Capitolo ventisei.

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Mi risveglio nel mio letto con Cameron accanto a me e sorrido, ripensando alla notte passata insieme. Mi è mancato molto, e sento che possiamo ricominciare.
In un modo o nell'altro torniamo sempre l'uno dall'altra, quello che ci unisce è più forte di quello che ci divide.
«Buongiorno», dice Cam accarezzandomi la guancia.
«Ti ho svegliato?» gli chiedo, appoggiando la testa sul suo petto.
«No, tranquilla. Mi è mancato tutto questo», risponde prendendomi la mano.
«Già, anche a me. Siamo stati due stupidi, Cam. Cerchiamo di impegnarci entrambi stavolta», affermo e Cameron annuisce, sorridendo.
Sento bussare alla porta e appare Jade. «Buongiorno, piccioncini. Sapevo sarebbe andata a finire così, comunque dobbiamo scendere al piano di sotto», annuncia e richiude la porta.

Mi alzo dal letto e raccolgo da terra la maglietta di Cameron, indossandola.
«Ti fa da vestito», mi prende in giro mentre si infila i boxer. Continuo a fissarlo e mi ripeto che non c'è niente di più bello.
Scendiamo di sotto e mi avvio in cucina, dove c'è Hayley che fa il caffè. Mi lancia un'occhiata maliziosa e le dico che ne avremmo parlato dopo. Siamo tutti riuniti in sala, dove ci aspetta Bart.
«Ci siamo tutti? Bene. Allora, ora sono le undici del mattino, quindi tra esattamente nove ore dovrete essere tutti pronti per la serata di stasera, non un minuto di più, altrimenti rimanete qui. È tutto chiaro? Iniziate a vedere cosa indossare e tutte le cose che seguono. Dovete essere eleganti mi raccomando. E ricordatevi che domani pomeriggio dovete andare a fare le foto», annuncia Bart e torniamo ognuno nella propria stanza.
Ci aspetta proprio un bel lavoro.

Sono le otto di sera esatte e usciamo tutti di casa per andare al Radio City Music Hall.
«Questa è la vostra occasione, ragazzi. Per quanto riguarda Shawn e i Jacks vi consiglio di esibirvi, ci sarà un sacco di gente importante ed esperta in questo campo che potrebbero contattarvi. Ho già messo una buona parola. Per quanto riguarda voi altri, fate le persone serie per una volta», spiega Bart e saliamo sulle rispettive macchine.

Mi sistemo il mio lungo vestito rosso e sospiro. «Stai tranquilla», mi rassicura Cam intrecciando le dita della sua mano con le mie.
«Sì si, sto bene», confermo e appoggio la testa sulla sua spalla.

Appena arrivati, scendiamo dalle macchine e c'è tantissima gente: chi si lascia fare le foto, chi si fa intervistare e chi aspetta di entrare.
Dopo qualche foto e qualche domanda fatte ai ragazzi, finalmente riusciamo ad entrare e resto a bocca aperta. È un teatro di dimensioni gigantesche, con un soffitto altissimo ed è già pieno di gente. Ci facciamo strada verso la quarta fila, dove ci sono dei fogli con i nostri nomi scritti su di essi.

Ci sediamo e vediamo con piacere tutte le esibizioni, comprese quelle di Shawn e dei Jacks, sono stati tutti e tre bravissimi.
Una volta finito, ci si avvicina un gruppo di signori e iniziano a parlare con i ragazzi, così io, Jade, Hayley e Beth ci allontaniamo e usciamo fuori, dove i fotografi iniziano a scattare foto ininterrottamente.
«È stato fantastico», commenta Hayley.
«Sì, devo dire è stato emozionante. Oh Ali, ancora ci devi raccontare tutto», dice Beth tirandomi una gomitata.
«Cosa volete che vi dica? Siamo andati a cena e abbiamo parlato», spiego aspirando il fumo della mia sigaretta appena accesa.
«E basta? Ti ho lasciato la camera libera per un motivo! Sapevo che avreste chiarito», interviene Jade.
«Ho notato», rispondo abbozzando un sorriso.

Ad interrompere la nostra conversazione è mio fratello. «Forza, andiamo! Vedete quelli lì, che stavano parlando con noi? Sono tre uomini che lavorano per la Vogue in altri Stati! Adesso andiamo a bere qualcosa e approfondiamo questo argomento, voglio presentarveli», ci spiega velocemente e lo seguiamo all'interno dell'edificio.
Devo dire che sono abbastanza tranquilli e professionali, e appena finita la conversazione hanno detto che si faranno sentire di nuovo per una proposta, quindi brindiamo, ma la situazione sfugge di mano ai ragazzi, che continuano a bere. Prima che possano fare casini, chiamiamo Bart e usciamo subito fuori.
«Vi avevo detto di regolarvi! Domani ne riparliamo», li sgrida appena arrivato, facendoli salire nelle macchine. Appena tornati a casa faccio il massimo sforzo per far salire le scale a Cameron e Carter, che a tratti mi scivola. Dopo averlo messo sul letto, porto Cameron in camera e aiuto Jade e le altre ad aiutare gli altri.
«Lui lo lasciamo lì?» chiedo, indicando Aaron sdraiato a terra e Jade mi risponde di si.

Riesco finalmente ad andare in camera, mi spoglio e indosso il pigiama, a struccarmi ci avrei pensato domani mattina. Dopodiché spoglio Cam e lo metto sotto le coperte.
«Non mi va di dormire», dice attaccando a ridere.
«Io invece voglio dormire, quindi buonanotte! Dormi, ne hai bisogno», rispondo e mi giro dall'altra parte.
Sento Cam che sbuffa e fa aderire la mia schiena col suo petto. Mi stringe la mano e posa la testa nell'incavo del mio collo. Puzza troppo di alcol.
«Sposami», dice dopo un lungo silenzio e perdo un battito.
«Dormi», ripeto chiudendo gli occhi e sospiro, so che è solo ubriaco.

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora