Quella notte arrivò una pattuglia della polizia a casa della famiglia Morrison per farsi spiegare l'accaduto:
- E insomma è scappata di casa e non la trovate da due giorni.
- Quasi tre ormai...
- Ha un fidanzato vostra figlia? O un'amica con cui è molto legata? Magari può essersi rifuggiata da loro.
- Si, ha una specie di ragazzo ed e per lui che litigavamo. Lo abbiamo chciamato appena ci siamo resi conto della sua scomparsa, era da lui inizialmente ma poi è andata via anche da lì.
- Siete sicuri che non vi abbia mentito questo ragazzo? Magari vuole tenerle il gioco.
- No, credo di no... ma gli spacco la testa in caso contrario.
- Si calmi signore, la troveremo. Sa quanti casi di questo genere mi capitano ogni settimana? Gli adolescenti sono ingestibili.
- Come intende procedere?
- Per il momento mi occorrerebbe avere il numero di questo ragazzo e possibilmente anche i contatti di tutte le sue amiche.
- Me li farò dare da sua sorella e glieli farò avere entro domani mattina.
- Perfetto. Quindi oltre a Jennifer avete anche un'altra figlia?
- Altri due. Una femmina e un maschio.
- So che l'orario non è dei migliori, ma potrei gentilmente parlare con i vostri figli? Magari loro sanno qualcosa che a noi sfugge.
- Non credo che loro sappiano qualcosa ma si, non c'è nessun problema. Vado a chiamarli.
Scesero poco dopo.
- Perché c'è un poliziotto in casa mamma? - Chiese Daniel spaventato.
A rispondere fu il diretto interessato:
- Ciao piccolo!!! Sono venuto solamente per fare due chiacchiere.
- Non ci arresti vero?
- Certo che no... allora? - Disse rivolgendosi alla più grande dei due. - Come ti chiami?
- Julia!
- Quanti anni hai Julia?
- Quasi 15
- Solo un anno in meno di tua sorella quindi! - la ragazza annuì - Siete molto amiche immagino visto la poca differenza di età!
- Si lo siamo. Usciamo molte volte insieme... o almeno lo facevamo prima che si fidanzasse.
- Quando hai parlato l'ultima volta con tua sorella?
- Le ho parlato lo stesso giorno che poi è scappata. Quando è andata via era arrabbiata con mamma e papà non con me, non capisco perchè non mi risponde più ai messaggi. Non è da lei fare cosi.
- Pensaci bene, prima di andare via ti ha detto qualcosa? Qualsiasi cosa è impotante Julia.
- No, niente! So che si era rifuggiata dal suo fidanzao perchè lui mi ha chimata ma poi è andata via anche da casa sua. Ho provato a sentire sia le compagne di scuola che le sue amiche più strette ma niente, neanche loro sanno dove sia finita. - iniziò a piangere.
- Mamma?!?!? Jen è andata via? - Chiese Dan con un faccino triste.
- Si geniaccio! - Lo sgridò a gran voce la sorella - Tu e quella tua boccaccia. Non potevi startene zitto quel giorno? Se non fosse stato per te ora non staremmo in questa situazione. - Non pensava davvero ciò che aveva detto ma aveva bisogno di sfogarsi.
- Sei impazzita Julia? - la rimproverò suo padre che nel frattempo cercava di consolare il piccolino di casa che ormai sentendosi in colpa e piangeva a dirotto.
- Julia intervenne il poliziotto, stai tranquilla, ne succedono un milione di questi casi, sappiamo esattamente cosa fare. Hai detto a tuo fratello che ha fatto la spia su qualcosa. E' qualcosa che può aiutarci a capire dove sia andata?
- No... è solo il motivo per cui ha litigato con i nostri genitori.
- Concordo agente - disse la signora Morrison - Ha infranto una regola e il piccoletto involontariamente ce lo ha spifferato. Cose di normale routine famigliare insomma
- Bene. Julia un'ultima cosa e poi ti lascio stare. Mi servirebbero i numeri di telefono delle sue amiche e se le hai anche le password e le email di tua sorella. Vorrei escludere anche la pista che abbia conosciuto qualcuno su internet di poco affidabile.
- O mio dio!!!!!!!
- Signora stia traquilla, non penso assolutamente sia questo il caso ma per stare tranquilli vorrei comunque controllare.
- Va bene. Julia tesoro va a prendere le cose ti ha chiesto.
- Vado immediatamente. - Disse la ragazza allontanandosi .
Mentre che aspettavano il poliziotto decise di far vedere a Dan l'automobile della polizia per farlo calmare un po'. La cosa sembrò funzionare
- Allora piccolino, ti piace?
- E' bellissima. Da grande farò il poliziotto.
- A si? E che ne dici di diventare il mio aiutante già da adesso?
- Siiiii!!!!!! Che devo fare?
- Dovrai rispondermi ad un paio di domande in modo da aiutarmi a trovare tua sorella. Quando l'avremo trovata riceverai il tuo bel distintivo.
- Davverooooooo!!!!!!!
- Assolutamente si.. ma ora rispondimi: Sapresti dirmi cosa ha fatto Jennifer dopo che mamma e papà l'hanno sgridata?
- Ha strillato come al suo solito.
- E cosa ha detto lo ricordi?
- Si. Che li odia, che lei non viene mai capita e che stava meglio in irlanda senza di noi. - disse tristemente
- Tranquillo tua sorella era solamente arrabbiata. Non lo pensa veramente. Comunque ottimo lavoro piccolo aiutante. - concluse il poliziotto vedendo un ragazzo raggiungere l'abitazione. Era Colin.
- Eccolo lì la causa di tutto questo! - disse il padre vedendolo arrivare.
- Buonasera! - disse timidamente il ragazzo -Julia mi ha avvisato della situazione. Se posso dare una mano...
- Dove sono i tuoi ragazzo?
- A casa! Sono maggiorenne, ho quasi 19 anni.
- Pure???? - esclamò il capofamiglia - Questa non la sapevo... ma che ti è passato per la testa è? E' una ragazzina!
- Io non ho fatto nulla di male!
- No???? I ragazzi della tua età pensano solo a portarsi a letto le belle ragazze, tu non sei da meno e mia figlia ci è cascata in pieno! L'hai abbindolata di belle parole solo per ottenere il tuo lurido scopo! Beh... ora che lo hai ottenuto puoi anche andare via.
- Che lei mi creda o no, io provo dei veri sentimenti per sua figlia.
- Non avete neanche 20 anni, che ne volete sapere di sentimenti è? Smettila di fare l'uomo è comportati da ragazzo quale sei... nn c'è bisogno di dipingerti un uomo maturo. Se fossi stato davvero un ragazzo con la testa sulle spalle non avresti fatto quello che hai fatto.
- Scusate - si intromise il poliziotto guardando Colin - Come mai suo padre è così arrabbiato con te?
- Perchè dice che non dovevo permettermi di fare determinate cose con sua figlia.
- E infatti non dovevi farle. E' una bambina, dovevi rispettarla.
- Lei non sembra essere del suo stesso parere!
- Ma come ti permetti????
- BASTAAAAAAA!!!!!! - gridò Julia tornando da loro - Questo non ci aiuta a capire dove sia finita mia sorella quindi smettetela subito! - tornò a guardare il poliziotto - Questi sono i contatti che mi ha chiesto e le passward, il numero del fidanzato lo chieda direttamente al diretto interessato. - disse indicandolo.
- Ti chiami Colin giusto? - Annui - Cosa è successo con Jen due giorni fa? Dopo che è andata via intendo, il resto penso di averlo già capito.
- E' venuta a casa mia disperata che i suoi genitori la volevano in un modo o nell'altro allontanare da me. Aveva discusso con loro ma allo stesso tempo si sentiva in colpa e aveva paura che i suoi genitori la considerassero una poco di buono.
- Se si sentiva in colpa evidentemente è perchè non era poi così sicura di quello che stava facendo, ritorniamo al punto di partenza. Non dovevi toccarla.
- Signor Morrison con tutto il dovuto rispetto ma se sua figlia si sentiva in colpa è solo perchè voi con i vostri discordi l'avete fatta sentire uno schifo.
- Non ricominciate per favore... prego Colin, continua...
- Dopo averla tranquillizzata ho chiamato subito sua sorella per far sapere loro che non c'era motivo di preoccuparsi, che stava bene e ho detto loro che l'avrei riportata a casa il giorno seguente. Lei ha origliato la chiamata e ha dato i numeri. Abbiamo litigato, o meglio lei ha litigato con me e se ne è andata. Non la sento da quel giorno. Non è da lei sparire così.
- Non è PIU' lei vorrai dire! E da quando conosce te aggiungerei! La stai portando sulla cattiva strada ma non preoccuparti, un modo per allontanarvi lo trovo puoi star tranquillo.
- Scusate, per me le informazioni sono sufficienti. Vi terrò aggiornati. A presto. - e si congedò.
- È colpa mia papà? - Chiese il piccolo Dan ancora triste. - Giuro che non farò mai più la spia?
- Amore certo che non è colpa tua.
- Tornerà a casa la mia sorellona?
- Certo che sì!
- Ma non mi vorrà più bene vero?
- Non dire sciocchezze. Jennifer stravede per te! Ora vai con la mamma che è tardi e devi andare a dormire e te signorina, fila di sopra non vorrei che ti facessi plagiare anche te da questo qui! - Disse per poi allontanarsi.
- Scusalo, è preoccupato!
- Tranquilla, è giusto che un padre prenda le parti della figlia anche quando questa non ne ha bisogno. Chiamami appena sai qualcosa ok?
- Anche tu fammi sapere se ti chiama! Non resiste più di due giorni a non sentirti tanto! - E con un piccolo sorriso ricco di speranza si salutarono.
Per i giorni successivi nessuno ebbe notizie di Jennifer. Sembrava essersi davvero dissolta nel nulla. La famiglia cominciava ad essere seriamente preoccupata e la polizia cominciò a prendere davvero in considerazione l'idea di qualche male intenzionato conosciuto su internet visto che la ragazza aveva molti amici di chat. Solamente dopo una settimana e mezza quando ormai la speranza di un allontanamento volontario sembrava essersi dissolta nell'aria qualcosa cambiò. Un chiamata in piena notte arrivò sul telefono di Julia. Numero anonimo. Un piccolo lume di speranza si riaccese in lei:
- Pronto Jennifer sei tu???????
- Julia, sono Jessica!
- Oi jess ciao. ma che ore sono? - guardò l'orologio ed erano le 3 e 45
- Scusami lo so che è tardi!
- Perchè mi stai chiamando a quest'ora?
- perchè non voglio che i miei mi sentano. Ma è vero che la polizia sta cercando tua sorella?
- Si! Chi te lo ha detto?
- Mia madre questo pomeriggio mi ha fatto il terzo grado perchè questa mattina sono venuti i poliziotti a casa.
- Beh se te lo ha detto tua madre che bisogno c'era di chiamare me?
- Ero preoccupata! Avete saputo qualcosa? Hanno qualche idea su dove possa essere?
- Mia sorella è sparita da più di una settimana e tu ti ricordi solamente adesso di telefonare? Di notte oltretutto. disse alterata
- Perchè ti stai arrabbiando?
- Non so che pensare sai? Da una parte ritengo che tu non sia davvero sua amica altrimenti avresti chiesto notizie su di lei prima come tutti gli altrio o peggio penso che sei una pessima amica perchè sai qualcosa e non vuoi dircelo!
- Julia ma che dici. Voglio bene a Jennifer. Io non so proprio nulla.
- Allora la nostra conversazione può anche chiudersi qui.
- Aspetta, non hai risposto alla mia domanda. Sospettano qualcosa i poliziotti, vi hanno detto qualcosa?
- Perchè ci tieni tanto a saperlo? e sopratutto perchè mi stai chiamando a quest'ora?
- te l'ho già spiegato il perché ti chiamo adesso e poi sono preoccupata per lei e voglio sapere almeno su che tracce stanno lavorando i poliziotti.
- Jess... se sai qualcosa devi dirmelo lo sai si?
- Ma che vuoi che sappia julia!!!!
- Va bene allora facciamo così, io domani chiamo la caserma e gli racconto di questa tua chiamata tanto non hai nulla da nascondere giusto? E tranquilla... se per caso vengo a sapere che sai qualcosa e non mi hai detto nulla... trovo il modo di farti arrestare anche se sei minorenne! Hai la mia parola.
- Ok ok... parlo!
- Lo sapevo! Che sai? Sputa il rospo.
- E' a casa mia!!!! Quella fuori Chicago. Non dirlo a nessuno per favore. Jen mi uccide, i miei mi uccidono!
- CHE COSAAAAAAA! - Gridò un po' troppo forte da svegliare tutti - Come puoi pretendere che non faccia nulla, stai parlando di mia sorella capisci? E' più di una settimana che la cerchiamo, non sapevamo più che pensare, gli agenti pensavano anche ad un rapimento e invece? DOVEVI DIRMELO IMMEDIATAMENTE!
- Lo so, ma mi ha fatto promettere di non dirlo a nessuno!
- Non mi interessa quello che ti ha fatto promettere. Sei una stupida! Avviso i miei e arriviamo.
- Non potete aspettate almeno domani così magari la preparo psicologicamente?
- Così magari si va a nascondere da un'altra parte. Non se ne parla. Ci vedamo tra copo, ti passiamo a prendere e andiamo subito da lei. Non ti azzardare a dirle che stiamo andando a prenderla. Non ti conviene. - riagganciò
- Julia? - Corse sua madre nella sua stanza sentendola gridare - Che c'è amore? Tutto ok?
- Mamma, so dove è Jen!
- Davvero???? - disse mettendo una mano sulla bocca.
- Si! Sveglia Dan e andiamo.
- Vai te a svegliare Daniel, io chiamo la polizia, mi hanno detto di tenerli informati.
Aspettarono la pattuglia e si incamminarono per andare a prendere Jessica. Suonarono alla porta non curanti che fossero le quattro e mezza del mattino. Andò ad aprire sua madre che ritrovandosi la polizia davanti per poco non ebbe un infarto.
- Posso esserle d'aiuto? - chiese spaventata
- Si, mi scusi per l'orario, ma a quanto pare ci sono state date nuove notizie su Jennifer, la ragazza, amica di sua figlia, che è scoparsa giorni fa.
- Notizie? Che genere di notizie? Per venire a quest'ora non deve essere nulla di buono! O mio Dio... ditemi che sta bene quella ragazza e che non le è successo nulla.
- Per ora sembrano essere notizie positive, però vorremmo accertarcene di persona.
- Grazie al cielo! Ma a cosa vi servo io? Come mai siete venuti qui?
- Sembrerebbe che sua figlia abbia ospitato la sua amica nella vostra seconda casa.
- No! Non è possibile. Le ho parlato ha detto che non ne sapeva nulla.
- Ha appena chiamato Julia e glie lo ha riferito. Ho bisogno che la ragazza venga con noi per indicarci la strada.
- O mio Dio Judy - si rivolse a quella che era una sua carissima amica - Sono davvero desolata. Se lo avessi saputo prima o avessi sospettato qualcosa ti avrei evitato questo inferno. Non oso neanche immaginare cosa si provi. Non so davvero come scusarmi.
- Mi basta riavere a casa mia figlia. - rispose piangendo. Ho temuto il peggio.
- Mamma dai non fare cosi! E' tutto ok!
- Julia tranquilla - le disse il poliziottò - Tua mamma sta tirando fuori tutto quello che si è tenuta dentro questi giorni. Tranquilla starà bene. Adesso signora se potete cortesemente chiamare sua figlia...
- Certo certo! Scusami ancora Judy! Non finirò mai di scusarmi per questo. Adesso quella disgraziata mi sentirà! Vado a chiamarla.
La ragazza scese piangendo. - Non ho fatto nulla lo giuro! Non mi arrestate per favore!
- Non vogliamo arrestarti, devi solamente venire con noi e dirci dove si trova Jennifer.
- Devo venire nella vostra macchina? - disse terrorizzata
- Tranquilla, va tutto bene. Andrai in macchina con i Morrison ok?
- Ti conviene andare con la polizia perchè io ti uccido!
- Smettila Julia!
- Ma papà!
- Andiamoci a riprendere Jennifer. Ora ha importanza solo questo.
- Va bene. Sei salva... per ora! Sali in macchina forza.
Si incamminarono verso la destinazione indicata da quella ragazza è nel frattempo, dopo aver ricevuto una chiamata da Julia, si aggiunse anche Colin con la sua macchina. Dopo ben tre ore di viaggio Arrivarono davanti ad una casa persa nel nulla, isolata e un po' vecchiotta.
- E' li che si trova Jennifer. Quella è casa mia.
- Grazie Jessica, ci sei stata di grande aiuto, solo che la prossima volta ceca di non comportarti più così.
- Davvero non mi arrestate?
- certo che no! Vai a chiamarla dai.
- Cosa devo dirle una volta dentro?
- Che siamo tutti qui fuori e che la stiamo aspettando.
- Mi uccidera!
- E' la fine che farai tanto, perchè se non ti uccide lei lo faccio io.
- Posso andare io! - Si offro volontario Colin.
- Non mi sembra il caso! - disse autoritario il padre
- E invece è una bella idea! E' l'unico che ascolterebbe in questo momento.
- Concordo con Julia - disse judy a suo marito. - Forse è il caso di accettarlo come fidanzato di nostra figlia.
Il marito si innervosì ancora di più ma alla fine si rasegnò e lasciò che colin andasse a recuperare Jen.
Quando il ragazzo entrò in casa, la trovò che dormiva sul divano. Tremava per il freddo, così decise di togliersi la giacca e la coprì.
- Tesoro svegliati, sono io... Colin! - disse con delicatezza per non spaventarla.
Scattò in piedi - Che ci fai qui? Come mi hai trovata?
- Ho le mie fonti. Cosa credi di ottenere facendo così?
- Nulla! Non ho bisogno di ottenere niente. Sto solamente cambiando vita.
- Bella vita che ti sei scelta. Latitante e squattrinata.
- Se sei venuto qui per giudicarmi o farmi la paternale poi tranquillamente tornartene a casa tua!
- Sono venuto a cercarti perchè mi sei mancata un casino sciocchina! La tua assenza è insopportabilmente da gestire. Scusa se non ho preso le tue parti quel giorno ma sono uno che dice quello che pensa. Non per questo i miei sentimenti per te cambiano... Mi sei davveroo mancata amore! Non farlo mai più!
- Mi sei mancato anche tu! - disse commossa dalle sue parole e in men che non si dica di ritrovo a baciarlo. Gli erano mancate troppo quelle labbra.
- Non che non sia contento, anzi... ma fuori ci sono i tuoi che ti aspettano
- Hai portato la mia famiglia quiiiiii!!!! Ma come ti è venuto in mente????
- Calmati! Sono loro che sono riusciti a trovarti e sono loro che hanno chiamato me per informarmi. C'è anche la polizia. Li hai fatti spaventare a morte, credevando che qualcuno ti avesse rapita, fatto del male o anche peggio. Credo che possa bastare non trovi?
Abbasso lo sguardo. - Non volevo arrivare a tanto.
- Allora mettiamoci una pietra sopra e usciamo!
- No! Saranno arrabbiati a morte conoscendoli. Mi staranno odiando!
- Non sono per nulla arrabbiati tesoro, vogliono solamente rivederti e riabbracciarti. Sei mancata terribilmente anche a loro. Andiamo mettiamo la parola fine a questa vicenda.
- Non mi permetteranno più di vederti"
- Sono sicuro che troverete un compromesso. fidati di me per una buona volta. Dai! - disse prendendole la mano e baciandogliela. - Andiamo fuori.
Una volta uscita fuori costatò che Colin le aveva detto la verità. C'era davvero la polizia. Forse aveva esagerato veramente questa volta. Vide i suoi genitori piangere e lei fece lo stesso presa dai sensi di colpa. Era paralizzata, non riusciva a muoversi. Furono loro ad andarle incontro
- Amore mio! - disse sua madre - Mi hai fatto spaventare a morte! Fortunatamente stai bene! Fatti guardare! O mio Dio ti ringrazio!
- Scusami mamma, non volevo arrivare a tanto, avevo paura di essere giudicata e che mi considerase una delusione.
- Non dire sciocchezze! - continuò tenendola stretta a se. - Non farmi spaventare mai più così.
- Quando torneremo a casa - aggiunse suo padre avvicinandosi anche lui per abbracciarla - ci metteremo a tavola e troveremo, senza litigare , una soluzione tutto. Vogliamo solamente vederti felice.
Arrivò anche sua sorella con il piccoletto tra le braccia che non appena vide Jen gli si lanciò contro per abbracciarla:
- Io non volevo fare la spia... Scusami Jenny-
- Tranquillo ometto! - rispose abbracciandolo a sua volta. - lo so che non volevi fare nulla di male. Ti voglio bene anche se fai lo stronzetto ricordatelo. - poi si rivolse a sua sorella -Sei stata bene senza di me è? La pacchia è finita mia cara.
- Non dirlo neanche per scherzo! - disse buttandosi anche lei tra le sue braccia - Mi hai fatto morire di paura.
- Scusa, scusatemi tutti davvero... e tranquilla... - disse verso la sua amica che era rimasta in disparte - Non sn arrabbiata con te per avergli detto dove fossi.
- Vedo che è tutto sistemato! - disse il poliziotto arrivando. - Stai bene? Hai bisogno di qualcosa?
- Sto bene grazie e scusate ancora se vi ho fatto disturbare.
- È il nostro lavoro tranquilla. Ora andate a casa e riposate che sono stati dei giorni stressanti per tutti.
I genitori ringraziarono i poliziotti e li congedarono. Successivamente richiamarono la figlia all'ordine che si stava baciando con Colin.
- Jen per favore vogliamo andare disse sua madre?
- Arrivo! Ci vediamo domani amore... se mi ritireranno la punizione.
- Si ma non scappare di nuovo in caso contrario e con un ultimo bacio si separarono e presero direzioni differenti. Arrivati a casa Jen chiese ai suoi genitori di parlare. Voleva davvero mettere fine a tutta quell'orribile situazione.
- Tesoro parleremo domani mattina ok? Va a riposare, sarai stanca.
- Non ho sonno, sono in ansia.
- In ansia per cosa si può sapere?
- Per quello che pensate di me e per paura di non poterlo più vedere. - Suo padre stava per parlare ma venne fermato dalla mamma prima che potesse dire qualcosa fuori posto:
- Non pensiamo nulla di male tesoro e per quanto riguarda lui troveremo un compromesso per essere tutti contenti ok?
- Grazie mamma - Si abbracciarono
- Non sai quanto p bello riaverti a casa tesoro! Ora però vai di sopra.
- Jen, posso dormire con te stanotte così ti controllo che non scappi? - Chiese Dan facendola sorridere
- Vieni dai prima che cambio idea, ma al primo calcio o capriccio ti mando in camera tua intesi
- Va bene sorella! - e insieme si incamminarono verso il piano di sopra.
- Hai davvero intenzione di continuare a fargli vedere quel tipo?
- David, tesoro... Siamo sempre stati genitori moderni, le abbiamo sempre lasciate libere di fare tutto nei limiti del possibile...
- Beh guarda dove siamo arrivati per lasciarla libera!
- Ok, ha superato un certo limite infrangendo quella regola, ma non ha ucciso nessuno. Nostra figlia ormai sta crescendo e dobbiamo adeguarci a questo, che ci piaccia o no! Non dico che sono d'accordo su ciò che fa con questo ragazzo ma impedirgli di vederlo la porterebbe solamente a fare altre stupidagini e a mentirci di nuovo. Domani le parleremo e affronteremo l'argomento una volta per tutte, noi andremo in contro a lei e lei a noi. Sarà anche cambiata ma resta comunque la ragazza dolce e intelligente che abbiamo cresciuto, vedrai che non sarà così difficile parlarle.
- Forse hai ragione. Speriamo bene.Note dell'autore:
Poveri genitori... questa piccola Jen è davvero una macchietta! Fortunatamente è andato tutto per il meglio ed è tornata a casa. A mente fredda riusciranno a trovare un compromesso sull'argomento Colin? Restate sintonizzati su questi schermi che presto avremo le nostre risposte! Alla prossima.

STAI LEGGENDO
Legati dal destino
FanfictionE se Jennifer e Colin si fossero già incontrati prima di Once upon a time? Piccolo viaggio nel tempo dai loro anni adolescenziali fino ai giorni nostri.