Capitolo quarantotto.

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Appena tornata a casa, trovo Jade sul divano, con in grembo il portatile e Joy che dorme accanto a lei. Si gira verso di me e mi fa un cenno con la testa. «Che hai comprato?» mi chiede, raggiungendomi in cucina. 
«Un po' di roba. Non sai chi ho incontrato per strada», rispondo mentre sistemo la spesa in frigo.
«Chi?» 
«Jake», dico e Jade mi fissa incredula. 
«Noo! Che ti ha detto?» 
«Ma niente, abbiamo parlato tipo un minuto. E mi ha detto che se mi va possiamo vederci un giorno di questi», annuncio. 
«E tu che cosa gli hai risposto?» 
«Che va bene. Insomma, non credo ci sia niente di male. Mi è dispiaciuto che è andata a finire così tra di noi, ma ormai è passato, di sicuro l'ha superata», rispondo e ci sediamo entrambe sul divano.
«Basta che non va a finire come con Brian», scherza Jade e sentendo quel nome mi si raggela il sangue. 
«Beh, tecnicamente in quel periodo io e Cameron ci eravamo lasciati e stai tranquilla, non ho intenzione di fare nulla. Pensi sempre a male».

Passiamo il resto della serata così, tra di noi. Dopo aver cenato ci siamo viste tre film, sdraiate sul divano e con una tazza di cioccolata calda. Mi avevano chiamata sia Nash che Zayn, nel frattempo, per sapere come procede.
«Mi mancava tutto questo, solo io e te», dico a Jade mentre mi sistemo meglio sul divano.
«Già, non sai a me. Comunque sembra che esploderai da un momento all'altro», risponde e le tiro un cuscino addosso.  «Scherzi a parte, non vedo l'ora che nasca questa bimba. Avete già scelto il nome?» continua. 
«In realtà no, penso lo deciderò al momento» 
«Ma no, è meglio deciderlo prima, fidati. Sappi che sarò la zia più brava del mondo», continua Jade e le prendo la mano.
«Non ho mai avuto dubbi su questo. Vado a dormire, ti voglio bene», rispondo e mi alzo dal divano, tirando Jade per il braccio.
«Anche io, tanto», risponde ed entro nella mia stanza, seguita da Joy.

Ho passato l'intera mattinata a studiare e sono quasi riuscita a mettermi in pari con tutte le lezioni che ho perso, ma ci vuole ancora un po' per finire definitivamente. Dato che non ho più la concentrazione per studiare, decido di andare al bar dove lavoro per salutare Meg e tutti gli altri, che non vedo da tanto tempo.
Lascio un biglietto a Jade, che sta ancora dormendo e mi cambio velocemente, indossando dei pantaloni neri della tuta e una delle tante felpe di Cameron. Appena indossata, avvicino le maniche al naso e chiudo gli occhi, inspirando il suo profumo impregnato ancora nell'indumento. In pochi minuti raggiungo il bar, dirigendomi dietro al bancone. Noto che un piccolo gruppo di ragazze si avvicina timidamente a me, chiedendomi una foto. Nonostante vestita come una barbona, struccata e gonfia, accetto comunque. È una cosa che fa comunque piacere.
«Ma guarda chi è venuto a farci visita nella terra dei comuni mortali», mi saluta Megan stringendomi in un abbraccio. «Che pancione! Sei bellissima», continua.
«Mi sento un ippopotamo», sbuffo sedendomi sullo sgabello.
«Fai bene, perché lo sei», commenta Mike e rispondo facendogli la linguaccia. Mentre Megan mi prepara il mio solito caffè, parliamo del più e del meno, di quello che ho fatto a Mooresville e di quello che invece ha fatto lei qui a Los Angeles e mi ha risposto di essere uscita tutte le sere. Ovviamente ho tralasciato la parte dei messaggi anonimi, non mi va di riaprire questo discorso.
«Non cambierà mai, vuole sempre andare a ballare ma non capisce che prima o poi invecchierà. Comunque la notizia del matrimonio sta diventando virale», interviene Lucy e indica una pila di giornalini sistemati su un piccolo tavolo vicino alla porta d'ingresso e incuriosita ne prendo uno.
C'è una foto che ritrae me e Cam che camminiamo per Mooresville e tante altre scattate senza accorgercene.
«Beh, non mi sorprende. Spero non scoprano il luogo del matrimonio, altrimenti sarà un macello», commento e poso il giornalino. 
«Di sicuro lo scopriranno, è il loro lavoro. Comunque, che ne dici di una cenetta tra noi stasera?» mi chiede Valerie, posando il vassoio sul tavolo.
«Non saprei, non ho tanta forza né voglia di uscire», rispondo.
«Allora porteremo la cena da te», insiste e alla fine annuisco, non è una cattiva idea.
«Va bene allora. Cinese?» domando e ricevo sguardi compiaciuti da parte dei ragazzi.
«Assolutamente si», conferma Alex e dopo aver deciso le ordinazioni e l'orario, torno a casa verso mezzogiorno e noto che Jade non si è ancora svegliata, così preparo qualcosa per pranzo. Dato che non ho nemmeno fatto colazione, preparo dei pancakes accompagnati da bacon fritto, nonché il piatto preferito di Jade.
«Mi ha svegliato questo fantastico odore», dice la mia amica entrando in cucina.
«Quando inizierai a studiare?» le chiedo, mentre preparo i nostri piatti. 
«Dopo mangiato, giuro. Ero troppo stanca per svegliarmi presto stamattina», continua e inizia a mangiare con foga. Sembra che non mangia da anni.

Appena finito di mangiare e pulire, mi arriva un messaggio da un numero che non è salvato sulla mia rubrica: "Ei Alison, sono Jake. Oggi ci sei per quel caffè?"
Cazzo, allora era serio.
"Penso di esserci"
Mi risponde subito dopo.
"Va bene, allora ci vediamo al solito bar alle tre?"
"Ci vediamo alle tre"

Sono molto indecisa, non so cosa aspettarmi. Ma alla fine non c'è niente di male, no? Solo che non voglio subire l'ira insignificante di Cameron, così chiedo un consiglio a Jade.
«Fai quello che ti senti, conoscendo Cam non so se è una buona idea»
«Ma andiamo, poi glielo dirò. E comunque perché dovrebbe arrabbiarsi? Insomma, mica lo sto tradendo o qualcosa del genere», rispondo e Jade mi scruta.
«Perché è Cameron, fossi in te non ci andrei solo per farlo stare zitto, ma da una parte hai ragione te. Fai come vuoi, ognuno è padrone delle sue azioni», ribatte e subito dopo si chiude nella sua stanza.
«Grazie tante, sei davvero un'amica», grido per farmi sentire e vado in camera a cambiarmi. 
Sinceramente sono un po' turbata, è strano uscire con Jake dopo tutto questo tempo, ma a dire il vero non mi dispiace.
Esco di casa verso le tre meno un quarto e salgo in macchina, quando vedo un'auto entrare nel mio giardino. Si aprono le portiere e vedo Cam con mio fratello, tempismo perfetto.
«Alison», mi chiama Nash e si avvicina allo sportello, seguito da Cam.
«Ehi ragazzi! Com'è andato il viaggio?» chiedo, lasciando un bacio sulla guancia di Nash e uno sulle labbra di Cameron.
«Non male, ma dove stai andando?» domanda mio fratello, spostando il peso da una gamba all'altra.
«Io... ecco... sto andando a prendere un caffè... con Jake», rispondo titubante temendo la reazione di Cam, che ha già serrato la mascella.
«Jake? Quel Jake? Non ci credo», dice portando le braccia lungo i fianchi.
«Uh, ma non mi dire! Salutamelo», commenta Nash, che viene però guardato male da Cameron.
«Tu non ci vai», continua Cam.
«Ti ripeto che non puoi decidere tu per me, che abbiamo dieci anni? No, sono adulta e devi trattarmi come tale, non puoi dirmi cosa devo o non devo fare, anche se so che sembra una cosa strana. Ti fidi di me?» rispondo, avvicinandomi a lui.
«Alison, io...»
«Ti fidi di me?» ripeto.
«Certo»
«E allora stai tranquillo, ci vediamo tra poco, va bene?» continuo e Cam annuisce, abbracciandomi subito dopo.




 
 


Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora