Passare dal vedere il suo fidanzato ogni singolo giorno a vederlo solamente nel weekend fu per lei un trauma non indifferente. Le ci vollero un paio di mesi buoni per abituarsi a quel nuovo tipo di relazione ma diciamo che in grandi linee si abituò. Inizialmente riuscivano a vedersi tutti i weekend, poi man mano che l'università per lui e la scuola per lei andavano avanti la cosa si ridusse ad un weekend si e uno no. Le cose sembravano funzionare alla grande tra i due e Jennifer, nonostante la depressione iniziale del primo periodo, riuscì a tornare abbastanza serena.
Era martedì, e come ogni martedì, mercoledì e giovedì si recò all'accademia di recitazione. Seguì tutte le lezioni con molto entusiasmo e dopo aver fatto una piccola pausa con alcuni suoi compagni di corso venne fermata dal rettore dell'accademia:
- Signorina Morrison, può concedermi un minuto?
- Certamente! - disse avvicinandosi
- Volevo comunicarle una cosa: lei sa già come funziona quest'accademia vero?
- Si certo!
- E' composta da tre classi. la prima, quella che sta frequentando lei, che va dai 18 ai 22 anni, la seconda dai 22 ai 25 e l'ultima dai 25 ai 30.
- Si ne ero a conoscenza e non smetterò mai di ringraziare tutti voi per la possibilità che che mi state offrendo nel poter studiare qui con due anni di anticipo.
- Il talento va premiato signorina Morrison e infatti la chiamavo proprio per questo. Abbiamo notato in lei un grandissimo potenziale che giorno dopo giorno sta diventando sempre più grande. Abbiamo così deciso, sempre se per lei non ci siano problemi, di farle seguire, sempre riconosciuta dalla borsa di studio, anche la seconda classe. Potrebbe essere la prima persona a diplomarsi in questa accademia prima della maggiore età!
- Dice sul serio? Sarebbe un onore per me!
- I giorni sono gli stessi quindi non dovrebbe avere problemi nell'organizzarsi, forse avrà qualche difficoltà con lo studio ma se lei vuole posso mandare una mail al preside della sua scuola e farle ottenere qualche permesso speciale per i compiti.
- Non si preoccupi, non sarà necessario. Sono abituata a stidiare anche di sera, per due giorni non sarà un problema. Grazie ancora per questa bellissima opportunità, sono davvero lusingata!
- La lascio tornare a lezione signorina, la seconda classe l'attende! Buona lezione.
- La ringrazio. Arrivederci.
Quello fu uno dei periodi più felici della sua vita, L'accademia le aveva concesso un corso in più dandole così una grandissima opportunità, la scuola andava a gonfie vele come sempre e la sua vita con amorosa con Colin procedeva senza alcun tipo di problema. Non poteva essere più felice di così. Quella felicità però durò solamente tre mesi.
Era una mattina come tutte le altre, Jen come di consuetò si alzò presto, preparò lo zaino e corse a scuola. Terminate le lezioni non tornò a casa ma si recò in accademia perchè era stata indetta una riunione con tutti gli studenti.
- Ciao Jen! - disse una sua compagna di corso - Sai perchè ci hanno convocato?
- Non ne ho la più pallida idea.
- Si vocifera che potrebbe esserci un esame a sorpresa per valutare la nostra presenza all'interno dell'accademia. Se è così sono fottuta.
- Possono farlo?
- I ragazzi del terzo anno sono tutti terrorizzati per questa cosa. Ne stavano parlando poco fa.
- Beh.. lo sarei anche io se stessi per diplomarmi e proprio all'ultimo anno rischiassi di essere espulsa.
- Ragazzi, il dirigente vi aspetta al teatro 3.
I ragazzi molto turbati si recarono senza far il ben minimo rumore nella sala dove si sarebbe tenuto l'incontro, quando entrarono, come preannunciato, ad attenderli vi era già il direttore.
- Prendete pure posto ragazzi. Allora... vi ho fatto riunire oggi per due motivi principali. Il primo riguarda i ragazzi del terzo anno, dovrete sostenere un piccolo esame per valutare i miglioramenti avuti finora in vista dell'esame di metà semestre. Preparatevi in modo dignitoso cortesemente perchè non saremo noi a giudicarvi ma bensì degli insegnanti esterni.
-C'e la possibilità di essere espulsi?
- Quella c'è sempre, ma conoscendo il livello di tutti voi non credo che sia il vostro caso. Impegnatevi ugualmente però. L'altra notizia riguarda tutti voi. All'uscita vi verrà consegnata una busta con i nuovi programmi da studiare, le date dell'esame di metà semestre e i nuovi orari delle lezioni. Purtroppo siamo stati costretti a modificare delle cose, ci scusiamo , non dipende da noi ma da cause di forsa maggiore. Spero che non sia un problema per nessuno di voi. Ah quasi dimenticavo ci vedremo anche venerdi questa settimana, ho bisogno di un giorno in più per recuperare la lezione dell'altra volta. - con queste ultime parole li congedò. Jen prese la busta e l'aprì subito costatando tristemente che tutte le lezioni erano state spostate al sabato e alla domenica. Le cadde il mondo addosso, dagli orari riportati su quel pezzo di carta le lezioni sarebbero finite intorno alle 18 entrambi i giorni.
- Tutto bene Jen? Sei sbiancata - chiese la sua amica
- No, non va affatto bene. Hanno messo le lezioni gli unici giorni in cui sono occupata.
- Mi dispiace... Non puoi spostare questi inpegni in altri giorni?
- Purtroppo no. Il mio fidanzato vive in irlanda e a causa dell'università può scendere solamente il sabato e la domenica. Calcolando che le lezioni finiranno per le 18, il tempo di tornare a casa, prepararmi e consideranto anche il coprifuoco direi che potrò vederlo solamente un paio d'ore il sabato e un paio d'ore domenica mattina, compiti permettendo.
- Domenica dopo le lezioni?
- Parte la domenica pomeriggio per tornare a casa. Lunedi ha lezione la mattina presto.
- Mi dispiace Jen!
- A chi lo dici... Va beh dai... troverò un modo per conciliare il tutto. Ci vediamo a lezione.
- Ciaoo e non ti abbattere.
Ci provò, ci provò davvero a conciliare il tutto ma ben presto si accorse che era una vera e propria ammazzatta, sopratutto per Colin che era costretto a viaggiare ininterrottamente solo per vederla quattro ore in due giorni. Il ragazzo dal canto suo, nonostante soffrisse per tutta questa sistuazuione, non lo dava a vedere. Era innamorato perso e si sarebbe spostato anche solo per vederla cinque minuti. Era lei quella che pian piano iniziò a dare i numeri.
Un pomeriggio, una volta tornata da scuola, mentre era a pranzo con la sua famiglia tirò fuori uno strano argomento:
- Mamma, papà che ne pensate se riprendo con le lezioni di clarinetto? C'è ancora la possibilità di inserirmi nel corso?
- Certo che si tesoro! A me farebbe davvero molto piacere riaverti a lezione, ma come mai questo ripensamento? Pensavo ti annoiassi a lezione.
- Era solo un periodo, mi interessa davvero la musica e ora come ora voglio concentrarmi su qualcosa che mi interessa sul serio. Le lezioni sono ancora il martedì e il giovedì?
- Esatto! Ma ce la farai a gestire tutto? Hai tremila impegni quest'anno!
- Stavo pensando di eliminare il superfluo. L'accademia di recitazione ad esempio.
- Come scusa? - chiese perplessa sua madre - Tu ami il teatro!
- Non più, ho capito che non'è questa la mia strada. La musica lo è!
- Di la verità Jennifer... è successo qualcosa a lezione?
- No mamma davvero, non mi entusiasma più. Se continuassi lo fare solamente per portare a termine un impegno preso ma non ti nego che la cosa mi scoccia molto. Preferirei non perdere tempo e concentrarmi su cose più interessanti. - stava mentendo... amava il teatro ma al tempo stesso amava anche Colin e si sa... quando una ragazza è innamorata difficilmente ragiona con la testa.
- Tesoro la decisione spetta a te, l'unica cosa che posso consigliarti è di valutare attentamente questa cosa. Ti stanno dando un'oppurtunità più unica che rara. Vale davvero la pena di rinunciare? Pensaci bene.
- Ci penserò. Grazie per il supporto. Ora vado in camera a studiare se non vi dispiace. - corse nella sua stanza ma al posto di prendere i libri accese il computer e si collego su skype.
- Eccoti qui finalmente! - disse lui - stavo iniziando a preoccuparmi
- Scusami stavo parlando con i miei
- Avete discusso nuovamente?
- No no, sembrerà strano ma stavamo avendo una conversazione molto civile!
- Meglio cosi! Che mi dici signorina? Come è andata a scuola oggi?
- Tutto ok! non abbiamo fatto nulla di interessante. Ascolta, volevo chiederti una cosa... so che non era nei programmi ma... riesci a venire questo fine settimana?
- Non hai lezione di teatro scusa?
- No, questa settiman non avrò lezione. Credo sia un evento più unico che raro quindi sarebbe meglio approfittarne non trovi? - Odiava mentirgli ma avrebbe fatto di tutto pur di vederlo.
- Mmmh... avrei delle cose da fare ma credo di poterle tranquillamente spostare alla prossima settimana. Stai tranquilla venerdi sarò da te contenta?
- Addirittura venerdi???? MA IO TI AMOOOOOOOOOO!!!!!!!
- Noto con piacere che sei contenta.
- Tantissimoooo!
- Lo stesso vale per me! Ti amo piccoletta.
- Ti amo anche io!
***
Mantenne la parola data, Venerdì alle 14:00 in punto era esattamente davanti l'uscita della sua scuola ad attenderla:
- Sei arrivatoooooooooo!!!!! - gli corse incontro vedendolo
- Pensavi che ti avrei dato buca? - la baciò
- Quanto mi sei mancato! Sono felice che tu sia qui!
- Sembra che non mi vedi da mesi.
- Sono passate tre settimane è quasi un mese.
- Non ha importanza adesso perchè sono qui. Andiamo! Ti porto a pranzo fuori.
Si recarono in uno dei loro locali preferiti, si sedettero e ordinarono. Erano intenti a ridere e scherzare che non si accorsero dell'arrivo di Julia:
- Jen, che ci fai qui a quest'ora? Non dovresti essere a teatro? Guarda che è tardissimo!
- Tranquilla, non ho teatro oggi!
- Ma come no? Se stamattina ti ho sentito parlare con mamma...
- Avrai capito male...
- No ho capito bene!
- Se avessi capito bene sarei a lezione adesso tu che dici? Hanno annullato le lezioni a causa di uno sciopero, contenta adesso? Fila, se non lo vedi sono impegnata.
- Ok, calmina! se lo dici te! Io vado! Fate i bravi voi due. Ci vediamo a casa
- E' davvero insopportabile quando si ci mette! - si lamentò non appena andò via
- Ma dai poverina! L'hai trattata malissimo
- Non difenderla, se non capisce le cose non è mica colpa mia. Senti, mi è venuta un'idea... sai che ho preso da poco la patente si?
- Certo che lo so! Hanno messo segnali di pericolo nuova patentata anche in Irlanda- rise
- Non prendermi in giro! - gli rispose dadogli un leggero schiaffo sul petto. - Ti andrebbe di venire a fare un giretto con me così ti faccio vedere come sono migliorata?
- Certo, con molto piacere amore ma solo ad una condizione!
- Quale?
- Vengo in macchina con te solo se dopo mi porterai nel nostro tanto amato ritrovo - ammiccò
- Parli di un parcheggio a caso vero?
- Proprio quello.
- Preferivo di gran lunga la villetta di quest'estate ma visto che non possiamo averla ci accontenteremo dell'auto dei miei.
- Dei tuoi? - sbarrò gli occhi.
- Si, la mia deve ancora arrivare. Tranquillo, basta non lasciare niente in giro come l'ultima volta! Andiamo dai!
Passarono un bel pomeriggio tra scherzi, risate e fare l'amore. Il primo giorno era volato.
Per il giorno seguente optarono per una bella gita al lago. Portarono con loro coperte, pranzo a sacco e con grande felicità di Jen anche i libri di scuola visto che il lunedì sarebbe stata interrogata.
-Si può sapere come caspita fai a sbagliare questi problemi? - la prese in giro
- Esattamente come te sbagliavi tutte le versioni di latino.
- Il latino è una lingua morta.
- E la geometria è terribilmente noiosa.
- Dipende da come e da con chi la si studia. Scommettiamo che se ti premio ad ogni esercizio corretto tu entro oggi diventerai un piccolo genio in materia?
- Proviamo, ma non sono così positiva.
- Stai sottovalutando il tuo maestro tesoro...
- Pardon - risero e iniziarono a studiare. Ripassarono tutto il programma su cui sarebbe stata interrogata dopodichè iniziarono a mettere in pratica le nozioni studiate.
- Giusto anche questo piccoletta! Visto che non era poi così difficile?
- Merito un premio!
- Hai ragione, sentiamo... cosa vorresti?
- La risposa è sempre la stessa. TE!
Si guardò attorno. Si erano accampati in un posticino un po' appartato, ma comunue di gente ne passava nei paraggi. - Non possiamo amore, c'è gente!
- Possiamo farci qualche coccola però! - disse tra un bacio e l'altro per cercare di convincerlo - e daiiiiiiiiiii.... per favoreeeee! - continuò la sua strategia iniziando a fargli gli occhi da cucciola innamorata.
Non le rispose, sapeva già di aver perso in partenza, non sarebbe mai riuscito a dire di no a quegli occhioni. si lasciò travolgere così dalle sue carezze e dai suoi baci, baci che divennero ben presto sempre più lunghi e umidi. Amava le sue labbra, le avrebbe baciate in eterno ma amava ancor di più il suo collo così senza farsi attendere oltre posò le sue labbra proprio li, nel punto a lei più sensibile. Dal collo passò alle braccia dopodichè ripercorrendo il tragitto al contrario tornò alle sue labbra. Si lasciarono prendere un po troppo la mano. Poco dopo infatti ecco che la fece stendere sulla schiena posizionandosi su di lei. Le alzò la maglia tanto quanto bastaba per darle dei piccoli baci sullo stomaco, sulla pancia ed infine l'ombellico. Tutto intorno a loro era sparito, esistevano solamente loro due. Vennero aimè riportati alla realtà da una voce fin troppo famigliare:
- JENNIFER! - esclamò il padone di questa voce in modo autoritario
- Papà! - scattò in piedi dandosi una sistemata alla meglio - Che ci fate voi qui? - chiese vedendo li i suoi genitori e suo fratello
- Non ti ricordi che avevamo promesso a Dan di portarlo al lago questo fine settimana? - rispose sua madre - Ma scusami... non dovresti essere a teatro?
- Emmm... - era stata beccata. Sua mamma sapeva benissimo che le lezioni non erano state annullate. Doveva trovare una scusa convincente ma non le veniva in mente nulla. Involontariamente abbassò lo sguardo
- Jen?!?!? - intervenne a quel punto Colin - Mi hai detto che non avevi lezioni questo week.
- Penso che la signorina qui presente ti abbia rifilato una bella balla. Quindi... se lui è qui presumo che non sei andata neanche ieri, giusto Jen?
Continuò a non rispondere e anche questa volta fu Colin a rispondere per lei:
- No! E' stata con me tutto il giorno ma mi ha detto che ne eravate a conoscenza.
- Mi dispiace, ma non ne sapevamo nulla. Non eravamo a conoscenza che fossi sceso qui a Chicago, ci ha detto solo che sarebbe andata in accademia, cosa che naturalmente non ha fatto.
- Amore che c'è? Ricominciamo con le bugie adesso? C'è qualcosa che non va? Perchè hai saltato le lezioni?
- Ora mi è tutto chiaro! - intervenne sua madre
- Cosa signora?
- Credo di aver capito esattamente il motivo per cui mi hai fatto quello strano discorso pochi giorni fa. Perchè non l'ho capito prima?
- Mamma...
- Lo hai già detto anche a lui?
rispose di no con la testa
- Che discorso? Che devi dirmi Jen?
- Jennifer ha intenzione di lasciare l'accademia di recitazione.
- Hai intenzione di fare che cosaaaaaaaaa? Perchè questa decisione?
- Pechè sta diventando noiosa la cosa. Non mi interessa più e voglio, proprio per questo motivo , lasciare e dedicarmi a cose che suscitano di più il mio interesse.
- Guarda caso non le piace più da quando hanno spostano le lezioni al fine settimana. Chissà perchè!
- Non puoi lasciare amore! Non adesso. Tra poco inizieranno anche le riprese del film, che fai butti tutto al vento?
- Non mi va di continuare ok? Non è mica un reato
- No che non è ok! Sopratutto se lasci per quello che mi ha fatto intuire tua madre.
- Ho preso la mia decisione ormai. Non potete obbligarmi!
- Dammi una buona motivazione allora!
- PERCHè MI PRENDE TROPPO TEMPO PREZIOSO OKKKKKK??????? - gridò - Scusa! Non volevo lo sapessi così.
- Noi vi lasciamo chiacchierare in pace, ci vediamo a casa Jen. Colin? Vedi di farla ragionare te per favore. - li salutò sua madre portando con se Dan e trascinandosi di peso anche il capo famiglia che era ancora scioccato dall'atteggiamento in cui aveva trovato sua figlia.
- Lasci il teatro perchè non riusciamo a vederci?
- Non è giusto che tu ti faccia il mazzo per venire qui solamente per quattro ore in due giorni. Non è il massimo ne per te ne per me.
- A me non me ne importa nulla. Verrei qui anche se fosse per una stupida misera ora. Non mi interessa il numero delle ore che passiamo insieme, mi interessa la qualità del tempo che passiamo insieme.
- Senti colin è inutile....
- Jen! Non voglio che tu debba rinunciare ai tuoi sogni. Sarebbe un terribile errore se lo facessi e io sarei una pessima persona se te lo lasciassi fare.
- Io so per certo che voglio stare con te, non mi interessa nient'altro. Ci sono miglioni di lavori in giro che potrò fare una volta diplomata, non devo mica per forza fare l'attrice. Era solo uno stupido sogno.
- Ma è il tuo sogno! Ed è giusto che tu lo insegua, sopratutto se hai tutte queste doti che tutti elogiano. Non fare cazzate, si sta parlando della tua vita, del tuo futuro, devi pensare prima a te stessa e poi a noi. Se fai una scelta così avventata magari un giorno non molto lontano potresti pentirtene amaramente.
- Non mi interessa, sarà anche la cosa più stupida e sbagliata che farò nella mia vita ma ad oggi è quello che intento fare.
Lui non le ripose più, sapeva com'era fatta, quando si metteva in testa una cosa era pressochè impossibile farle cambiare idea. Decise di provare in un'altro modo. Cominciò improvvisamente ad essere freddo e distaccato. Non poteva rovinarle la vita facendole rinunciare a qualcosa che amava solo perchè non avevano la possibilità di vedersi regolarmente. Sicuramente le avrebbe dato un grande dispiacere, ma era disposto a tutto pur di farle proseguire la sua vita nella maniera più normale possibile.
- OOOOOOOIIIII! Ti sei ammutolito? - lo spronò dopo una mezz'ora buona di silenzio straziante
- No, ma dobbiamo seriamente parlare!
- Ancora??? Te lo dico già da adesso, se intendi tirare fuori nuovamente quell'argomento è inutile che lo fai. Non ho cambiato idea e non intendo cambiarla.
- Ok parliamo di altro allora.
- Bene!
- Pensi anche tu che l'amore per una persona si dimostri in vari modi e non solo attraverso coccole e parole dolci?
- Certo che si!
- e scommetto che anche tu pensi che delle volte una persona è disposta a far del male a se stessa pur di far star bene l'altra!
- Non capisco dove tu voglia arrivare.
- Jen, amore, io tengo a te più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma è evidente che il nostro rapporto ti sta portando a non pensare più lucidamente. Adesso non ci pensi, ma un giorno potresti davvero pentirti di questa decisone. Non voglio essere ricordato come quell'amore adolescenziale che ti ha chiuso tutte le porte facendoti rinunciare a qualcosa che per te era davvero importante. So già che starò da schifo ma preferisco star male adesso che star male il doppio dopo . Credo proprio che se ci sarà disponibilità in aeroporto partirò oggi stesso.
- Ma che diciii?!?!?!!? - la voce iniziava a tremarle
- Dico solamente che se decidi di rinunciare al tuo sogno, la finiremo qui adesso. - Non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò in un pianto disperato - Eiii... guardami! Jen... Jennifer, calmati, respira e guardami un secondo: non voglio lasciarti, credimi è l'ultima cosa che vorrei fare ma la tua vita per me viene prima di qualsiasi altra cosa.
- Tu sei la mia vita.
- Non esisto solo io amore! Cerca di capire anche me... non posso vivere sapendo di averti impedito delle cose. Cose importanti per giunta.
- Tu non mi stai impedendo nulla.
- Non direttamente, ma tu vuoi abbandonare tutto a causa mia.
- Perchè voglio stare con te!
- Non è un buon motivo Jen. Devi continuare a seguire i tuoi sogni se vogliamo continuare a vederci.
- OK! - lo strinse in un forte abbraccio - Ma tu non lasciarmi. Non te ne andare.
- Continuerai teatro?
- ... si!
- Domani filerai dritta a lezione?
- Mah...
- Devo andare via adesso?
- Ok ok ok... andrò a lezione.
- Bene... molto bene... non voglio più sentirti dire queste stupidagini mi sono spiegato?
- Va bene...
- Ora smetti di piangere però, non è successo nulla, sono qui con te e non intendo andarmene.
***
Andarono avanti con quella diridera per un altro paio di mesi ma poi la cosa iniziò a degenerare. Per quanto Jennifer si sforzasse ad essere positiva e affrontare la situazione, non riusciva a convivere con l'idea della lontananza. Ben presto quella complicata situazione si ripercosse anche su altri settori. Dopo l'ennesimo fallimento scolastico infatti alcuni dei suoi professori si riunirono e decisero di affrontare il problema con i suoi genitori.
- Judy posso parlarti un secondo? - disse uno dei suoi colleghi nonchè coordinatore della classe di sua figlia
- Dimmi pure ma ti avverto... non posso cambiarti il turno questa settimana. Ho il bimbo piccolo a casa malato.
- Mi dispiace... comunque no, sono qui per dirti se all'intervallo tu e tuo marito potreste venire in sala professori
- Certo. E' successo qualcosa?
- niente che non possa essere risolto.
- a tra poco allora.
Suonata la campanella dell'intervallo i coniugi Morrision lasciarono le rispettive classi per recarsi in sala professori.
- Che succede? Come mai ci siete venuti a chiamare?
- Non vogliamo essere indiscreti ma... C'è qualche problema in famiglia per caso?
Si guardarono scioccati - No, assolutamente! Perché?
- Jennifer...
- Che è successo?
- Vostra figlia ha iniziato l'anno con tutte A come al suo solito... questi invece sono i risultati degli ultimi tre compiti - Sui fogli comparivano quasi irrealisticamente ben 3 C.
- Com'è possibile? Studia come una matta.
- Non stentiamo a crederlo, abbiamo fatto una prova. L'altro giorno l'ho sentita ripetere la lezione con un suo compagno di classe così vedendola preparata l'ho interrogata. Scena muta. Vi abbiamo chiesto se c'è qualche problema in famiglia perchè la vediamo bloccata.
- Non sta passando un bel periodo, ma non pensavo fosse arrivata fino a questo punto. Proveremo a parlarle, grazie per averci avvisato.
Quando rientrarono in casa quel pomeriggio la trovarono intenta sui libri a studiare ma allo stesso tempo in lacrime.
- Ei tesoroooo! - disse sua madre mettendole una mano sulla spalla - Che ne dici di fare una piccola pausa? Ci facciamo una bella cioccolata calda e parliamo un po', ti va? - Annui e Scesero in cucina
- Come mai stavi piangendo? Tutto bene?
- Va tutto male mamma!!! Tutto! Non c'è una singola cosa che vada bene. Come se non bastasse ci mancava solo la scuola! Studio come una matta e non faccio altro che prendere voti orrendi.
- Lo so amore, ho parlato con i tuoi professori questo pomeriggio e mi hanno fatto vedere gli ultimi compiti in classe.
- scusa se non te l'ho detto subito, ma stavo cercando di recuperare. Il problema è che non ci riesco... Sei arrabbiata?
- No, perchè lo vedo che stai davvero studiando. Oltre allo studio, c'è qualche altro problema? - Guardò verso il basso - Lo sai che puoi dirmi tutto non è vero?
- ... Colin
- Sospettavo.... avete litigato?
- No... ma non ci vediamo mai! Sono sempre a teatro e quando non ho lezione lui non può scendere. Ho bisogno di lui mamma... non mi interessa niente di frequentare l'accademia se non posso vivermelo, ma lui sembra non volerlo capire. Lo sento distante e la cosa non mi piace.
- Lui lo fa per te, per non farti rinunciare ad un sogno e io lo apprezzo molto. Sta soffrendo anche lui non credere, ma essendo più grande riesce a gestire meglio la situazione. Sai già quando vi vedrete o non siete ancora riusciti ad organizzarvi?
- Ha deciso in via del tutto eccezionale di scendere giovedì pomeriggio.
- Domani?
- Esatto!
- Perchè non ti vedo entusiasta allora? Solitamente faresti i salti di gioia.
- Perchè forse ripartirà direttamente venerdì! Non ha senso scendere per un solo giorno ma lui dice che è importante. Ho paura!
- Stai tranquilla, vedrai che tutto si sistemerà nel migliore dei modi!
- Grazie mamma! Senti, non è da me chiedertelo ma... Mi daresti una mano a studiare?
- Non hai bisogno di una mano per studiare! Hai bisogno di staccare la mente e distrarti. Vai a riposare, ucciderti sui libri così non serve a nulla.
***
L'indomani pomeriggio arrivò in un batter d'occhio. Jen si recò in aeroporto per incontrarlo ma appena lo vide già capi che qualcosa non andava. Non aveva valige con se, solo un misero zaino e un'espressione terrificante sul volto.
- Vorrei dirti che sei bellissimo come sempre ma mentirei. - Lui la salutò abbracciandola e dandole un baio a stampo - Mi stai facendo salire l'ansia che c'è?
- Dobbiamo parlare Jen! Andiamo fuori di qui però... andiamo a prenderci qualcosa da bere.
Presero la macchina di lei e si recarono in un bar poco distande dall'aeroporto
- Come te la passi? - Chiese lei. Sapeva di non poter raggirare il discorso che doveva farle tanto a lungo ma ci provò ugualmente.
- Io benino... diciamo. Te piuttosto?
- Io tutto bene a parte che mi manchi...
- Scuola?
- Tutto ok! Solita routine
- Sicura? Perché io non considererei una C come un bel voto o come routine. Figuriamoci tre.
- Ma tu come....
- Ho parlato con Julia... è preoccupata per te. Mi hai detto che ti stai facendo il mazzo per studiare ma che comunque pensando sempre ad una sola cosa non riesci a concludere nulla
- Ma che ne sa mia sorella col! I compiti sono stati più difficili del solito. Tutto qui.
- Jen... Cerchiamo di essere sinceri ok? Riesci a resistere alla lontananza tra di noi?
- Ci sto provando ma è difficile. Però nonostante ciò sto comunque facendo quello che mi hai chiesto: sto continuando l'accademia.
- Perchè mi stai dicendo questo? La mia domanda era un'altra
- Perchè ho paura di quello che stai per dirmi. La tua faccia non mi piace per niente.
- Amore io penso che il fatto di non riuscirci a vedere ti stia portando alla distruzione ed è una cosa che non mi va giù...
- Senti io...
- No lasciami finire! Mi sto preparando questo discorso da una settimana. Ti amo! Ti amo davvero tanto ma non posso continuare a vederti così, sopratutto sapendo che la colpa è mia.
- Non è colpa tua
- Stai così per me! A malincuore sono venuto a dirti, questa volta in maniera definitiva, che credo sia il caso di chiuderla qui! - Sbiancò, il suo cuore perse diversi battiti - Odiami pure se ti farà sentire meglio ma ho bisogno di saperti felice. Magari non lo sarai adesso, ma prima o poi mi dimenticherai. - Continuava a fissarlo mentre silenzione lacrime uscivano dai suoi occhi - Di qualcosa per favore!
- Io... io ti amo! - fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Lui corse ad abbracciarla - lo so tesoro mio e ti amo anche io. Appunto per questo devo farlo. Lo devo fare per te! Voglio che torni ad essere la piccoletta di cui mi sono innamorato e questo non può accadere con me. Hai bisogno di una persona accanto che non sia distante come lo sia io. Magari le cose un giorno si sistemeranno ma per ora è l'unica cosa da fare. Credimi mi si spezza il cuore e ho fatto una fatica immane a venire qui a dirtelo ma non posso continuare a rovinarti la vita. - Rimasero abbracciati per moltissimo tempo dopodiché vedendola estremamente provata decise di riaccompagnarla a casa. Guidò lui visto le condizioni della ragazza. Arrivati davanti al vialetto, senza farsene accorgere da lei, invio un messaggio a Julia:
" Sarò stato crudele, stronzo e non so quale altro aggettivo usare, ma era l'unica cosa da fare per farla tornare quella di prima. L'ho lasciata. Promettimi di prenderti cura di lei! Ps. Siamo sotto casa, dammi 10 minuti e poi ti prego raggiungici."- Jen, ti prometto che mi farò risentire ma non nell'immediato. Hai bisogno di tempo per elaborare. Te lo ripeto... lo sto facendo per te! - con quelle ultime parole le diede anche un ultimo bacio. - Prenditi cura di te amore mio!
Come da richiesta Julia arrivò, aprì la portiera e senza dire una parola aiutò sua sorella a scendere dalla macchina. L'abbracciò e insieme sparirono all'interno della loro abitazione.
Colin parchèggiò la macchina della sua fidanzata, chiamò un taxi e si diresse nuovamente verso l'aeroporto.
- Ragazze, potreste cortesemente... - disse la madre non appena le vide entrare in casa ma si blocco vedendo la faccia di una delle sue figlie - Ma... che diamine è......
Julia le fece segno di non dire nulla e senza aggiungere altro accompagnò sua sorella in camera. Provoò a farla parlare ma fu tutto inutile si era chiusa a riccio. A malincuore dopo svariati tentativi la lasció
un po' sola e scese in cucina.
- Posso sapere che cosa è successo?
- L'ha lasciata!
Note dell'autore:
Lo so... lo so, mi starete odiando in questo momento e non posso assolutamente biasimarvi. Povera piccola Jen. Riuscirà a superare la sua prima delusione d'amore? E Colin? Ha agito in base a quello che riteneva giusto... riuscirà a tenere fede a quello che ha fatto o tornerà sui suoi passi? Giuro che non vi terrò in ansia per molto tempo. Alla prossima!
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Legati dal destino
FanfictionE se Jennifer e Colin si fossero già incontrati prima di Once upon a time? Piccolo viaggio nel tempo dai loro anni adolescenziali fino ai giorni nostri.