Capitolo 53

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" scusami... scusami amore ma è davvero l'unico modo. Non posso resistere un giorno di più in queste circostanze. - cosi inizió là lettera che Colin teneva stretta tra le mani - Ci eravamo promessi di far finta di nulla ricordi? Di far come se nulla stesse accendendo, di vivere la giornata senza pensare a sabato... abbiamo fallito miseramente amore mio, io in primis. Ho cercato in questi giorni di mantenere fede alla parola data ma è stato impossibile far finta di nulla guardando il tuo sguardo. Eri spento, triste, angosciato. Non ci vuole un genio per capire il motivo del tuo stato d'animo e questo mi ha portata alla decisione che sto prendendo: sto andando via Colin... sto andando via adesso. Credimi mi si spezza il cuore farlo di nascosto ma non credo riuscirei a sopportare il tuo sguardo sabato in aeroporto. Non credo di riuscire a continuare a stare altri due giorni con te accanto che soffri ma fai finta di nulla... non voglio vederti star male per me... voglio andare via con il ricordo di una serata passionale degna di chiamarsi tale. Questa notte mi sono sentita amata Colin, non era un addio il nostro... eri convinto che al mattino mi avresti avuto ancora accanto a te e per questo ti sei lasciato travolgere dalla passione più totale e non dalla pura della distanza. Sono sicura che la stessa cosa non sarebbe successa venerdì... mi avresti amata come se fosse per l'ultima volta, sarebbe stato molto triste e di certo non passionale. Io non voglio questo ne per te ne per me! Voglio che lasciamo la vecchia vita e iniziamo quella nuova con un ottimo ricordo l'uno dell'altro e quello di questa notte è davvero un ottimo ricordo. Non avercela con me ok? Cerca di lasciare la rabbia da parte, almeno solo per un nomento, e prova a metterti nei miei panni... avresti fatto la stessa cosa anche tu pur di non farmi soffrire. Ti conosco come le mie tasche e so che non ammetterai mai questa cosa ma fidati che è così. So che mi odierai per non averti dato modo di salutarmi come avresti voluto, ma fidati il saluto che ci siamo dati è decisamente migliore. Vorrei davvero ci fosse un altro modo devi credermi ma al momento non me ne viene in mente uno. ti amo cucciolo mio, ti amo davvero tanto ma è arrivato il momento di concludere questa lettera, darti un ultimo bacio e andare via. Se non lo faccio ora credo che non lo farò più. Ci vediamo presto te lo prometto! Con amore.... la tua piccoletta.

Il primo istinto una volta essersi reso conto che non stava sognando fu quello di accartocciare la lettera e buttarla a terra. Non era possibile... non poteva essere vero, Jennifer non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere. Eppure quella era la pura e semplice verità. Riprese la lettera e la rilesse almeno una ventina di volte imparando a memoria ogni singola parola, ma ogni volta che la leggeva un senso di rabbia si faceva spazio in lui. Ma quale comprensione e comprensione, quello non era stato un gesto d'amore per lui ma solamente in atto di pura codardia. Strappò quel pezzo di carta in minuscoli pezzettini dopodiché prendendo i primi abiti che aveva a portata di mano si vestì al volo ed uscì da quella casa.

***
Qualche ora prima

- Jen... sono le tre del mattino.. - disse Ginny rispondendo alla chiamata appena ricevuta - Che... che succede? Tutto ok?
- Scusami se ti chiamo a quest'ora ma è una questione di vita o di morte!
- Oddio così mi fai allarmare....
- immagino tu sia con Josh.... scendi in cucina, non vorrei lo svegliassi bruscamente....
- Non capisco, mi dici che succede? - stava iniziando a preoccuparsi. Non era da Jennifer chiamare a quell'ora.
- Sono in aeroporto, sto andando via! - non ci girò intorno e come facilmente intuibile la reazione della sua amica fu talmente esagerata da svegliare il suo compagno!
- DOVE HAI DETTO CHE SEIIIII???? JENNIFER PER LA MISERIA NON SONO ASSOLUTAMENTE SCHERZI FARE QUESTI! SI PUÒ SAPERE CHE VUOI ALLE TRE DEL MATTINO?
- Te l'ho appena detto... che c'è non mi credi?
- NO CHE NON TI CREDO! NON VOGLIO CREDETE CHE TU SUA STATA COSÌ STUPIDA!
- Ginny amore tutto ok? - esclamó Josh allarmato per la reazione di sua moglie.
- NO CHE NON È TUTTI OK! LA MIA MIGLIORE AMICA, NONCHÉ LA TUA, HA BEN PENSATO DI PARTIRE ADESSO SENZA AVVISARE NESSUNO! - prese un respiro profondo dopodiché continuo a parlare al telefono - JENNIFER MARIE MORRISON... TI CONVIENE FARTI TROVARE DOMANI MATTINA AL BAR DIFRONTE AGLI STUDI... NON STO SCHERZANDO!
- Ginny credo sia impossibile, ho già raggiunto il gate... mi dispiace ma non potevo più continuare così... Colin non poteva continuare così, stava troppo male!
- Lui almeno sa che sei in partenza? È lì con te? Ti prego dimmi di sì!
- A dire il vero.... no! Non lo sa. Gli ho lasciato una lettera dove gli spiego  la mia motivazione.
- E pensi che quando si sveglierà e non ti troverà accanto a se starà meglio secondo te? Io non riesco a credere che tu lo abbia fatto.... ma ti rendi conto di come starà quel poverino?
- È per questo che ti ho chiamato... vorrei chiederti un favore se possibile. So che lavorerete insieme domani: potresti dargli un'occhiata? Non vorrei che...
- Che cosa Jen: che faccia qualche cazzata? Come minimo la farà dopo questa batosta! Per lui era già un problema il fatto che tu dovessi andar via, figurati adesso che scoprirà che te ne sei andata senza salutarlo.
- L'ho salutato!
- Sai a cosa mi riferisco... lascia stare l'aereo e torna a casa da lui, non voglio nenache pensatici alla sua reazione guarda.... tu mi chiedi di controllarlo a lavoro ma la domanda è: ci verrà a lavoro? Io non lo so mica....
- Non mettermi altra ansia ti prego... già sono in pensiero così....
- E allora torna sui tuoi passi!
- Non posso Ginny mi dispiace ma lo sto facendo per entrambi. Fammi sapere come sta ok? Ciao!
- No! Jen non.... non riattaccare! - era troppo tardi, lo aveva già fatto!
- Tutto bene amore? - Le disse Josh vedendola davvero molto provata!
- Non proprio... ci ha appena affidato uno sporco compito: dobbiamo aiutare Colin a non dare di matto... quella stupida è  in partenza.
***
Ci misero un po' a prendere sonno dopo quella notizia ma alla fine ci riuscirono risvegliandosi direttamente al mattino. La sveglia suono come ogni giorno ma questa volta sapevano che quello non era un giorno come tutti gli alti. Ginny chiamò Lana spiegandoli il tutto e chiedendogli di farsi fare una mano, quest'ultima accetto ma solo dopo aver insultato Jennifer per oltre venti minuti. Si dietro appuntamento al solito posto per fare colazione insieme dopodiché andarono al trucco e parrucca per prepararsi per la scena del giorno. La rima scena prevedeva la presenza di entrambe le donne e di Colin ma nonostante ormai mancasse solamente un quarto d'ora all'inizio delle riprese lui non si era ancora presentato e la cosa non era assolutamente da lui. Aspettarono un pochino prima di allarmarsi ma quando videro Adam entrare nei camerini capirono che forse era arrivato il momento di farlo.
- vi sto aspettando da più di dieci minuti che avete deciso di fare è? Forza, sbrigatevi e portate con voi anche quell'altro... a proposito Dov'è ? - bene... e ora?
- Beh... Colin... Colin ci ha chiamate poco fa avvisandoci che tarderà una mezz'oretta. È bloccato nel traffico. - era una bugia colossale ma Ginny voleva concedere al ragazzo ancora qualche minuto prima di dare la notizia che non si trovava. Aveva provato a chiamarlo prima ma sembrava irraggiungibile. Adam stranamente non disse nulla e andò ad aspettarli sul set. Mezz'ora dopo quando lo raggiunsero erano ancora solamente loro due e furono costrette a dirgli la verità dal principio.
- Jennifer ha fatto cosa? - chiese senza parole
- Te l'ho già ripetuto tre volte, credo tu abbia capito bene!
- E Colin non sapeva nulla? Mah... ma è impazzita? Perché lo ha fatto!
- Dice che lui stava soffrendo troppo e lei non riusciva ad accettarlo.
- E il fatto che non sia a lavoro oggi cosa dimostrarne secondo lei? Che ha preso bene la nozitia e che stia festeggiando da qualche parte? Chiamatela per favore e ditele di provare a vedere se almeno a lei risponde!
- Ha il telefono spento Jennifer... credo che ha paura che lui possa chiamarla.
- Bene, allora tocca a noi! Riprenderemo le riprese domani, ora andiamo a cercare quel poveraccio.
***
No no no no no... non era possibile, nella sua testa milioni e milioni di pensieri si fecero sazio per provare a giustificare le azioni della sua fidanzata ma niente di concreto gli veniva alla mente. È vero, era stato più appiccicoso del solito in quei giorni, ma pensava le facesse paciere ricevere quel trattamento... se avesse saputo che tutte quelle attenzioni l'avrebbero allontanata prima del tempo molto probabilmente si sarebbe fatto forza e le avrebbe concesso di più i suoi spazi. La ama troppo per vederla soffrire ma nonostante ciò non riesce ad accettare il fatto che lei se ne sia andata senza dirgli nulla. Sarebbe stato difficile uguale, ma avrebbe preferito che lei lo svegliasse quella notte e gli dicesse la verità. Avrebbero di sicuro litigato visto che lui era assolutamente contrario a questa prematura partenza ma almeno si sarebbero potuti spiegare a voce e l'avrebbe quantomeno vista ancora. Si sentiva tradito, mancato di rispetto.... ma sopratutto si sentiva solo. Prese dal garage la moto che non guidava più da un paio d'anni ormai e iniziò a premere sull'acceleratore sempre con più costanza come a voler scacciare con il vento e con la velocità tutte quelle terribili sensazioni che lo stavano opprimendo. Arrivò in prossimità della casa di lei e si fermó bruscamente nel vedere un cartello di fronte il cancello principale. "Vendesi" vi era scritto e quella fu l'ennesima pugnalata al cuore per il nostro caro Colin. Sapeva che Jennifer avesse concluso il suo contratto con once upon a time, sapeva che la casa le sarebbe servita poco e niente viste le circostanze ma non credeva sarebbe arrivata anche al punto di metterla in vendita. Partenza o non partenza, contratto o non contratto lei aveva ancora qualcosa che la legava a Vancouver: lui, il suo fidanzato o meglio quello che lei diceva di considerare il suo fidanzato. Che gli avesse mentito anche su questo? Che la sua partenza improvvisa segnasse anche la rottura improvvisa del loro rapporto? Sembrava tutto così surreale, la sera prima avevano fatto l'amore fino a tarda notte e ora eccolo davanti alla casa della sua lei dove della sua lei non c'è più nulla. Si toccò gli indumenti che aveva indosso e ringraziò la sua buona stella che nel prendere a caso i primi abiti che trovava aveva preso con se anche il suo marsupio. Feugò all'interno del borsello, prese le chiavi di quella villetta e senza far caso alla scritta vendesi entrò prima nel cancello principale e poi anche in casa. All'interno la sensazione di abbandono si fece sentire ancora di più: mentre al di fuori vi era un solo e semplice cartello, all'interno vi era il gelo più totale. I mobili più grandi come i divani, le poltrone, i tavolini, le sedie e i mobili erano stati ricoperti con dei lenzuoli bianchi per proteggerli dalla polvere, mentre tutti gli altri oggetti che fino a qualche giorno prima erano lì belli in mostra a rendere accogliente l'ambiente ora erano sistemati in appositi scatoloni pronti al trasloco. Ogni secondo che passava lì si faceva sempre più male ma questo non lo fermò dal raggiungere la camera da letto, la loro vecchia camera dell'amore. Anche di quella ormai restava solo un lontano ricordo. Come per il salotto anche quella camera era stata coperta da lenzuoli è invasa da scatoloni. Fece per uscire ma prima che il suo corpo potesse varcare la soglia i suoi occhi si soffermarono su una cosa: sotto uno dei lenzuoli che ricopriva uno dei due comodini accanto al letto vi era un qualcosa. Non si capiva cosa di preciso ma questo non fermò colin dall'andare a controllare. Fu l'ennesima mazzata! Sotto il lenzuolo vi era una cornice che ritraeva loro due in una foto scattata qualche mese prima dopo la loro rinconciliazione e accanto ad essa vi era un fazzoletto tutto stropicciato che molto probabilmente spiegava un ipotetico passaggio della sua lei in quelle zone. La rabbia nel vedere quella foto mentre erano così felici lo mando talmente su di giri che prese la cornice e con quanta più rabbia avesse in corpo la scagliò contro la finestra più vicina la quale si ruppe. Non contento prese la foto è la fece in mille pezzi come precedentemente fatto con la lettera. Ormai era fuori di se, nessuno se non lei sarebbe riuscito a calmarlo. Diede un'ultimo sguardo a quella che era stata qualche volta anche la sua camera e uscì di casa per poi riprendere la moto e continuare la sua corsa dimentica problemi.
****
- è tutto il giorno che lo cerchiamo, io comincio ad essere preoccupata! - sentenziò Ginny alle ore 22:00 di quella stramaledetta giornata. - Dove diavolo può essere andato si può sapere? La sua macchina è a casa e nessuno dei suoi vicini lo ha visto uscire in taxi. Deve essere per forza da qualche parte.
- io sono dell'idea di chiamare qualcuno e farci aiutare. È evidente che non vuole farsi trovare e noi non abbiamo chissà poi quali mezzi per raggiungerlo. L'unico mezzo a disposizione è a km di distanza e ha il cellulare staccato. - rispose Lana anch'essa molto preoccupata.
- Dici che dovremmo chiamare la polizia?
- Hai qualche altra idea in mente per caso?
- Smettetela di discutere inutilmente! Credo Lana abbia ragione - si intromise Adam affiancato da David il quale li aveva raggiunti non appena saputo che Colin non si era presentato a lavoro. - Chiamare Jennifer sarebbe inutile, cellulare spento o meno, la faremmo solamente stare in pensiero e non mi va, credo anche io che bisognerebbe chiamare la polizia almeno per vedere se c'è stato qualche incidente dove può essere stato coinvolto.
- Pensi che possa aver fatto qualche stronzata? - non penso nulla ma dopo aver ascoltato cosa fece quando due dei macchinisti presero a male parole Jen e dopo aver sentito da voi la sua reazione quando lei lo lasciò il dubbio mi passa per la testa.
- oddio.....
- Dai Ginny non preoccuparti, stiamo sparando teorie, niente di tutto questo deve essere necessariamente reale. - provò a consolarla Josh.
- è tuo amico per la misera possibile che tu sia così calmo?
- Non sono per nulla clamo, ma non posso di certo farmi prendere dal panico solo per delle ipotesi.
Furono interrotti dal suono di due cellulari: il primo fu quello di Ginny il secondo, qualche minuto dopo, fu quello di Adam. Entrambi i messaggi erano di un numero a loro sconosciuto.

"Ginny ciao sono Jen, ho preso una nuova scheda perché non ho ancora il coraggio di riaccendere il mio vecchio numero. Sono in pensiero per Colin. Come sta? Come ha preso la notizia? È arrabbiato con me vero? Non essere gentile come al tuo solito, voglio sapere le come come stanno e voglio sapere se mi vuole ancora..."

questo era il primo messaggio, quello indirizzato alla sua più cara amica, il secondo, quello per Adam parlava ugualmente di Colin ma sotto un aspetto più lavorativo:

" Adam sono Jennifer, questo è solamente un numero provvisorio quindi non sbarazzarti dell'altro. Volevo chiederti una cosa anche se ti sembrerà alquanto strana. Come hai trovato Colin oggi a livello lavorativo? Ti è sembrato come sempre o era sottotono? Rispondimi ti prego è importante."

- cosa le diciamo adesso? Che il suo fidanzato per la cazzata che ha fatto non si trova più  da nessuna parte? - disse Ginny in maniera sarcastica
- Certo è magri la facciamo anche morire d'infarto - le rispose Lana - ditegli che va tutto bene e che Colin è solamente dispiaciuto e sottotono.  Meglio farla stare tranquilla che farla agitare prima del tempo.
- Concordo con Lana! - disse Josh - rispondetegli e riprendiamo le ricerche.
Lo cercarono in lungo e in largo, andarono anche nel suo appartamento, visto che Josh ne aveva una copia, ma lui sembrava essersi volatilizzato. Decisero di tornare a casa per riposarsi, il mattino dopo avrebbero sicuramente chiamato la polizia se lui non si fosse fatto vivo.  Andarono tutti a casa di Lana, volevano stare insieme se ci fosse stato bisogno di raggiungerlo. Erano sul divano a chiacchierare e guardare la tv quando una chiamata arrivò sul cellulare di lana. La donna corse a rispondere pensando fosse lui ma in realtà era Jennifer.
- Lana ho bisogno di una cortesia... mi ha chiamato il mio manager che è ancora a Vancouver e mi ha appena comunicato che sospetta che siano entrati i ladri in casa mia. È passato con la macchina e ha visto la finestra completamente rotta! Io dovevo partire sabato quindi la mia roba è ancora tutta lì, non so se hanno preso qualcosa o fatto qualche danno. Potresti....
- Non preoccuparti, andiamo subito a controllare.
- Manda i carabinieri, non uscire a quest'ora.
- Ma figurati sono con i ragazzi, andremo tutti insieme.
- c'è anche Colin? - chiese con tono malinconico.
- Ehm.... lui... lui  è andato via cinque minuti fa, voleva stare un po' per conto suo.
-  E secondo te possiamo stare tranquilli a lasciarlo da solo?
- Si, non preoccuparti, gli abbiamo fatto compagnia per tutta oggi, è normale che voglia avete del tempo per se.
- Come ti è sembrato?
E ora cosa doveva rispondergli? - secondo te? È devastato poverino, non se lo aspettava minimamente... e neanche noi ad essere sinceri.
- io...
- scusami tesoro ma ora ti devo proprio lasciare, ti aggiorno sulla situazione casa appena so qualcosa ok?  A presto. - riagganciò il telefono convinta di non poter continuare a mentire oltre e andò a comunicare ai suoi amici la notizia del possibile furto. Non persero tempo e si incamminarono immediatamente verso casa di Jen ma Purtroppo non riuscirono ad arrivarci. Per farlo dovevano passare per una strada diversa da quella fatta il pomeriggio e qualcuno di loro, precisamente Josh, si accorse, qualche km prima della destinazione finale, di un piccolo dettaglio sulla strada. Frenò di botto dopodiché rendendosi conto di essere nel bel mezzo della stata accostò per poi scendere.
- Amore che ti prende ti senti poco bene per caso? - gli disse Ginny, uscendo anch'essa, preoccupata per quell'atteggiamento.
- è... è la sua....
- cosa? Di chi?
- la moto! Questa moto è la sua.... - a terra buttata in un angolo e vicino ad un palo della luce vi era una moto a Josh molto familiare. Le condizioni della moto non erano delle migliori e neanche il palo sembrava passarsela tanto bene.
- sai a chi appartiene questa? - continuo a chiedere Ginny visto che il suo compagno non si decideva a parlare.
- Si... è di... è di Colin.
- ma che dici, Colin non ha una moto!
- si ce l'ha, non la usa da anni ma ti assicuro che ne ha una ed è questa qui!
Nel mentre anche Lana scese dall'auto e ascoltò quello che stavano dicendo i suoi amici. Se quello che diceva Josh era vera allora la situazione si era appena complicata. A Colin molto probabilmente era accaduto qualcosa.

Note dell'autore: avete visto? Qualcuno di voi mi ha chiesto quando avrei pubblicato e io ho risposto che lo avrei fatto entro fine settimana. Sorpresaaaaaa! Ho avuto un po' di tempo libero e mi sono messa all'opera per finire il capitolo. Un po' triste lo ammetto ma voi cosa ne pensate? Alla prossima, spero di non farvi attendere troppo.

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