvicinano a guardarla.
«Lei è Grace», annuncio.
«Si chiama come tua nonna, amore», commenta la mamma di Cameron, che accenna un sorriso al pensiero.
«L'ho scelto apposta», risponde e posa un braccio sulle mie spalle.
«È uno spettacolo, Alison», commenta Shawn che mi stringe in uno dei suoi meravigliosi abbracci.
«Ti assomiglia tantissimo», interviene Jade.
«Per fortuna non ha preso niente da quel cesso del padre», dice Taylor e Cameron gli tira un pugno sul braccio. 
«Però ha ragione», commento guardando Cam, che mi fulmina. Prendo il borsone da terra e lo porto in camera mia, notando un lettino montato accanto a me.
«Lo abbiamo montato oggi», sento dire dietro di me. Mi volto velocemente e vedo mio padre.
«Grazie, davvero. Ho visto che avete anche già piegato e sistemato tutti i suoi vestitini», rispondo e annuisce, sorridendo.
«Sono davvero contento per te, Alison. Sono orgoglioso di te, ma rimarrai sempre la mia piccola bambina», continua e si avvicina a me. Gli sorrido e gli cingo la vita, appoggiando la testa sul suo petto.
«Oh, prima che mi dimentichi, io e tua madre, insieme ai Dallas abbiamo spostato la data del matrimonio, ma-»
«Come? Perché?»
«Perché non ce la faresti, devi riposare. Dovresti fare tutto troppo in fretta e non reggeresti. Abbiamo rimandato ai primi di settembre, per fortuna abbiamo fatto in tempo a cambiare la data, va bene per te?» spiega mio padre, sedendosi sul mio letto.
«Va più che bene. Tra il parto, addio al nubilato e matrimonio non so se riuscirei a stare in piedi, meglio una cosa per volta»
«Perfetto. Tuo fratello ti ha preparato una sorpresa», continua e mi giro verso di lui.
«Di che si tratta?» chiedo, quando sento il campanello suonare. Con l'espressione corrucciata torno in sala, trovandomi davanti Zayn.
La mia faccia assume un sorriso a 360 gradi. Si avvicina a me e mi abbraccia forte.
«Congratulazioni bambola, sei una mamma adesso», dice Zayn arruffandomi i capelli.
«Grazie, davvero. Non sai quanto sono felice che tu sia qui», rispondo sciogliendo l'abbraccio.
«Anche io, penso rimarrò un paio di giorni»
«Davvero?» gli chiedo e annuisce, con ancora il sorriso stampato sul viso. È così tenero ed è venuto fino qui per me, soltanto per me.
«Puoi restare qui, se vuoi, è il minimo che io possa fare. Dimenticavo, questa è casa mia e di Jade, poi ti faccio fare il giro. Dai, rimani! Non penso ci siano problemi», insisto e Zayn si guarda intorno, soffermandosi su Jade, che annuisce contenta. Dopodiché sposta lo sguardo sull'espressione seria di Cameron.
«Va bene amico, non c'è problema», risponde Cam e gli tende la mano. Zayn, sorpreso, la stringe subito, ringraziandolo. Dopo questa scena posso anche morire in pace.

Appena gli altri se ne vanno tranne i miei, Zayn, Jade e Cameron, capisco che non so davvero da dove cominciare a fare la mamma.
«Non rimuginarci troppo tesoro, stai tranquilla. Capirai da sola come comportarti», mi dice mia mamma, come se mi avesse letto nel pensiero. Sono sul divano con Grace in braccio, insieme a Cameron che è seduto accanto a me, mentre Zayn è fuori a fumare.
All'improvviso, Grace inizia a piangere istericamente ed io entro nel panico.
«Credo abbia fame», commenta mio padre.
«Cosa? Ma l'ultima volta ho allattato meno di mezz'ora fa!»
«È normale i primi tempi, il neonato ha perennemente fame», dice Jade e mia madre le da ragione, così, aspettando che nessuno mi guardi, mi abbasso la coppa del reggiseno e sistemo meglio Grace, che inizia subito a mangiare.
«Posso ciucciare anche io dall'altra?» mi chiede Cam e gli tiro un cuscino in faccia.
«Direi di no, coglione», rispondo e fa il finto offeso.
«Lo vedrai», mi provoca facendomi l'occhiolino. Alzo gli occhi al cielo e continuo a fissare lo schermo della televisione.
«Jade, tu e Nash niente bambini?» domanda mia madre e per poco la mia amica non si strozza con l'acqua che sta bevendo.
«Oh, no signora Grier. O almeno non ancora», risponde imbarazzata e mia madre annuisce.
«Chiamami Elizabeth, tesoro», ribatte e Jade sorride, annuendo.
«In realtà non so nemmeno se io e Nash ci sposeremo mai», confessa e serro la bocca in una fessura. Ironia della sorte, ma non devo farmi scappare niente.
«Non dire così, aspetta e vedrai», la rassicura Zayn.
«Ha ragione, non buttarti giù. Sono sicura che prima o poi farà questo passo, ti ama tanto», dico.
«O forse lui considera inutile il matrimonio», sbuffa Jade.
«No, anzi. Nash non è così. Insomma, di solito nella nostra famiglia siamo sempre stati vicini alla chiesa e al rito del matrimonio», interviene mio padre e Jade annuisce, fissando il vuoto, segno che sta riflettendo.
Poverina, non sa che mio fratello le farà la proposta il giorno del mio matrimonio, non vedo l'ora di vedere la scena. Sicuramente, conoscendo Jade, scoppierà a piangere e non smetterà più.
Appena Grace finisce di mangiare, si addormenta subito tra le mie braccia. Mi alzo e la poso delicatamente nel lettino.
«È un angelo, ti assomiglia», commenta Zayn alle mie spalle.
«Lo è»
«Sono fiero di te, Alison»
«Lo apprezzo tanto, Zayn e sono davvero molto contenta che tu sia qui con me. Ammetto che ho una paura fottuta»
«Ma no, sarai un'ottima madre, fidati», continua e mi cinge la vita con le braccia, stringendomi in uno dei suoi meravigliosi e confortevoli abbracci.
«Lo spero, e sono davvero fortunata di avere tutti voi qui con me», rispondo e Zayn sorride, lasciandomi un bacio sulla tempia. «Adesso ci resta solamente di finire di organizzare questa benedetta cerimonia che sembra non arriverà mai», continuo.
«Ma smettila. Fidati che è praticamente tutto pronto, devi solo aspettare, ma ne varrà la pena», conclude facendomi l'occhiolino e torna in sala, lasciandomi in suspence.


/spazio autrice/.
Buonasera baes, eccomi con il nuovo capitolo, spero vi piaccia. Ho anche cambiato la copertina del libro finalmente, che ne pensate?








Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora