-Capitolo 29:Ritorno alle origini -

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<<Oh Jane.. è meraviglioso! >>disse lo scienziato, Erik Selvig, alzandosi per poi precipitarsi ad abbracciare la sua collega.

<<È.. è in mutande.>>disse l'agente Price, alzando un sopracciglio chiaro, imbarazzata dalla situazione.

<<Oh, dice che lo aiuta a concentrarsi. >>le rispose lo stagista di Jane.

<<Fico.. Due Avengers nella stessa stanza. >>disse la ragazza
bruna, sembrava una bambina in un negozio di caramelle.

<<Io non sono un'Avenger. >>disse la strega incrociando le braccia. <<Almeno non ufficialmente.. Sono solo un'agente S.H.I.E.L.D. e la nipote del maestro Supremo delle arti mistiche. >> continuò, spiegandosi.

<<Non solo è un supereroe , conosce anche il Dottor Strange! >>si girò di spalle verso gli altri con l'espressione più sbalordita che avesse mai visto l'agente Price in tutti i suoi otto secoli di esistenza.

<<Direi di sì, è stato uno dei miei allievi, gli ho insegnato la maggior parte delle cose che sa. >>disse la ragazza dai capelli color della neve, sorridendo imbarazzata alla stagista.

<<Questa ragazza è pazzesca.>>disse la ragazza con gli occhiali, guardando Thor.

<<Stai bene Erik. >>disse il principe di Asgard, sorridendo al collega di Jane, mentre gli altri scienziati iniziavano a trafficare con le loro apparecchiature in giro per casa.

<<Tuo fratello non viene vero? >>disse terrorizzato all'idea che il dio potesse prendere nuovamente il controllo della sua mente.

<<Loki.. è morto. >>disse il tonante serio, mentre Lenya abbassava lo sguardo, ancora non riusciva a crederci.

<<Oh grazie al cielo.>>disse Erik sollevato. <<Ehm.. Sono molto dispiaciuto. >>disse correggendosi per poi abbracciare il primo genito di Odino.

<<Grazie. >>disse l'uomo dagli occhi cristallini.

Avevano discusso tutta la sera della convergenza e su dove Malekith avrebbe potuto attaccare e francamente l'agente Price non era molto esperta. Più che altro, aveva preferito starsene nella camera degli ospiti, al buio, con la porta socchiusa e persa tra i suoi ricordi, in particolar modo in quelli dell'ultimo periodo, se solo avesse voluto, avrebbe potuto utilizzare un'incantesimo di memoria per cancellare tutto ciò che riguardava Loki. Ma non voleva, era tutto quello che le era rimasto dell'uomo che amava .

<<Lei è la figlia di Tiril, non è così? >>chiese il dottore a Thor mentre prendeva uno dei suoi libri sulle leggende norrene dalla borsa a tracolla nera,la strega drizzò le orecchie, incuriosita dalla domanda che la riguardava.

<<Sì è lei. Perché? >>rispose il biondo incuriosito dalla domanda di Erik.

<<Sua madre è famosa nei nostri libri. >>disse l'uomo brizzolato iniziando a sfogliare le pagine per poi trovare il capitolo dedicato alle Valchirie,in prima pagina spiccava una rappresentazione a matite colorate di Tiril.
<<Lei e Loki erano destinati a stare insieme per sempre... >>continuò il dottore, sfogliando il libro a qualche pagina più avanti, a quel punto l'agente Price si alzò di scatto andando a chiudere la porta, non voleva sentire oltre.

Si prese la testa tra le mani, le lacrime le scorrevano lentamente sul viso.
Prese freneticamente a cercare il pacchetto di Dunhill dentro al cassetto del comodino.

Lo tirò fuori, lo aprì e ne sfilò una stecca, la portò alla bocca, stringendola leggermente con le labbra.
Una leggera fiammella partì dal palmo della mano, accese la sigaretta e buttò fuori il fumo.

Si diresse sul balconcino che si affacciava sulla strada, c'era la luna piena.
Consumò tutta la stecca fino al filtro, -pensando a Loki-mentre ogni tanto tirava su col naso.

To be continued...

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