Capitolo cinquantatré.

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Non riesco ancora a credere che presto andrò a vivere con Cameron, sembra un sogno.
«Preparatevi voi due, perché a breve questa casa si riempirà di regali di nozze!» esclama Jade, battendo il cinque a Zayn.
«Infatti già ho paura», commento. Dopo aver fatto tutto il giro della nuova casa, noi ragazzi torniamo a casa mia e di Jade, in quanto devo iniziare a fare le valigie.
«Non posso credere che lascerai me e Joy», dice Jade abbracciandomi.
«Ci sarà Nash con te»
«Lo so, ma non sarà mai la stessa cosa», continua e ricambio l'abbraccio, stringendola a me.
«Dai, non è la fine del mondo, siamo comunque nella stessa città», sdrammatizzo e lei annuisce. 
«Hai preso tutto?» mi chiede Cameron.
«Sì, sto arrivando». Esco di casa e posiziono tutte le mie borse nella mia macchina, dov'è già seduto Cam davanti al volante con Grace in braccio.
«Tanto ti veniamo a trovare entro stasera, con tutti gli altri», mi dice Nash abbracciandomi subito dopo. Immaginavo che prima o poi i ragazzi sarebbero venuti.
Dopo aver salutato anche Zayn, prendo in braccio la bambina e Cameron mette in moto.
«Ancora non posso credere che questa è casa nostra», dico e lascio un bacio sulle labbra di Cam.
«Nemmeno io! Abbiamo un sacco di lavoro da fare», risponde e iniziamo a sistemare la nostra camera, i vestiti negli armadi e spostare i mobili a nostro piacimento.
«Cam, Taylor organizzerà sicuramente qualche festa qui con un sacco di gente»
«E io lo ammazzo, sono anni che organizza le cose senza preavviso e questa è la volta buona che lo rinchiudo nello scantinato per sempre», risponde e l'immagine di Taylor incatenato in un seminterrato si fa spazio nella mia mente.
«Comunque sia non è una cattiva idea inaugurare la nuova casa con una piccola festa tra noi», penso e Cam annuisce, ma con poca convinzione.
«Si dai. Secondo me dovremmo inaugurare anche la camera da letto», dice maliziosamente avvicinandosi a me. Mi cinge i fianchi con le braccia e inizia a tempestarmi il collo di baci, che sposto di lato per lasciarlo continuare.
«Nonostante la tua proposta mi alletti, devo rifiutare. Non pensi ad altro ultimamente», continuo e mi siedo sul divano, seguita da Cameron. 
«Non abbiamo fatto sesso per mesi, ho le mie esigenze, non credi?» domanda e gli tiro un cuscino addosso, che però afferra al volo.
«Farò finta di non aver sentito. Mangiamo?»
«Chi cucina?»
«Io ovviamente», rispondo e Cam scoppia in una rumorosa risata.
«Vogliamo già mandare a fuoco la nostra nuova casa?»
«Sei un idiota, sono un ottima cuoca», mi difendo mentre Cam continua a sogghignare.
«Non l'ho mai dubitato, ma preferisco non rischiare. Quindi credo che ordinerò cinese», conclude e si alza dal divano per prendere il telefono e comunicare l'ordinazione al ristorante. Che stronzo, è lui quello che non sa cucinare.
«Vada per il cinese», mi arrendo e Cam alza il dito medio.

-

Dopo aver finito, abbiamo fatto mangiare anche Grace, dopodiché abbiamo provato a farla addormentare e devo dire che è stata un'impresa.
Appena finita la telefonata con mia madre, sento suonare il campanello.
«Già sono arrivati?» chiede Cam, mentre mi infila la maglietta. 
«Amore so che vuoi sfilarmi la maglia ancora prima che la indossi, però apri la porta», continua e sbatto più volte le palpebre.
«Ma non ti stavo guardando, imbecille. Ora vado», rispondo e spalanco la porta d'ingresso. Entrano tutti e sollevano due grandi casse.
«Abbiamo portato da bere e... beh, diciamo molto da bere», prende parola JackG mentre posa una delle casse a terra.
«Io gliel'ho detto che era troppo», interviene Hayley.
«Cazzo, ma questa casa è immensa!» commenta Carter, guardandosi intorno.
«Vi piace?»
«È uno sballo! Andiamo a vedere di sopra», dice Nash.
«Fate piano, Grace dorme», li avverto e annuiscono, salendo piano le scale.
«Wow, quanto alcol», esclama Cam mentre afferra dalla scatola una lattina di birra.
«Non esagerare», lo imbruttisco. Le sue labbra formano un sorriso.
«Non ti preoccupare piccola, bevi», risponde e do un sorso.

Dopo aver fatto fare ai miei amici il giro di tutta la casa e dopo aver parlato un po', la situazione gli è sfuggita di mano e hanno bevuto abbastanza, per poi trovarsi tutti mezzi nudi dentro la piscina.
«Che record, sono stati sobri per circa... venti minuti da quando siamo arrivati qui», dice Jade e scoppio a ridere. Tipico dei ragazzi.
«Alison! Sappi che io non me ne andrò più da questa casa!» grida Taylor, tuffandosi di nuovo in piscina.
Noi ragazze iniziamo a parlare del più e del meno, compresi gli infiniti drammi tra Hayley e JackG. 
«Dai ragazzi, iniziate ad uscire da lì! Domani dovete lavorare e Alison deve studiare», grida Bethany e i ragazzi escono, lamentandosi. Dopo essersi asciugati li saluto uno per uno.
«Grazie per essere venuti», dico e rispondono un "figurati" collettivo. Per ultimo abbraccio mio fratello, che mi avverte che domani tornerà.

«Vado a controllare se Grace ancora dorme», avverto Cam, che sta fumando una sigaretta fuori.
«Tra poco ti raggiungo», risponde e annuisco. Inizio a salire le scale e mi dirigo subito in camera mia e di Cam, dove Grace ancora dorme, per fortuna. Tiro un sospiro di sollievo e mi tolgo i vestiti per indossare il pigiama.
«Ali». Sento i passi di Cameron avvicinarsi dietro di me. Inizia ad accarezzarmi le mani, poi le braccia e le spalle, che bacia subito dopo.
Mi giro verso di lui e unisco le nostre labbra, mentre gli sollevo la maglietta e lui se la sfila. Gli accarezzo la schiena ed emette un gemito sulle mie labbra. Gli slaccio i jeans e le sue labbra sfiorano di nuovo il mio collo, per poi alzarmi da terra e mi posiziona sul letto. Mi lascia un ultimo sguardo prima di scendere con la testa, tempestandomi le gambe di baci fino alle caviglie, per poi risalire molto lentamente. Si posiziona meglio tra le mie gambe, per poi annullare completamente la poca distanza rimasta.
Aumenta sempre di più la velocità, gemendo.
«Sh! Stai zitto o svegliamo Grace», sussurro mettendogli un dito sulle labbra.
«Ti sembra il momento di chiedermi certe cose?» risponde piano Cam, ribaltando le posizioni.
«Sì, almeno se si sveglia te ne occupi tu», rispondo. Non lo avessi mai detto, Grace inizia a piangere e impreco contro Cameron.
«Te l'avevo detto», sbuffo.
«Ma che cazzo», inveisce Cam. Mi alzo da sopra di lui, mi rivesto e prendo in braccio mia figlia, che sta urlando troppo. Scendo di sotto e cerco di farla calmare, ma non ci riesco.
Alla fine passo un'intera nottata così, in sala, sul divano, con Grace che non smette di piangere e con Cameron che è rimasto di sopra.



Il migliore amico di mio fratello 2 || Cameron Dallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora