Capitolo 34.

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Jessica's POV.

Dopo aver mangiato qualcosa, mi butto sul divano del salotto.

Cosa faccio?

"Ciao splendore."-mi saluta Logan ma io non lo degno di uno sguardo.

Non mi doveva tenere nascosto tutto questo.

I miei vestiti stamattina erano in camera di Axel, alcuni li ho lasciati io altri li ho comprati due giorni fa con Arya.

Devo aver preparato tutto mentre dormivo per poi farmi scappare subito.

Perché non mi hanno detto niente? Perché sono incinta?

Intanto il padre di mia figlia e chissà dove da solo, e solo Dio sa cosa in questo momento gli staranno facendo.

Axel's POV.

"Aaaah."-urlo mentre con il ferro rovente mi marchia come un animale.

"Questo è solo l'inizio. Me la pagherai cara."-mi giura solenne Antonov.

"Per cosa? Per aver ucciso la tua adorata mammina o per averti espatriato?"-gli domando con fare beffardo guadagnandomi una scarica di pugni nello stomaco da parte sua.

"Per tutto!"-urla arrabbiato.

Spunto un po' di sangue dalla bocca e prendo fiato.

"Non vedo l'ora."-lo sfido e poi, il buio.

Jessica's POV.

È pomeriggio, e sto aspettando Ivan e Logan per andare dalla ginecologa che fece nascere Axel e suo cugino.

Secondo Ivan, è meglio controllare che la piccola stia bene, ma io la sento e sono sicurissima che sta bene.

Arrivati alla clinica con Ivan davanti e logan di dietro a farmi da guardie del corpo oltre a quattro uomini di Ivan, che ci stanno controllando a debita distanza senza creare sospetti, andiamo ad incontrare la dottoressa Varenko.

Dopo averla salutata, mi limito a stare in silenzio visto che ricordo poco e niente della lingua russa.

Ivan mi ha fatto per tutto il tempo da traduttore e come avevo già anticipato io, la bambina sta bene e io devo riposare di più.

Sì vabbè, datemi Axel e poi riposerò.

Dopo aver salutato la dottoressa, siamo tornati a casa, e ci siamo chiusi nello studio di Axel, dove ci stava aspettando un uomo di Ivan che successivamente, ho scoperto che si chiama Rotz.

"Novità?"-gli domanda all'uomo in piedi di fronte a noi.

"Axel non è in Russia, nè in Europa e nè nell'America del Nord."-risponde lui e Ivan sbatte due pugni sulla scrivania.

Giurerei di aver sentito il legno cedere.

"Non può essere sparito!"-urla.

"Lo troveremo."-lo rassicura l'uomo.

"Sarà meglio per te!"-gli risponde Ivan, ormai in procinto di fare una strage.

•••

Allora, scusatemi per questo capitolo davvero piccolo ma era necessario.

Nel prossimo capitolo ci sarà un grande salto temporale.

Sorprese in arrivo. ❤️

NON PICCHIATEMI ❤️

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