-Capitolo 7:Faccia a faccia -

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La ragazza  portò le mani davanti a sé, una ferma mentre con l'altra muovendo l'indice e il medio, iniziò a disegnare un cerchio che sprigionava scintille arancioni.
Vi entrò e in un secondo si ritrovò in cima alla Stark Tower,su una terrazza,  a pochi metri dal dio corvino,che non appena  vide la sua figura sinuosa,  fissò il suo sguardo incantato su di lei, rapito dalla potenza dei suoi poteri.
L'agente cauta, -ma titubante -iniziò a spostarsi verso Loki che era vestito con i suoi tipici abiti asgardiani e il suo elmetto dorato.

<<Perché lo stai facendo? >>chiese Lenya a pochi passi dalla figura alticcia dell'asgardiano.

<<Non sono affari che ti riguardano.Stanne fuori. >>rispose Loki secco, tagliente.

<<Mi riguardano invece. Questo pianeta è casa mia e stai coinvolgendo troppi innocenti. >>rispose l'agente Price. << Mi hai mentito. >>disse poi riccacciando indietro le lacrime.

<<L'hai fatto anche tu. >>rispose la lingua d'argento,in quel momento Loki mentre parlava, sentì una morsa stringergli il cuore.

<<C'è un motivo se l'ho fatto.Non potevo fidarmi di te,non mi hai lasciato altra scelta.>>rispose Lenya.

<<Come biasimarti?Neanche io potevo fidarmi di te,oltre ad essere una strega, sei anche una spia, chi mi garantiva che non facessi il doppio gioco? >>disse l'asgardiano con una risata amara. <<Vattene, torna a casa. Sei ancora in tempo. >>disse poi serio, anche se non voleva ammetterlo, ci teneva a lei.

<<Sei uno stupido, se pensi che me ne andrò. Sono un agente S.H.I.E.L.D., proteggere i civili è un mio dovere.>> disse la strega con l'amaro in bocca. <<Perché dovrei ascoltarti e andarmene? Perché dovrei fidarmi di nuovo di te? >>chiese schernendolo.

<<Perché ti amo. >>rispose Loki, la giovane lo guardò negli occhi e sembrò leggerci un fondo di verità, anche se in realtà non ne era pienamente convinta, l'aveva ingannata già una volta, non gli avrebbe permesso di andare oltre.

<<No, tu non mi ami Loki. Se mi amassi non mi avresti mentito,  non avresti superato il limite, mettendo in pericolo il mio pianeta e non mi avresti manipolata a tuo piacimento. >>rispose tagliente l'agente.

<<Loki!>>urlò Thor piombando sulla terrazza, interrompendo il loro discorso, facendoli voltare.
<<Spegni il tesseract o lo distruggerò.>>continuò.

<<Non puoi. Non c'è modo di fermarlo, c'è soltanto la guerra. >>disse l'asgardiano e in un attimo scansò l'agente Price lontano mentre puntava lo scettro contro suo fratello.

<<Così sia. >>disse Thor e la lingua d'argento gli piombò davanti urlando e brandendo la sua arma con la quale iniziò a combattere il dio del tuono che con Mjolnir cercava di difendersi il più possibile.

Nel frattempo Lenya si alzò in piedi  dolorante, con il viso contratto da una smorfia di dolore. Vide i due asgardiani lottare poco più distanti, se non sarebbe intervenuta , probabilmente Loki avrebbe ucciso suo fratello.
Si materializzò davanti a Thor e fu un attimo, il pugnale che teneva in mano il corvino doveva colpire il dio del tuono, ma fu troppo tardi.
Andò a conficcarsi nell'addome di Lenya  lacelarandole la carne.
Le iridi della lingua d'argento si rimpicciolirono a quella vista, l'ultima cosa che avrebbe voluto era farle del male.

La ragazza con un gemito si sfilò lentamente la lama con la mano tremante, lanciando l'arma lontano. Un piccolo fiotto di sangue uscì dalla tuta in pelle cremisi coperta dal mantello nero,-che ricadeva sulle spalle-  macchiandola leggermente,si toccò la ferita imbrattando le dita del liquido caldo, per poi inchiodare gli occhi divenuti viola  da quella mattina negli occhi eterocromi del dio dell'inganno.

<<Guarda cosa le hai fatto. Guarda bene. Guardati in torno. Pensi che questa follia cesserà con il tuo regno?>>disse il dio del tuono scansando dietro di sé Lenya,per proteggerla, mentre si portava davanti al fratello.

<<Le avevo detto di starne fuori. È troppo tardi. È troppo tardi per fermarlo. >>disse Loki guardando l'agente Price con una nota di dispiacere negli occhi.

<<No.Possiamo farlo, insieme. >>disse Thor.

Il corvino in un secondo colpì anche lui con un altro pugnale.
<<Sentimentale. >>disse beffardo la lingua d'argento scatenando l'ira del fratello su di lui, che iniziò a combatterlo di nuovo.

Lo prese di peso sbattendolo sul vetro della terrazza che si ruppe in mille pezzi, poi il dio dell'inganno si spostò calandosi di sotto, cadendo su uno dei mezzi alieni,sfrecciando lontano.

<<Stai bene? >>le chiese il dio del tuono sfilandosi il pugnale dalla ferita.

<<Sì. >>rispose solo la strega.
<<Dobbiamo muoverci, gli altri hanno bisogno di noi. >>continuò.

<<Hai ragione. >>disse il biondo brandendo Mjolnir, iniziò a rotearlo e si alzò in aria.
Subito dopo la donna riformò un cerchio con le dita e si ritrovò davanti agli Avengers che la guardavano sorpresi, avrebbero avuto tempo per le spiegazioni.

<<Come va là sopra? >>chiese Capitain America al dio.

<<L'energia intorno al cubo è impenetrabile. >>rispose l'asgardiano.

<<Tieni,ti servirà . >>disse Clint dando a Lenya un'auricolare che si sistemò all'interno dell'orecchio.

<<Grazie. >>rispose l'agente S.H.I.E.L.D. per poi tornare ad ascoltare la conversazione degli altri.

<<Thor ha ragione, dobbiamo abbattere questi affari. >>disse Stark collegandosi in quel momento.

To be continued...

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