Parte 18

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  Il mattino seguente, come concordato la sera prima, Jennifer e i suoi genitori affrontarono la situazione.
- Buongiorno! - esordì lei entrando in cucina per la colazione.
- Buongiorno tesoro. Come stai? Ti senti un po' più tranquilla?
- Insomma...
- Dai, vieniti a sedere che parliamo un po'! - disse sua mamma porgendole la colazione. - Che ne dici di affrontare questa situazione una volta per tutte?
- Penso che sia la cosa migliore da fare.
- Bene. Allora: in primis, vogliamo che tu sappia che noi ci fidiamo ciecamente di te. Sei una bravissima ragazza, educata e a modo... su questo non ci sono dubbi e non potremmo essere più orgogliosi però è anche vero che alla tua età si commettono facilmente degli errori. Lo so... te l'ho già detto un milione di volte ma sembrerebbe che tu non abbia capito tale argomento.
- Non ho ucciso nessuno. Non vi sembra di esagerare?
- Lasciami finire il discorso per favore. Dicevo... Tu hai conosciuto un ragazzo e ti sei invaghita perdutamente di lui. Ci sta, è normale e va bene così. La situazione però cambia quando infrangi le nostre regole. Le regole sono fatte per essere rispettate , ora che tu ti senta grande o meno non fa differenza, devi comunque accettarle e rispettarle. Sappiamo che non possiamo tenerti in una campana di vetro per sempre ma almeno speravamo di evitare quel piccolo inconveniente a quest'età e sopratutto in casa nostra.
- Ho capito che non vi vada a genio quello che ho fatto e da una parte potrei anche capirlo ma la vostra reazione è stata esagerata.
- Non credo. - si intromise suo padre - Ho fatto parlare tua madre apposta perchè se intervenivo io tesoro mio a quest'ora lui era già tornato su nel suo paese. Non mi sarei limitato ad una punizione di quindici giorni.
- Siete degli insegnanti, state in contatto con non so quanti studenti, sapete bene le problematiche di noi ragazzi. Dovete ritenervi fortunati: non fumo, non bevo e non mi drogo. Dovreste essere orgogliosi non farmi la paternale perchè ho fatto sesso con una persona.
- Devi proprio ricordarmelo?
- Tesoro... Il fatto che tu abbia fatto quello che hai fatto centra e non, Il punto fondamentale è che questo ragazzo ti sta facendo cambiare e ti sta portando a mentirci ogni giorno. Prima non ti saresti mai permessa di scappare di casa o di marinare la scuola, ora invece fai anche questo. Capisci che dobbiamo prendere dei provvedimenti?
- Non sono cambiata a casa sua. Lui non ha colpe, mi sono semplicemente resa conto di provare un grande interesse per lui e voglio vivermi questa cosa costi quel che costi. Non posso farci nulla, sono innamorata di Colin e il solo pensare di non poterlo devere mentre è in zona mi manda in bestia e non mi fa ragionare. Se fosse stato un ragazzo di Chicago molto probabilmente non mi sarei comportata ìn questo modo, avrei rispettato la punizione e amen. Lui però non è di qui, abita lontano e sprecare due settimane così senza vederlo per me è come morire. Sopratutto se sono costretta a non vederlo per colpa di una stupidaggine, perchè vuoi o non vuoi sempre a quel discorso torniamo e per me è una stupidagine.
- Ma tu riesci a renderti conto che quello che avete affrontato è un passo un po' troppo grande? Non si tratta di una stupidaggine ed è una cosa di cui tra qualche anno potresti anche pentirti.
- Si ma ve la siete presa troppo per una cosa che sapevate sarebbe successa. Prima o dopo, maggiorenne o non la cosa non cambia. E' successa, punto! sono pentita? Assolutamente no e mai me ne pentirò perchè quando è successo ero assolutamente convinta di volerlo. Allo stesso tempo però vi do ragione su una cosa. Vi ho mentito molte volte, ho omesso molte cose e per non finire sono anche scapata di casa. So di aver commesso un grave errore e me ne pento. Non avrei dovuto farlo. Magari sarebbe bastato fare una chiacchierata come adesso per risolvere il tutto. Vi chiedo scusa. Non si ripeterà mai più. Cercherò di affrontare prossime situazioni di difficoltà con più testa e meno istinto.
- È già un passo avanti. - sorrise sua madre.
- Che si fa adesso? - chiese preoccupata convinta che stesse arrivando l'ennesima punizione.
- Tuo padre è intenzionato a non fartelo vedere più!
- MA NON E' GIUSTO PERO'! Perchè mi vuoi vedere soffrire! Perchè? A cosa è servito parlare se poi tanto le cose non cambiano.
- Jennifer puoi smetterla di interrompertmi ogni due minuti? Dicevo... tuo padre non vuole fartelo più vedere ma io ritengo che sia esagerato, soprattutto perchè poi saremmo noi a portarti a nasconderci le cose. Puoi frequentarti con lui a patto che non ci mentirai più. Devi rispettare il coprifuoco e non dovrai portarlo a casa, o andare a casa sua, quando noi genitori non ci saremo. Possibilmente evitate anche di fare quello che avete già fatto... starei molto più tranquilla.
- Togli la parola "possibimente" dalla frase che ha appena detto tua madre. Evitate e basta. Guarda che ti tico bene Jennifer: se ti becco in atteggiamenti poco idonei con questa persona, te lo giuro, vi spedisco ai due poli. Non sto scherzando.
- Se volete mi chiudo anche in convento. Tanto se faccio voto di castità mi prendono.
- Vediii? Me le toglie dalle mani! - disse L padre che stava per innervosirsi a sentire quei discorsi.
- Jen per favore veniamoci in contro. Una via di mezzo, tu cerca di capire noi e noi cerchiamo di capire te.
- D'accordo. Posso vederlo adesso? Per favore.
- Sembra esisti solo lui! Fa come ritieni giusto, ma non tradire più la nostra fiducia.
- E' la tua ultima possibilità signorina.
- Grazie, grazie grazieeeeee . Non ve ne pentirete. - Corse su per le scale, raggiunse la sua camera, si preparò ed uscì.
Si diedero appuntamento al parco
- Amore mioooooooo!!!!!!
- Eccolaaaa! Tutto bene tesoro?
- Si, tutto meravigliosamente bene! posso vederti! - Disse baciandolo
- Niente punizioni? - chiese sorpreso
- Sembrerebbe di no, ma devo stare attenta a come mi comporterò d'ora in avanti. Mi hanno messo il coprifuoco e mi hanno categoricamente detto che non posso venire a casa tua e tu a casa mia se non c'è nessuno a sorvegliarci. Tranquillo però è una cosa che di può facilmente raggirare. - rise
- Non cominciare! Io questa volta seguo quello che dicono i tuoi perchè se disgraziatamente finisci nei guai tu di conseguenza ci finisco anche io.
- Preferisci i miei a me?
- Preferisco di gran lunga te amore, ma vorrei viverti di persona no attraverso il vetro della tua camera perchè ti hanno segrecato in casa.
- Mmm forse hai ragione!- lo baciò di nuovo
- Parlando di cose serie: a che ora devi rientrare?
- Devo essere a casa per pranzo mentre la sera entro le Dieci e mezza.
- Ok, allora che ne dici se oggi pomeriggio ti vengo a prendere verdo le quattro? Ho un programmino niente male.
- Tipo?
- Che ne diresti di una lezione di guida dal tuo affascinate fidanzato? Tra qualche giorno inizierai le lezioni almeno sarai un po avvantaggiata. Poi pensavo ad una passeggiata e per finire una cenetta. Ah... quasi dimenticavo, se domani non metti in mostra tutto il tuo ben di Dio in maniera troppo eccessiva, ti porto in piscina!
- Dico che sei un tesoro amore mioooo!
- Dai che ti accompagno a casa.
- Di già ? - sbuffò
- Ci siamo incontrati tardi stamattina, manca mezz'ora all'una, prima che arriviamo è tutto....
- Con te il tempo vola.
- Buono a sapersi! Ora però incamminiamoci . le diete un bacio a stampo.
- Va bene! disse mettendo il broncio.
***
- Esci di nuovo? - chiese sua madre vedendola truccarsi nel bagno tutta felice
- Si!
- Dove andate?
- Ti arrabbi se ti dico che mi fa guidare?
- Stai scherzando vero?
- Dai che sarà mai! Mi porterà in una stradina poco trafficata in modo che non potrò fare danni.
- Non ammazzatevi per favore!
- Va bene! Grazie di tutto mamy, ti voglio bene. - Andò in camera sua a vestirsi. Optò per un vestitino bianco e nero altezza metà coscia, stivaletti neri, orecchini argento e borsa abbinata.
- Ma c'è almeno un paio di pantaloni nel tuo armadio? - ironizzò sua madre vedendola scendere tutta in tiro.
- Dai mamma! Non iniziare anche tu. Solitamente è papà che fa questo genere di domande.
- A proposito di tuo padre... è in giro con alcuni colleghi di lavoro, attenta a come ti comporti in pubblico. Non farti beccare a fare la smorfiosetta che ti ha già avvisato.
- Va bene mamma! Ora esco o faccio tardi. Ci vediamo staseraaaaa.
Uscì di casa e lo trovò fuori il cancello ad attenderla.
- Ogni giorno più bella!!!! Dimmi che non derò preoccuparmi quando sono via.
- Puoi star tranquillo, questi sono solo per te. - indicò il vestito.
- Sono lusingato... prego signorina ecco le chiavi di questo gioiellino, attenta a non rovinarlo.
- Sei impazzito? Vuoi farmi guidare da qui?
- Si! Nella stradina ci arriviamo piano piano guidando. Tranquilla ci sono io! Ci tengo alla mia pelle. - Salirono in macchina e dopo aver spiegato le basi e vari tentativi di accensione machina partirono. - Te la stai cavando benissimo piccoletta. Chi lo ha detto che le donne sono imbrancate?
- Non ti piccchio perchè ho le mani occupate ma aspetta che scendiamo, poi te lo faccio vedere io l'imbranata.
- Metti la freccia e gira qui... piano, rallenta o ci portiamo dietro qualcosa! - disse ridendo.
Arrivarono nella stradina e fecero un' altra mezz'ora di guida dopodiché la portò in un parcheggio e iniziò a farle vedere qualche parcheggio elementare.
- Direi che basta così per oggi, mi sono rimbambita abbastanza.
- Niente male piccoletta! Dvvero niente male. Per essere la tua prima guida sei stata brava.
- Merito un premio?
- Direi di sì! Avanti sentiamo che vuoi?
Gli si avvicinò pericolosamente iniziando a baciarlo sul collo e a mettere le mani sui suoi pettorali per poi sbottonargli la camicia...
- Oiiii signorina, quanta strafottenza!
- Mi hai chiesto cosa voglio giusto?  Ti sto rispondendo: voglio te!
Deglutì - Ci hai preso gusto vedo!
- Molto.... poche chiacchiere colin!!!!
- Aspetta aspetta! Quanta fretta. Ricorda le parole dei tuoi genitori.
- Non possono vederci non preoccuparti e poi hanno detto a casa tua o mia.... Nessuno ha parlato di macchine - gli fece l'occhiolino.
- Sei una strega. Ci metteremo nei guai se qualcuno ci vede lo sai si?
- Il parcheggio è composto da quattro piani e noi siamo solamente al secondo. Se scendiamo vedrai che non troviamo nessuno a parte qualche altra coppietta in cerca di coccole.
- Perché trovi sempre il modo di convincermi? - disse riprendendo possesso della sua auto e avviandosi nel piano più basso del parcheggio. Passarono li quasi tutto il tempo dopodiché lui guardando l'ora si accorse che erano già le dieci.
- Per la miseria Jen! Se non ti riporto a casa entro mezz'ora arriverà la terza guerra mondiale! - si rivestirono velocemente e si misero sulla via del ritorno.
- Mi dispiace non averti portato a cena.
- Non dispiacerti. mi piace di più quello che abbiamo fatto!
- Sei tremenda, ma sono contento della svolta della serata! Levati quel sorrisetto dalla faccia che si capisce esattamente quello che hai fatto!!! - La baciò - Ti passo a prendere domani ok? Mettiti un costume decente se vuoi che ti porti in piscina!!!!
- Decente per me o per te? - la guardò brutto - Ok ok ok! Decente per Te! Metterò un saio amore! - rise - A domani!
rientrò a casa e vide i suoi genitori in salotto che sicuramente la stavano aspettando...
- Brava! Vedo che sei puntuale. - disse suo padre
- Ho capito la lezione.
- Dove siete stati?
- A farci un giro e poi a cena fuori!!! Ora però vado di sopra. Sono stanca e domani ho la sveglia presto. Vado in piscina.
- siiiiii! Piscinaaaaa! Posso venire con te? - disse il fratellino che fino a quel momento era intento a giocare.
- Amore una prossima volta ok? Domani non riesco a portarti. Mi dispiace.
- Perchè no?
- Perché andiamo con degli amici e non ci sono posti in macchina. La prossima volta ti prometto che ti porto.
- Uffa però! - e offeso se ne andò in camera sua.
- Vai veramente con i tuoi amici?
- No, vado con Colin ma i miei amici mi raggiungeranno nel pomeriggio per stare tutti insieme.
- Jen!
- cHE C'è! Non sto mentendo a voi! Gli ho detto una bugia a fin di bene. Ci sarebbe rimasto male se gli avessi detto che non lo volevo tra le scatole.
- Su questo ok, ti do ragione.
- Grazie. Vado in camera.
Salì le scale e incontrò Julia nel corridoio che la prese e la trascino nella sua stanza.
- Allora? Come è andata la guida?
- Ma sei scema? - esclamò per i modi bruschi con cui era stata trascinata in stanza - Tutto bene, non ho ucciso nessuno.
- Che avete fatto poi?
- Niente di interessante...
- E allora perchè sorridi come un'ebete? Daiiii racconta...
- E va bene. Vuoi la versione originale o quella che ho rifilato a mamma e papà?
- Jen! Ricominci?
- Ho solo omesso qualche piccolo dettaglio con loro.
-A loro ho detto che dopo la guida avremmo fatto una passeggiata e saremmo andati a cena....
- Invece?
- Invece dopo la guida, visto che eravamo in un parcheggio isolato, abbiamo cominciato a parlare e poi... beh... abbiamo fatto l'amore! Poi siamo tornati a casa perchè ci siamo resi conto che erano già le dieci.
- Hai passato l'intero pomeriggio a...
- Shhhhhhh..... vuoi gridarlo al mondo intero?
- O mio Dio! Non ti facevo così sorella!
- C'è lo sapremo ridire quando accadrà anche a te!
Le arrivo un messaggio
"Comunque sono contento che metti quei vestitini solamente per me ma non esagerare perchè oltre a me potrebbero vederti anche altre persone e sai che sono geloso."

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