Capitolo 1.

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Jessica's POV.

"Driiin"

Dannata sveglia!

Ogni mattina la stessa storia..

Con un movimento brusco la spengo e mi alzo dal letto.

Mi affaccio alla finestra dove vedo la mia bellissima New York.

Io mi chiamo Jessica, per gli amici Jessie, ho diciannove anni e frequento il primo anno dell'università di psicologia.

Sono una ragazza molto sicura di me, testarda per lo più come mio fratello.. sarà una cosa di famiglia.

I miei genitori sono morti quando avevo sei anni e se non fosse stato per mio fratello, che allora aveva diciotto anni, sarei finita in un orfanotrofio.. Santo Tyler.

Sì, mio fratello si chiama Tyler, ha quasi trentuno anni e sfortunatamente non abita più con me da circa quattro mesi.. sì è dovuto trasferire per questioni di lavoro.. devo a lui tutto non mi ha mai fatta mancare niente.. è la mia famiglia.

Ho anche un fratellastro, Justin, lui ha trentatré anni ed io gli voglio un mondo di bene.. ma lo vedo poco; anche lui per mandare avanti la famiglia si è dovuto trasferire per lavoro.

L'unica cosa positiva è che Tyler prima di partire mi ha lasciato la sua moto che io tra parentesi adoro, e Justin invece, mi ha comprato l'iphone sette plus.

Quando realizzo che sono le sette e mezza, decido che è ora che mi dia una mossa.

Corro in bagno a farmi una doccia, poi mi asciugo, mi vesto, mi trucco un po', prendo lo zaino e le chiavi, chiudo la porta e dopo essere salita sulla moto, parto.

Arrivo giusto in tempo all'università.

Ad aspettarmi fuori c'è il mio migliore amico: Rick.

Parcheggio la moto, vado da lui e gli dò un bacio sulla guancia.

"Buongiorno ritardataria." -mi dice in tono scherzoso.

"Buongiorno rompiscatole." -rispondo affettuosamente.

Entriamo nell'aulario, dove abbiamo lezione.

Dopo tre intense ore di lezione, corriamo al bar dietro l'angolo per il nostro solito caffè.

Terminato il caffè, ci fumiamo una sigaretta perché il caffè senza sigaretta non è possibile..

Finita anche la sigaretta andiamo verso i nostri mezzi di trasporto e dopo esserci salutati, torniamo a casa.

Appena entro a casa inizia a squillare il mio telefono.

È il mio fratellastro.

Jessie: Ciao fratelloneee. -gli dico con un sorriso da ebete, stampato in faccia.

Justin: Ehi sorellina, come stai?

Jessie: Bene tu? Come mai mi stai chiamando ora? Non dovresti essere a lavoro?

Justin: Piano con le domande principessa ahahah.. Sto bene come al solito e sto chiamando ora perché ho una bellissima notizia da darti quindi ascoltala bene perché sì, sono a lavoro e non ho tempo.

Jessie: Che notizia?

Justin: Tra qualche giorno ti romperò le scatole a casa!

Jessie: Davvero?

Justin: Siii ahahahah ora devo andare ci sentiamo.

Jessie: Ciaooo.

Che bello! Non ci credo! Mio fratello tornerà tra qualche giorno.

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