Capitolo 33.

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Axel's POV.

"Ti ammazzo!"-minaccio Antonov, seduto accanto a me.

Mi sta osservando da ore.

Spero proprio che la mie piccole siano scappate.

"Tu, e quale esercito?"-mi domanda con il suo sorriso beffardo.

"Purtroppo solo io, visto che mi avete dato un sonnifermo per catturarmi. Cos'è? Da sveglio era impossibile?"-gli domando con un sorrisetto furbo.

Quando l'ho visto in Russia, non l'ho riconosciuto. Se sapevo chi era, lo avrei ammazzato lì in mezzo a tutte quelle persone.

Me la pagherà cara per quello che ha fatto.

Ha rovinato la mia famiglia!

Ad un tratto, la cella in cui sono rinchiuso viene aperta e un uomo di Antonov esclama "La ragazza è scappata!"

Sono così contento.

'Buona fortuna, Amore. Prenditi cura della piccola Octavia.. vi amo."-penso prima di ricevere un pugno molto forte, da parte di Antonov.

Jessica's POV.

Mi sveglio tutta indolenzita sul pavimento freddo, con un bisogno pazzesco di fare la pipì.

Devo essere caduta dal letto mentre dormivo.

Faccio i miei bisogni e poi mi faccio una doccia.

Non posso stare con le mani in mano ad autocommiserarmi mentre l'uomo che amo è rinchiuso chissà dove.

Dopo aver fatto la doccia, mi cambio menttendomi un paio di jeans neri una maglia bianca, un paio di stivali con il tacco neri e un giubilo di pelle nero, mi lego i capelli in una coda alta e mi dirigo verso lo studio di Axel, dove trovo seduto Ivan.

Mi accomodo senza chiedere il permesso sotto il suo severo sguardo e inizio a guardarlo.

"Come facciamo a trovare Axel?"-gli domando più seria che mai mentre controlla non so cosa sul computer.

"Non ti immischiare ragazzina."-mi ordina.

"Io non prendo ordini da Axel, figuriamoci da suo cugino!"-sbotto e lui smette di digitare sul compiuter per darmi un po' di attenzione senza dire niente.

"Perché Antonov l'ha fatto?"-gli domando e lui abbassa lo sguardo per terra.

"Ivan.. siamo una famiglia."-gli dico mentre mi avvicino e mi accarezzo la pancia.

"Già una famiglia.."-inizia a dire.

Si alza e mi prende per mano.

Mi fa accomodare sul divano mentre lui si prepara un drink.

"Tempo fa, le due famiglie più potenti della Russia erano i Bass, per le loro radici americane, e gli Antonov, che controllavano parte della Russia. Ci fu uno scontro, dove mio fratello Ruben morì per mano sua.. aveva solo dieci anni allora. Io fui preso da una crisi depressiva che successivamente tramutai in vendetta.. Axel e io, lo abbiamo rovinato. Soprattutto Axel. Io mi ero limitato a bandirlo dalla Russia, secondo Axel invece era poco.. 'Occhio per occhio..'"-concluse.

"Cosa fece Axel?"- domandai spaventata.

"La persona che io amavo di più al mondo era mio fratello.. la persona che Boris amava di più al mondo, era sua madre."-mi confidò.

"Axel l'ha.."-inizio ma non concludo.

"Uccisa? Lui ha fatto di peggio. L'ha torturata più e più volte sotto gli occhi increduli di quello che allora era un ragazzo di 21 anni.. alla fine l'ha uccisa.. dopo che lei ha chiesto pietà."-mi confida e io inizio a tremare.

Lui notanto il mio tremolio, finisce il suo drink, posa il bicchiere sul tavolo e si avvicina a me.

"Secondo te, perché considerano Axel uno dei mafiosi più pericolosi del mondo?"-mi domanda e io non gli rispondo.

Abbasso solamente lo sguardo sul pavimento che in questo momento, è molto interessante.

"Come ha fatto ad entrare in Russia?"-gli domando, dopo essermi ricordata del fatto che lui l'ha cacciato.

"Documento falso."-mi risponde semplicemente, prima di sentire la mia pancia borbottare.

"Devi mangiare."mi dice.

"Non ho fame."-gli rispondo.

"Era un ordine."-mi risponde e io lascio lo studio, per andare in cucina.

Axel.. mi manchi.

Resisti amore.

•••
Vi sta piacendo la svolta che ha preso la storia? ❤️

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