Emozionata per quella serata, scesi dalla macchina e assieme a Mathieu ci avviammo all'entrata del locale. Ad aspettarci c'erano i suoi migliori amici nonché compagni di band. Provai a non restarmene in disparte, anche se ero una persona poco socievole, non volevo mettere in difficoltà Mathieu con la mia "non presenza". A volte, a causa della mia timidezza, avevo la capacità di diventare invisibile agli occhi degli altri.
«Ragazzi, vi presento Belle, è lei che ha occupato la mia stanza. Belle, loro sono Alex e Christopher!»
Fulminai il mio simpatico coinquilino con gli occhi, non poteva presentarmi come un'amica?
Gli amici di Mathieu si mostrarono entrambi simpatici e socievoli: Alex era il cantante della band, mentre Christopher, chiamato anche "Chris", era il chitarrista. L'idiota che avevo a fianco era il loro batterista.
Dopo aver scambiato qualche parola, ci inoltrammo nel locale. Al contrario di quello precedente, la sala era molto più spaziosa e le luci soffuse gli davano un aspetto romantico. Sul palco si stava esibendo una ragazza giovane, accanto a lei stava suonando un pianista. La voce angelica di quella cantante mi trasmise un senso di pace.
Eravamo ancora all'entrata quando percepii la mano di Mathieu scivolare dal mio braccio alle dita, lo guardai perplessa e in tutta risposta mi strinse la mano con più forza, invitandomi a seguirlo. Mi scortò verso il centro della sala, invasa da coppiette e ragazzi di ogni età, si bloccò per qualche istante, poi proseguimmo fino ai piedi del palco. Era una sensazione piacevole tenere le dita intrecciate alle sue, mi faceva sentire al sicuro e protetta.
A un certo punto i suoi occhi si spostarono su di me, iniziò a fissare le mie gote per poi scendere sulle mie labbra. Le nostre dita erano ancora perfettamente incastrate fra di loro. Se non fosse stata per la mia timidezza, sarei rimasta lì a osservare incantata la profondità dei suoi occhi, ma abbassai lo sguardo e la magia svanì.
Non ero pronta per lasciarmi andare a nuove emozioni, non ero pronta a dimenticare i miei sentimenti verso Steven. Percepii la sua mano staccarsi dalla mia, in pochi secondi ci raggiunsero anche gli altri membri della band.
«Mathieu, ho parlato con Bill, i prossimi siamo noi!» esclamò Chris dandogli una pacca sulla spalla. Dovevano essere molto uniti quei tre, chissà come si erano conosciuti e com'era nata l'idea di formare un gruppo musicale.
«D'accordo. Belle, ti consiglio di restare qui, è un posto abbastanza tranquillo, non dovrebbero disturbarti.»
«Ok, non ci sono problemi, voi andate pure!»
Mi sorrise un'ultima volta e si avviò con i suoi amici dietro le quinte. Restare sola mi portò a riflettere sugli ultimi avvenimenti. Tutte quelle emozioni mi stavano scombussolando a tal punto da non riuscire a reggere la situazione. L'attrazione verso Mathieu era un problema solo mio, così come quello che provavo per Steven.
Non potevo negare a me stessa di nutrire un sentimento speciale verso quello che in passato era stato il mio unico amico. L'amore che avvertivo per Steven era così forte da far male al cuore e allo stesso tempo era in grado di risanare ogni ferita.
Nella sala le luci si spensero e restò illuminato solo il palco. La figura di una donna sulla trentina d'anni, alta, dai lunghi ricci castani e con delle curve da far impazzire qualsiasi uomo, comparve sul palco. Con il microfono iniziò a parlare lentamente e in modo sensuale.
«Stasera voglio presentarvi un gruppo musicale giovane, con un grande talento. Loro sono gli "Idyllique"! Vi faranno ascoltare tre brani, tra cui una bellissima cover di Jason Mraz dal titolo "I'm Yours". Buon ascolto a tutti voi!»
Mentre abbandonava il palco per fare entrare la band, schioccò un bacio volante al pubblico, proprio come una di quelle dive televisive. Alzai gli occhi al cielo, doveva sentirsi la nuova Jessica Rabbit.
Dopo pochi minuti la musica vivacizzò la sala con caldi colori rosa. Il timbro di Alex era graffiato, caldo, capace di coinvolgere ed emozionare. Alla chitarra c'era Chris, sfiorava le corde con sicurezza e passione. In penombra, assorto dalla batteria, vidi Mathieu... Con rabbia agitava le bacchette da un tamburo all'altro, le sue attenzioni erano rapite dalla musica. I suoi occhi non mi stavano cercando, come se volesse ignorare la mia presenza. Restai lì, ferma a fissarlo, ad ascoltare quelle parole e il suono assordante del mio cuore.
Un ragazzo biondo ed esile decise di sedersi proprio accanto a me. Il ricordo dell'aggressore, quello della notte in cui avevo pedinato Mathieu, mi fece rabbrividire. Iniziai ad agitarmi, ricercai lo sguardo del figlio di Louise, ma non lo trovai, in quel momento era preso dalla sua batteria.
«Posso offrirti qualcosa da bere?» chiese all'improvviso il tipo al mio fianco.
«No grazie, sto aspettando i miei amici» risposi tesa, nel frattempo la cover terminò e il gruppo si concentrò su due inediti.
«Come vuoi...»
Nonostante il mio rifiuto, il ragazzo rimase seduto al mio tavolino per tutto il tempo. In attesa di ricevere attenzioni da parte mia. Forse mi ero preoccupata troppo per nulla, lui non era come l'aggressore che mi aveva seguito all'uscita dal locale per chiedermi dei soldi e poi l'anellino che mi aveva regalato la mamma. Dovevo dimenticare quell'episodio, non pensarci più.
Al termine delle due canzoni, il pubblico applaudì con entusiasmo, erano stati davvero bravi. I loro inediti allegri e romantici avevano coinvolto la maggior parte degli ascoltatori. Non mi stupii del successo che riscuotevano nelle loro serate, i testi e le melodie erano originali e orecchiabili.
Tornarono dietro le quinte e una decina di minuti dopo Mathieu si avvicinò al nostro tavolo. Aveva un'espressione seria, non riuscivo a capire se fosse arrabbiato o preoccupato.
«Ti sta disturbando?» disse, facendo alterare il ragazzo seduto accanto a me.
«Ehi, stai calmo, volevo solo fare compagnia alla tua amichetta. Si stava annoiando tutta sola.»
«Perfetto, ora non ha più bisogno della tua compagnia» replicò con sguardo intimidatorio.
Rimasi sorpresa dalla reazione iperprotettiva di Mathieu, forse stava cominciando ad affezionarsi a me? In ogni caso non avevo bisogno di essere difesa da lui.
Il ragazzo biondo decise di andarsene, anche se lo sentii lamentarsi alle nostre spalle, non potevo biasimarlo. Mathieu era stato troppo duro nei suoi confronti.
«Potevi cercare di essere più gentile, non mi ha fatto nulla.»
«Certo, perché non ne ha avuto il tempo!»
La sua presunzione mi fece imbestialire, si stava comportando come se fosse il mio ragazzo, ma non lo era. Nel durante "Jessica Rabbit" presentò al pubblico una coppia sposata: cantavano in duetto vecchie canzoni d'amore.
In quel preciso istante arrivarono anche gli altri, ordinammo da bere tre drink alcolici e uno analcolico per me, preferivo restare sobria e godermi la serata senza conseguenze.
«Come è nata la vostra band?» domandai agli amici di Mathieu.
«È nata qualche anno fa, alla fine del liceo» esordì Alex.
«In realtà io e Mathieu suonavamo insieme già da piccoli, frequentavamo lo stesso corso di musica» s'intromise Chris.
«Non lo sapevo» risposi.
«Ci conosciamo da una vita» mi spiegò il chitarrista, lanciando un'occhiata fugace all'amico.
«Poi sono arrivato io a guastare le feste» continuò Alex.
Mi raccontarono di come era nata la band, del desiderio di far conoscere le loro canzoni al mondo. Mathieu invece rimase in silenzio, era ancora nervoso con me.
Scoprii che i tre ragazzi durante l'ultimo anno del liceo s'incontravano spesso a casa di Alex, lì suonavano e cantavano insieme brani celebri.
«Un giorno Chris ci ha proposto di formare una band e di chiamarla con un aggettivo francese come le origini di Mathieu e la sua famiglia» mi rivelò Alex. «"Idyllique" che significa "idilliaco", come la musica che vogliamo portare ai nostri futuri fan.»
«Chi è che scrive i testi delle canzoni?» domandai incuriosita.
«Il nostro Mathieu! Ha un talento innato nel comporre versi d'amore. Non te ne ha parlato?» Chris pronunciò le ultime parole con una punta di ironia, guardando prima me e poi il suo amico. Cosa voleva insinuare con quello sguardo enigmatico?
STAI LEGGENDO
La Ragazza che cuciva sogni
ChickLitCome spiegheresti a una bambina che suo padre non è un eroe, ma semplicemente è fuggito abbandonando lei e sua madre? Per otto anni quella bambina ha atteso invano il ritorno del suo eroe, credendo a una menzogna... Belle è una diciottenne tremend...