Capitolo trentasei.

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Sono le otto passate e Meg sta per venirmi a prendere. Alla fine hanno scelto un locale abbastanza tranquillo, l'Hyperion Public. Finisco di sistemarmi i capelli e mi guardo velocemente allo specchio: ho optato per un jeans verde militare a vita alta, un top nero corto e a maniche lunghe accompagnato da un giacchetto di pelle nero e gli anfibi, molto semplice ma efficace. Mi trucco con abbondante mascara, mi sistemo le sopracciglia con la matita e sono pronta.
«Stai bene», commenta Cameron che stava parlando con mia madre, ormai si sono coalizzati.
«Grazie», rispondo lasciandogli un bacio.
«Fai la brava e scrivimi quando sei arrivata», continua lui e gli dico di star tranquillo.
Decido di aspettare Megan in giardino e spero con tutta me stessa che non ci sia il pazzo maniaco nei dintorni.
«Wow, complimenti», commenta Meg fermandosi con la macchina davanti a me.
«Grazie, anche tu sei molto wow», le rispondo salendo in macchina. Indossa un semplice abito rosso corto, con una grande cinta nera in vita e gli stivali neri alti fino alle ginocchia.
Salgo in macchina e Megan mette in moto, arrivando nel luogo prestabilito quindici minuti dopo. Appena scese dall'auto noto che ci sono già tutti gli altri ad aspettarci: Lucy, Alex, Mike e Valerie.
«Ma dove dovete andare stasera voi due?» ci prende in giro Mike, che ci abbraccia subito dopo.
«Fai poco lo spiritoso», lo avverto ricambiando l'abbraccio. Dopo esserci salutati tutti entriamo  nel locale, che è già quasi pieno. Ci dirigiamo verso il tavolo prenotato e iniziamo a guardare i menù.
«Domani ho il turno di mattina, non posso bere», si lamenta Valerie.
«Io anche, ma non mi interessa, io bevo», concorda Alex, che batte il cinque a Mike. Loro due sono l'anima del bar dove lavoriamo, sono troppo simpatici ed è sempre bello lavorare con loro.
«Alex non vorrei rovinarti la serata, ma ricordi com'è andata a finire l'ultima volta che hai bevuto la sera prima di andare a lavorare?» gli ricordo, facendo scappare una risata a Lucy.
«Fossi in te stasera berrei solo acqua», gli consiglia Megan.
«Quello è stato un piccolo imprevisto, può succedere. Già è tanto che non mi hanno licenziato. Però ammetti che ti abbiamo fatto passare un compleanno memorabile», risponde Alex appoggiandosi alla sedia e Meg annuisce, divertita.
Una sera siamo usciti tutti noi e avevamo deciso di andare a bere qualcosa per festeggiare il compleanno di Megan, che avrebbe compiuto ventitré anni. Ovviamente l'unico che si è ubriacato è stato Alex, che il giorno dopo avrebbe dovuto attaccare a lavorare al bar la mattina presto, ma appena si è presentato lì ha vomitato davanti a tutti i clienti, facendoli scappare.
«Devo ammetterlo, è stata una scena schifosa ma allo stesso tempo divertente. Credo che se non smetti di bere ora domani succederà di peggio», interviene Lucy.
«Volete ordinare?» ci chiede il cameriere. Dopo aver annunciato le nostre ordinazioni, continuiamo a parlare del più e del meno.
Mi arriva un messaggio sul cellulare ed entro nel panico. Faccio un lungo sospiro, afferro il telefono e lo sblocco:

"Sei arrivata? Come va? -Cam"
Grazie al cielo è lui.

"Sì, tutto apposto. Tu che fai?"
"Tra un po' esco con i ragazzi, siamo stati invitati ad una cena da alcuni colleghi di Bart, non possiamo mancare"

Gli rispondo di divertirsi e di tenere d'occhio gli altri, specialmente Taylor ed Aaron.
«Ragazzi vado un attimo in bagno», avverto. I ragazzi annuiscono e mi alzo dalla sedia, avviandomi verso la porta accanto al bancone. Mentre cammino vado per sbaglio a sbattere contro qualcuno, così alzo subito lo sguardo per vedere chi è.
«Scusami, non l'ho fatto apposta», dico guardando il volto davanti a me, in particolare i suoi occhi verdi e capisco che è il cameriere che ci ha preso le ordinazioni.
«Tranquilla», mi risponde accennando un sorriso e torna dietro al bancone.
Ha un viso molto familiare, ma decido comunque di non pensarci troppo.

Verso mezzanotte e mezza Megan mi riporta a casa. Anche lei ha bevuto un po' e spero che arrivi a casa sua sana e salva. Salgo i tre scalini per raggiungere il portico e vedo Cameron.
«Mi aspetti sveglio?» gli chiedo, che si trova davanti la porta d'ingresso.
«In realtà sono appena arrivato», mi risponde venendomi incontro.
Gli circondo il collo con le braccia, lasciandogli poi un bacio sulle labbra.
«Com'è andata?» gli chiedo.
«Alla grande, direi. Gli uomini di stasera lavorano in pubblicità, così domani ne andiamo a girare alcune sui profumi», annuncia Cam.
«Stai scherzando? È bellissimo!» gli rispondo, abbracciandolo. È una notizia fantastica, gireranno degli spot pubblicitari di profumi dei personaggi famosi.
«Già, direi che è fantastico, i Magcon stanno alle stelle», ribatte. «A te com'è andata?» mi chiede, mentre saliamo le scale per andare in camera da letto.
«Bene, è stato piacevole», gli rispondo.
«Prima o poi mi dovrai spiegare i tuoi strani comportamenti, Alison», cambia discorso, guardandomi serio.
«Non so a cosa ti riferisci», mento, infilandomi il pigiama.
«Perché continui a mentirmi? Pensavo che ormai avessimo superato questo genere di cose. Tra noi va tutto bene e non capisco cos'hai da nascondere, è frustrante», continua ed io non so cosa fare. Odio mentirgli, potrebbe mettere a repentaglio la nostra relazione.
«Spiegati meglio», continuo facendo finta di niente.
«Purtroppo per te, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stessa, Alison. Quindi smettila di fare la finta tonta e rispondimi».
Mi avvicino a lui e gli prendo il viso tra le mani.
«Ti fidi di me, Cam?» gli chiedo, guardandolo dritto negli occhi.
«Ciecamente», annuisce.
«Allora fidati di me, ti prego. Non posso dirtelo, giuro che vorrei, vorrei gridarlo, ma non posso. Non farti strane idee, tipo che non ti amo più oppure che ti tradisco, perché non lo farei mai, è chiaro? Ti chiedo solo di fidarti di me e di darmi più tempo, per favore», rispondo e Cameron abbassa lo sguardo.
«Va bene. Ma sappi che non riesco a stare tranquillo ora», ribatte sedendosi sul letto.
«Lo so, nemmeno io sto tranquilla. Odio stare in questa condizione, non lo sopporto. Finirà presto, te lo prometto», spiego e lo abbraccio un'ultima volta.
«Ti amo»
«Ti amo anche io», rispondo.
Sto per mettermi sotto le coperte, quando il mio telefono vibra. Lo prendo e apro il solito messaggio anonimo:
"Brava ragazza, hai capito"

/spazio autrice/
Ciao ragazze, come avete visto ho cambiato i titoli di ogni capitolo e so che mi odiate ma presto ci saranno delle novità. Purtroppo però mi sono ammalata e non so quando riuscirò ad aggiornare, spero presto.
Baci

Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora