Il viaggio di ritorno fu davvero devastante. Passò tutto il tempo con lo sguardo fisso al finestrino pensando ai magnifici momenti trascorsi in quelle due settimane. Ripensò alle giornate a scuola, ai suoi nuovi compagni di classe che erano dei matti da legare,alla sua nuova migliore amica che non le aveva fatto mancare nulla in tutto quel periodo poi pensò a lui e i pensieri rimasero fissi li per tutto il tempo. Pianse silenziosamente tutte le lacrime che aveva tanto da far preoccupare la signora accanto a lei che per timore che la ragazza si stesse sentendo male chiamò un'hostess che non tardò ad arrivare.
- Tutto bene signorina? - chiese la ragazza a Jen
Non riuscì a risponderle. Le lacrime fino a due minuti prima silenziose lasciarono spazio ad una serie di singhiozzi che non le permettevano più di respirare regolarmente.
- Signora mi scusi... - continuò l'hostess rivolgendosi verso la donna che l'aveva precedentemente chiamata - Nella fila avanti c'è un poso libero, può gentilmente spostarsi per due minuti? Giusto il tempo per farla calmare...
- Certamente! - e si alzò facendola sedere
- Che c'è paura del volo? - tentò
rispose di no con la testa
- Ti senti poco bene per caso?
stessa risposta. Continuarono così a lungo fin quando l'hostess non notò la foto strappata che la ragazza teneva tra le mani.
- E' per quel bel ragazzetto che stai cosi? - colpita e affondata. I singhiozzi cominciarono a farsi sempre più frequenti anche se lei tentava in tutti i modi di respingerli, nel giro di poco ebbe un attacco di panico.
- Eii guardami un secondo - chiese l'hostess con gentilezza facendo voltare la ragazza che respirava in maniera frenetica per cercare di incaerare aria - Respira profondamente! - non ci riusciva - Oiiii! - cercò di spronarla ma con scarsi risutati. Prese dal sedile un sachetto e glie lo diete - respira qui dentro come faccio io - la strinse a se per darle un po di conforto e la guidò nel cercare di respirare regolarmente. - Brava! così... continua a respirare così, stai andando alla grande - riuscì a calmarla
- Mi scusi...- disse appena si riprese un minimo, la crise sembrava passata.
- Non devi scusarti, sono cose che succedono. So che non ci conosciamo, ma ti va di parlare un pò? - le dispiaceva vedere una ragazza cosi giovane in quello stato, così decise di passare del tempo con lei per farla distrarre un po' evitandole così altri attacchi. Jen alla proposta della ragazza annui.
- Dove stai andando di bello?
- Sto tornando a casa, sono stata in Irlanda per due settimane per una vacanza studio.
- Ah però! Devi essere davvero una brava studentesa allora. Ti sei divertita?
- Moltissimo, ho conosciuto persone fantastiche!
- Sono esperienze che ti rimarranno sempre nel cuore, sei fortunta. Ascolta, non ho potuto fare a meno di notare quel bel tipo in foto. Scommetto che è il tuo fidanzato e che non vedi l'ora di riabbracciarlo. Se non sbaglio - guardò l'orologio - mancano solamente 3 ore all'atterraggio, presto lo vedrai. - scoppiò in lacrime una seconda volta tanto da far pentire la ragazza della domanda fatta. - riusci comunque a calmarla nuovamente.
- Non è il mio fidanzato... cioè non so cosa siamo. Ci siamo incontrati in queste due settimane, abbiamo passato tantissimo tempo insieme e...
- ... e vi siete innamorati!
- e ora non so come andare avanti...
- Non che siano affari miei, ma se ci tieni così tanto a lui, perché non chiedi di studiare fuori sede e ti fai mandare nella scuola dove sei stata questi giorni?
- Perché lo concedono solo a quelli dell'ultimo anno.
- Che classe fai scusa? - chiese perplessa
- Il secondo.... e anche se fosse possibile non credo che i miei genitori a 15 anni mi permetterebbero di andare fuori casa per un anno.
- Pensavo fossi più grande. E lui? Ha la tua stessa età?
- No, fa il quinto quindi si diplomera quest'anno.
- Sono sicura che troverete il modo di vedervi, non disperare.
- Lo spero....
- Ti sei tranquillizzata un po'? - Annui - Posso lasciarti da sola? Facciamo sedere la signora al suo posto?
- Si sì non preoccuparti sto bene. Adesso mi metto a studiare matematica così passo il tempo. Grazie ancora.
- Fammi chiamare se hai bisogno.- E torno in cabina.
Aprì il libro di matematica e iniziò a ripassare e a fare esercizi. Quanto odiava quella materia. I suoi occhi ad un certo punto però si spostarono su una scrittura fin troppo familiare.

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Legati dal destino
FanfictionE se Jennifer e Colin si fossero già incontrati prima di Once upon a time? Piccolo viaggio nel tempo dai loro anni adolescenziali fino ai giorni nostri.