Capitolo 38.

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Jessica's POV.

"Jessica, il biberon?"-mi domanda Tyler.

"Nel mobile in cucina."-gli rispondo.

"I pannolini?"-mi domanda Justin.

"In camera di Axel."-gli rispondo.

È passata una settimana da quando abbiamo parlato i ragazzi ed io.

Abbiamo dovuto rimandare il viaggio a New York perché a mio fratello Justin non gli davano un paio di giorni di permesso.

Ok, il borsone è pronto.

Mi cambio velocemente e scendo sotto, dove mi aspetta Ivan.

Mi cambio velocemente e scendo sotto, dove mi aspetta Ivan

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Arya e Rick sono partiti ieri.

"Andiamo?"-mi domanda Ivan, una volta arrivata in salotto.

"Dov'è Octavia?"-urlo abbastanza forte da farmi sentire dai miei fratelli.

"Eccola."-mi dice Justin mentre si avvicina a me.

Saluto i miei fratelli, dò un piccolo bacio alla mia piccolina, e poi esco di casa, per tornare nella mia vera casa.

Arriviamo all'aeroporto in un batter d'occhio.

Prendo il mio borsone e insieme a Ivan, ci avviciniamo al Jet.

"È tutto pronto?"-domanda Ivan al pilota.

"Sì, signore."-gli risponde.

Saliamo sull'aereo, e ci sediamo.

"Mettiti la cintura."-mi ordina Ivan, sedendosi davanti a me.

"Agli ordini, papà."-gli rispondo, per poi fare come mi ha detto.

Una volta in volo, sgancio la cintura e mi avvicino a Ivan.

"Secondo te, Axel ha sentito dell'aborto?"-gli domando titubante.

Si sgancia la cintura pure lui e mi invita a sedermi alla sua destra.

"Se non l'ha sentito lui personalmente, credo che lo abbiano informato di proposito."-mi risponde lui serio.

"Sai usare una pistola?"-mi chiede e io faccio segno di no con la testa.

"Tranquilla, ti coprirò io.. Se liberiamo Axel e scopre che io ho acconsentito a tutto questo, mi taglierà le palle."-mi risponde e io scoppio a ridere.

Arrivati a New York, saliamo nella macchina con i vetri oscurati che Ivan ha comprato l'altro giorno, e ci dirigiamo verso la villa dei Keller.. se torniamo a casa nostra, rischiamo di essere scoperti prima del previsto.

"Benvenuti."-ci saluta il padre di Arya mentre scendiamo dalla macchina.

A Ivan gli stringe la mano, mentre a me lascia un bacio sulla guancia e mi fa le congratulazioni per la piccola.

Entriamo in casa e ci fa accomodare in cucina, dove il pranzo è gia servito.

Al tavolo ci sono proprio tutti.. compresa Kenna che non fa altro che guardarmi.

Non posso picchiarla qui, sarebbe da maleducate.

Mi siedo silenziosamente e inizio a mangiare, dopo aver ricevuto il permesso.

Il risotto con i gamberi è stata una delle mie tante voglie, ma non posso rifiutare.

"Andiamo nel mio studio?"-propone il padre di Arya e dopo aver accennato, ci alziamo dal tavolo.

Mentre sto seguendo Keller, Kendra mi blocca, afferrandomi il braccio.

"Cosa vuoi?"-le domando stufa della sua presenza ma d'altronde sono a casa sua, io sono quella di troppo.

"Aiutarvi."-mi risponde.

Sì vabbè.. domani ci crederò.

"Sì ok, ora lasciami stare."-le rispondo mentre mi libero dalla sua presa.

Mi giro per continuare a camminare ma lei mi blocca di nuovo.

"Sono sincera.. lo so che non scorre buon sangue tra noi due ma anche se non sembra, io ci tengo ad Axel."-mi rivela lei.

Non so se accettare il suo aiuto.

Devo pensare ad Axel.. e lui in questo momento ha bisogno di noi.

Lo so che molto probabilmente, domani me ne pentirò.

"Andiamo."-le dico semplicemente e lei mi segue.

Arrivate allo studio di suo padre, ci accomodiamo sotto lo sguardo scioccato di Rick.

'Si tratta di Axel.'-gli mimo con le labbra a lui.

"Allora, come sapete Axel è qui."-inizia a dire.-"Abbiamo armi e uomini a sufficienza per attaccarli, le mie figlie sanno usare le pistole e Rick l'ha imparato durante la tua gravidanza.. tu sai come usarla?"-mi domanda ma Ivan mi precede.

"No, ma non ci vuole molto.. e poi lei non sparera a nessuno.. lei andrà da Axel mentre noi la copriremo."-gli comunica e io annuisco.

"Ha partorito una settimana fa.. è debole."-gli risponde Vincent e io mi alzo arrabbiata.

"Non sono debole, sono innamorata e incazzata nera."-gli rispondo.

"Non è sufficiente."-mi informa.

"Tu hai carattere per essere una mafiosa, ma è la preparazione che ti manca."-mi rimprovera.

"Mi vuole aiutare o lo devo fare da sola?"-gli domando ormai stanca dei suoi continui rimproveri.

Lui mi osserva attentamente, poi si dirige al tavolino degli alcolici e se ne versa uno giallastro in un bicchiere.

"Ho capito cosa Axel ci trovi in te, Jessica."-mi dice mentre si porta il bicchiere in bocca per berlo tutto in una volta.

"Cosa?"-chiedo alzando un sopracciglio, mentre posa il bicchiere al suo posto e si gira verso di me.

"Sei bella, testarda, determinata, leale, sicura, tenace, e piena di forza di volontà.. sono qualità che in una donna con la D maiuscola sono difficili da trovare oggigiorno."-si complimenta con me.

Mi avvicino a lui e lo sfido con gli occhi.

"Mi aiuterai a salvare Axel o no.. Vincent?"-gli domando senza battere ciglia.

Ricambia il mio sguardo determinato che non ammette repliche e poi risponde "Da dove vuoi iniziare?"

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