-Capitolo 16:Sfide e dei testardi-

1.8K 85 0
                                    

<<A parer mio ..stai solo perdendo tempo. Io te l'avevo detto.Io sono quello che sono e non voglio cambiare. Non per te, non per Odino, non per mio fratello né per nessun'altro.>>soffiò con disprezzo Loki, interrompendo quel silenzio che durava da un paio di minuti.

<<Ah Loki, lo stai facendo ancora. >>disse Lenya con una risata amara. <<Tu mi stai sottovalutando.>>disse soffiando con altrettanta stizza,lasciando senza parole il dio dell'inganno, che aveva schiuso le labbra per dir qualcosa, ma le parole gli morirono in gola, ferito nell'orgoglio.
Poi si alzò, sentendo l'aura delle guardie che si avvicinavano alla cella.

<<Devo andare. >>disse incrociando gli occhi del corvino, che silenziosamente gli chiedevano se sarebbe ritornata nei giorni successivi. La lingua d'argento osservò la figura sinuosa di Lenya attraversare la barriera, ancora basito da ciò che gli aveva detto.
La strega venne scortata sino alla sala dei banchetti, ormai era giunta l'ora di cena.
Appena varcò la soglia dell'enorme salone dalle colorazioni dorate e dai mobili antichi, incontrò solo Thor, che aspettava gli altri per poter pranzare.

<<Oh ciao Lenya. >>disse il tonante con uno dei suoi sorrisoni.

<<Ciao Thor. >>disse la nipote del Supremo, sorridendo di ricambio.

<<Com'è andato il colloquio con mio fratello?>>chiese a quel punto il biondo.

<<Diciamo che.. È sempre stato un'uomo di poche parole ed è parecchio testardo. Non sarà facile convincerlo. >>rispose la donna, fermando il discorso appena in tempo, vista la presenza dei tre guerrieri e Lady Sif, subito raggiunti dai due sovrani.

Passarono tre giorni e la ragazza non aveva più fatto visita al dio corvino. Si sentiva irrimediabilmente nuda e vulnerabile davanti ai suoi occhi ingannatori e curiosi.
Se l'avesse scoperta il piano sarebbe saltato e non poteva permetterselo.
Avrebbe dovuto convincerlo con le buone o con le cattive, se necessario sarebbe anche scesa a compromessi.

Dopo il suo arrivo su Asgard, il bifrost era stato chiuso. Nessuno poteva entrare e nessuno poteva uscire. Thor avrebbe dovuto riportare Jane-che  si era risvegliata -a casa, al sicuro, per questo a loro serviva l'aiuto della lingua d'argento.
Lui era l'unico -dopo Heimdall -che conosceva tutti i passaggi segreti del regno.
La strega sospirò mettendosi l'anima in pace, prese il vassoio con la cena preparata per Loki e con un profondo respiro lasciò le cucine, incamminandosi verso i sotterranei semibui.
Scese le scale con il cuore in gola, batteva così forte che temeva sarebbe esploso di lì a poco.
Camminò con passo sicuro, sfilando in mezzo al corridoio che separava le celle.
Cercò di mantenere la concentrazione nonostante le urla e i commenti volgari dei detenuti,arrivando così davanti alla cella del principe cadetto.
Il corvino se ne stava appoggiato con la schiena contro il muro, le gambe raccolte al petto, le braccia e la testa appoggiate su di esse.
Spalancò gli occhi non appena percepì la presenza di Lenya oltre la barriera magica.

<<Vedo che sei ancora qui. >>disse Loki con tono piatto ed indifferente.

<<A quanto pare.>>rispose la ragazza posando sul tavolino il vassoio pieno di cibo.

<<Perché non sei più venuta? Dove sei stata? >>chiese il dio osservandola inquisitorio.

<<Non sono affari che ti riguardano. >>rispose l'agente Price inchiodando freddamente i suoi occhi grigi in quelli smeraldini dell'asgardiano.

<<Invece mi riguardano eccome. >>commentò la lingua lingua d'argento con tono di sfida,avvicinandosi alla ragazza dai capelli color della luna.

<<Prima vuoi mandami via, mi dici che perdo tempo e adesso pretendi che ti dica dove sono stata?Io non ti appartengo, ciò che faccio all'infuori di qui non ti riguarda.>>disse la donna.

Il corpo del gigante di ghiaccio in un attimo le fu addosso, schiacciandola contro la parete.
Il principe brandiva un pugnale che teneva sotto il mento della ragazza,all'altezza del collo.

To be continued...

A mystical love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora