-Capitolo 25:Barche volanti e liti fraterne-

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<<Dobbiamo saltare. >>disse Thor dopo alcuni minuti.

Lenya aveva dedotto che sotto di loro Fandral-con la sua barca volante - li aspettava.
Loki si avvicinò a grandi falcate nella sua direzione , mentre lei distaccava il contatto energetico dal corpo di Jane,  crollando esausta poco distante.

<<Stai bene? >>le chiese il corvino.

<<Sono stata peggio. >>sorrise debolmente la strega mentre lui la aiutava ad alzarsi.

Il primo a saltare fu il tonante che teneva in braccio la scienziata, poi seguirono loro due che con un balzo atterarono su quella specie di navicella asgardiana.
Il dio del tuono adagiò la sua compagna sul pavimento ricoperto da alcune coperte scure. La nipote del Supremo si mise accanto a lei, poggiando la schiena sul bordo del mezzo.

<<Sei sicura? >> le chiese di nuovo la lingua d'argento, accovacciandosi difronte a lei.

<<Sì. >>disse lei guardandolo negli occhi, se non ci avesse provato, Jane sarebbe potuta morire,uccisa dal potere dell'Aether .
Lui non curante degli altri si sporse in avanti, dandole un leggero bacio.

<<Ora mantieni la promessa, portaci al tuo sentiero segreto. >>disse il figlio di Odino, interrompendoli.

Il dio dell'inganno si tirò in piedi e prese il comando della barca
mentre la strega riprendeva il collegamento con la forza rinchiusa nella scienziata. Strizzò gli occhi, intontita dall'intensità di quel potere, mentre il dolore la trafiggeva in ogni parte del corpo.
Un'altro mezzo Asgardiano prese ad inseguirli, sparando raffiche di laser dietro di loro. Due guardie atterarono sulla barca volante ma Fandral li stese uno dopo l'altro.
Poi in una frazione di secondo, si ritrovarono su un'altro pianeta.

<<Pensa che cosa potrei fare con la forza che scorre in quelle vene. >>disse la voce maschile del dio corvino.
Lenya aveva gli occhi chiusi -ed anche se la sua  concentrazione era schiacciata dall'enorme peso dell'Aether - riusciva a sentire la conversazione dei due fratelli.

<<Di sicuro ti consumerebbe. >>rispose il principe di Asgard.

<<Se la sta cavando bene..per ora. >>disse Loki irritato dal fatto che  Lenya stesse patendo quel dolore, per salvare una midgardiana.

<<Lei ha risorse che tu non conoscerai mai. >>rispose il biondo rivolgendo lo sguardo alla donna dormiente .

<<Risorse.. sul serio? >>chiese la lingua d'argento, dopo aver riso amaramente. <<Se non fosse per Lenya a quest'ora sarebbe già morta! >>urlò lui arrabbiato.
<<Dille addio. >>continuò tagliente, l'agente Price agrottò le sopracciglia,ancora con gli occhi serrati, voleva riprenderlo ma non riusciva ad aprir bocca, indebolita.

<<Non oggi. >>controbatté Thor.

<<Oggi..domani. Cento anni non sono niente, un battito del cuore. Non sarai mai pronto. L'unica donna di cui hai caro l'amore ti sarà portata via. >>disse il principe cadetto alzandosi in piedi, inziando a passeggiare sul pavimento della barca.

<<E la cosa ti darà soddisfazione? >>chiese il tonante irritato.

<<La soddisfazione non è nella mia natura. >>controbatté il gigante di ghiaccio.

<<La resa non è nella mia. >>disse il dio del tuono.

<<Il figlio di Odino.. >>iniziò sardonico la lingua d'argento.

<<No.. Non solo di Odino. Pensi che solo tu sei stato amato da nostra madre? Tu hai avuto la sua magia ma io la sua fiducia. >>disse il tonante alzandosi anche lui, andando a fronteggiare il fratello.

<<Fiducia..? Era questa la sua ultima espressione? Fiducia.. quando l'hai lasciata morire?! >>urlò furioso il corvino.

<<Tu di che aiuto sei stato in cella?! >>disse il biondo stizzito.

<<Chi mi ha incarcerato?! >>urlò Loki a sua volta.

<<Lo sai benissimo.. Lo sai benissimo chi! >>disse il primogenito di Odino avvicinandosi rapidamente al fratello sbattendolo sul bordo della poppa della barca, caricando un pugno diretto verso il suo viso.

A quel punto Lenya spalancò gli occhi e si alzò di scatto avvicinandosi ai due litiganti.

<<Smettetela.Tutti e due. >> disse la ragazza dai capelli color della neve,mettendosi in mezzo per allontanarli. <<Vostra madre non vorrebbe vedervi litigare. >>continuò, guardando prima uno, poi l'altro.

<<Comunque non ne rimarrebbe scioccata. >>rispose il corvino mentre si allontava dal fratello.

<<Vorrei potermi fidare di te. >>disse il tonante riferendosi al fratello mentre si voltata di spalle.

<<Fidati del mio rancore. >>rispose la lingua d'argento, mentre respirava pesantemente, alzando velocemente il petto in preda all'adrenalina.

<<Calmati. >>disse Lenya accarezzando il viso al suo compagno mentre lui la guardava intensamente negli occhi. Le mise una mano dietro la nuca e la avvicinò ulteriormente, facendo scontrare le loro labbra in un bacio lento.

To be continued...

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