-Capitolo 12:Asgard pt.1-

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<<Ciao Lenya. >>disse il dio del tuono sorridendo sornione.
<<Posso entrare? >>chiese indicando l'interno dell'appartamento dell'agente Price.

<<Sì.. sì certo, entra pure. >>disse la giovane ancora confusa,facendosi seguire dal biondo. <<Allora, cosa ci fai qui a New York? >>chiese poi facendo spazio all'uomo che attraversò la porta finestra per entrare in casa.

<<Beh, ecco..mi servirebbe il tuo aiuto. >>disse il figlio di Odino guardandosi intorno.

<<Il mio aiuto? >>chiese la ragazza stranita.

<<Sì, ad Asgard c'è una situazione abbastanza complicata. Come se non bastasse mio fratello si sta lasciando andare.Credo che se continuerà così potrebbe morire. >>disse Thor divenendo immediatamente serio.

<<Lo comprendo Thor ma.. io cosa c'entro in tutto questo? >>chiese l'agente Price.

<< L'Aether, un antica forza malvagia bramata in passato dagli elfi oscuri si sta scatenando su Asgard. Tu sei l'unica che può aiutarmi. Devi convincere mio fratello ad aiutarci.>>disse il dio del tuono.

<<D'accordo. >>disse rassegnata la donna, capendo che nell'animo del biondo si nascondeva un 'aria da disperato.

Il dio diede il tempo all'agente S.H.I.E.L.D. di cambiarsi con gli abiti che aveva usato il giorno dell'invasione aliena , poi quello stesso pomeriggio, i due attraversarono il bifrost trovandosi così sul pianeta natale della madre della strega.
Lenya si sentiva un po' in ansia, non aveva mai visto il luogo di cui l'Antico le parlava spesso, ma aldilà di quello aveva paura di rivederlo.
Già, aveva decisamente paura di rivedere Loki.
Non sapeva cosa aspettarsi da
un'essere così imprevedibile.
Forse nel profondo aveva più paura della reazione che avrebbe potuto avere nel vederla lì.
La data di quel metà ottobre le pulsava nella testa.
La sua vita era apparentemente normale, invece poi quell'incontro le aveva sconvolto la vita. Quando stava in sua presenza le sembrava di essere su un'altro pianeta, le sembrava quasi surreale.
Ricordava tutto, ogni singolo momento, ogni singolo sguardo che si erano scambiati.
Ricordava ogni movimento, la mimica delle sue labbra, ogni sfumatura di lui, ogni dettaglio di quella notte, ogni carezza, ogni sfioramento, ogni bacio,il suo profumo. Tutte le sensazioni che le aveva fatto provare in sei mesi.
Confuse, forti, intense, fuori tempo, al posto giusto, al momento sbagliato. Ma di quel giorno di ottobre in cui si erano incontrati, non passava giorno in cui non ci aveva pensato.

La strega e il dio atterarono nel nucleo del ponte arcobaleno.
Lenya si guardò intorno, meravigliata dalla bellezza di quel regno.
Un palazzo enorme e dorato si ergeva al centro del regno, tra le montagne. Ponti dorati e casupole spiccavano tra la vegetazione, in perimetro all'edificio.
Thor si fece strada salutando Heimdall, facendosi seguire dalla giovane dai capelli color della luna.
Proseguirono fino alla dimora di Odino per poi entrarci e dirigersi verso la sala del trono.

<<Padre. >>disse il biondo inchinandosi,- seguito dalla giovane - davanti al cospetto del re degli dei.

<<Thor sei tornato,non ti aspettavo così presto . >>disse Odino poggiando una mano sulla spalla del figlio, per poi sorridergli sornione.

<<Sono giunto da Midgard con l'aiuto di cui ti parlavo. >>disse l'uomo, facendo segno alla ragazza di alzarsi, quest'ultima levatasi in piedi si tolse il cappuccio del mantello.
Il Sommo sovrano si meravigliò a quella vista.

<<Tu sei la figlia di Tiril. >>sussurrò sorpreso il padre di Thor,doveva assomigliare parecchio a sua madre.

To be continued...

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