-Capitolo 40:Bacio d'angelo -

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"È un'incognita ogni sera mia.
Un'attesa, pari a un'agonia. Troppe volte vorrei dirti: no.
E poi ti vedo e tanta forza non ce l'ho.
Il mio cuore si ribella a te, ma il mio corpo no.
Le mani tue, strumenti su di me,
che dirigi da maestro esperto quale sei.

E vieni a casa mia, quando vuoi, nelle notti più che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andrà per una notte.
E cresce sempre più la solitudine,
nei grandi vuoti che mi lasci tu.

Rinnegare una passione no,
ma non posso dirti sempre sì e sentirmi piccola così
tutte le volte che mi trovo qui di fronte a te.
Troppo cara la felicità per la mia ingenuità.
Continuo ad aspettarti nelle sere per elemosinare amore.

Sono sempre tua, quando vuoi, nelle notti piu' che mai,
dormi qui, te ne vai, sono sempre fatti tuoi.
Tanto sai che quassù male che ti vada avrai
tutta me, se ti andra', per una notte,sono tua.
La notte a casa mia, sono tua, sono mille volte tua.

E la vita sta passando su noi, di orizzonti non ne vedo mai.
Ne approfitta il tempo e ruba come hai fatto tu,
il resto di una gioventù che ormai non ho più.
E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia,
ora ammetto che la colpa forse e' solo mia,
avrei dovuto perderti, invece ti ho cercato.

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai.
Io non so l'amore vero che sorriso ha.
Pensieri vanno e vengono, la vita è così"

-Mia Martini -Minuetto -

Il mattino dopo, Lenya si svegliò all'alba, colpita sul viso da un raggio di sole bollente.
Scostò le coperte con i capelli arruffati, andando a cercare il pacchetto delle sue Dunhill e l'accendino,che aveva lasciato la sera prima sul ripiano del comodino.
Senza far rumore sgattaiolò giù dal materasso, tirandosi dietro il lenzuolo aprì lavoro portafinestra e si sedette sulla poltrona.

Loki era ancora a letto, addormentato profondamente.
La ragazza prese ad osservarlo,i suoi occhi grigi passarono  sulla gamba  lunga leggermente fuori dalle coperte, poi sulla schiena rilassata, che si alzava e si abbassava leggermente ad ogni respiro che faceva, passò ai capelli corvini e al viso -che si intravedeva appena - immerso nel cuscino morbido.

Prese la sigaretta e la allontanò dalle labbra, soffiando via il fumo e si piegò, in cerca del portacenere in vetro,lo appoggiò al piccolo tavolino rotondo in legno difronte alla poltrona scura, vi posò sopra la stecca, facendo staccare la cenere.
Girovagò un po' per la stanza, trovando un pezzo di carta e una matita nella cassettiera in legno scuro che si trovava accanto al letto.
Poi ritornò a sedersi, prese il foglio tra le mani e la matita e iniziò a disegnare, a dare il via ad uno schizzo della figura dell'uomo dormiente.

Mentre la matita scorreva sul foglio e gli occhi di ghiaccio correvano sulla figura del principe, si ritrovò a pensare.

Quella notte lui gli aveva ripetuto che la amava sinceramente. Lei trovava che assomigliasse a una delle sue Dunhill. Era quella sigaretta che nonostante le avelenasse i polmoni, continuava a fumare e a fumare. Ancora e ancora. Alla fine della fiera doveva riconoscergliero. Era stato il suo addio più faticoso.  Era stato l'addio che non voleva pronunciare. Era stato il suo addio ripetuto tantissime volte. Era stato quello gridato, sussurrato, detto con odio, con amore, con tutti i sentimenti possibili. Era il suo addio che avrebbe messo sempre e comunque in dubbio.


Circa venti minuti più tardi il dio si era svegliato e si girò, in cerca della strega, si rilassò non appena la vide seduta a poca distanza, con la sigaretta tra le labbra, concentrata su un foglio.

<<Che stai facendo? >>chiese Loki , facendo sobbalzare leggermente la nipote del Supremo, la quale nascose il foglio e allontanò la Dunhill, soffiando via il fumo grigio.

<<Niente. >>rispose solo, l'agente Price.

<<Vieni qui. >>disse lui lasciandole uno sguardo intenso.

La strega si alzò, dirigendosi verso il materasso e si sedette accanto al corvino.
Il principe cadetto la prese per i fianchi facendola sedere a cavalcioni sul suo bacino.
La ragazza si abbassò e poggiò le sue labbra su quelle sottili del gigante di ghiaccio.

<<Ciao. >>disse con malizia il dio dell'inganno, quando la ragazza si allontanò leggermente, restando vicino al suo viso,mentre gli accarezzava i capelli scuri.

<<Ciao. >>rispose lei sorridendo divertita,per poi osservarlo alcuni minuti in silenzio.
<<Chiudi gli occhi.>>continuò, lui senza esitare ubbedì alla sua richiesta.

Poco dopo Loki senti le labbra di lei poggiarsi sulla sua palpebra sinistra.

<<Che cos'era.. questo? >>le chiese, dopo che erano tornati a guardarsi negli occhi.

<<Un bacio d'angelo. >>rispose con ovvietà la strega.

<<E cosa significa? >>chiese il principe cadetto, curioso come un bambino.

<<Significa che ti amo.. che ti sono devota e voglio prendermi cura di te. È il bacio del vero amore.>> rispose lei, guardandolo ancora negli occhi.

Lui la afferrò per i fianchi era in poco tempo l'agente Price si ritrovò sotto il suo corpo caldo e nudo.
Pochi secondi dopo lui ripeté il gesto su una delle palpebre della giovane sotto di lui.

<<Ti amo anch'io. >>disse lui. Poi scansò le coperte dal corpo della nipote del Supremo, prese la sua caviglia sinistra tra le mani ed iniziò a baciarle la pelle,a leccarla, a mordicchiarla, avanzando lentamente sempre più su, su tutta la lunghezza della gamba mentre Lenya rideva divertita.

<<Ma che fai? >>chiese lei mentre ancora sorrideva, ritrovandosi di nuovo faccia a faccia con il corvino.

<<Shh.>>rispose lui, facendo scontrare le loro labbra in caldo, lento e passionale bacio.


To be continued...

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