Capitolo 39.

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Jessica's POV.

Siamo pronti.

Siamo carichi.

Abbiamo trovato il loro nascondiglio.

Un vecchio cantiere abbandonato? Seriamente? Ho una casa migliore io con tutto che sono povera e disperata.

Ci sono dieci uomini all'entrata.

Keller e i suoi uomini si occuperanno di loro.

Il mio piano comprende Arya, Rick, la poco di buono e Ivan.. che sembra essere attrato da quest'ultima.

Oh Ivan, non puoi cadermi così in basso.

Mentre loro mi coprono, io ho il compito di correre fino ad avere un infarto per trovare il mio fidanzato.

Appena i dieci uomini sono a terra, i miei amici ed io entriamo in quella che sembrerebbe una casa.

Dentro non c'è nessuno.

Afferrò la mia pistola dalla cintura dei miei pantaloni di pelle neri e la tengo con tutte le due mani.

Ad un tratto, un urlo, rimbomba in tutta la casa.

Un urlo che conosco molto bene.

"Axel!"-urlo forte e forse è stato un errore, visto che veniamo attaccati.

"Jessie, vai!"-mi urla Rick.

Seguo le urla di Axel e quando lo trovo, mi sento male.

Non sembra Axel.

Oh amore mio.. come ti ha ridotto il porco che hai accanto?

Boris Antonov, gli sta puntando un coltello sulla gola, ma io ho una pistola.

Io non la so usare, ma lui non lo sa.

La punto verso di lui e lui, inizia a ridere.

"Buttala giù bambina, non è un giocattolo."-mi rimprovera.

"Oh, lo so che non è un giocattolo."-gli rispondo con un sorriso beffardo.

"Vai via!"-mi urla Axel.

"No!"-gli rispondo, non accettando repliche, continuando a puntare la pistola su Antonov.

"Ho saputo del tuo aborto.. mi dispiace, come stai?"-mi domanda con finto interesse.

Ora lo faccio rimanere di merda.

"Octavia o io?"-gli rispondo e il sorriso che prima aveva lui, ora c'è l'ha Axel.

"Allora non hai abortito?"-mi domanda Axel, felice.

"Davvero hai creduto a questa balla?"-gli domando delusa dalla sua domanda.

Pensa veramente che io sia così meschina da uccidere la mia stessa bambina?

Alle mie spalle intanto, compaiono gli altri, compreso il professore Reed, Walter e Vincent.

"Hai perso."-gli dice Axel.

"Hai ancora il coltello puntato alla gola."-gli risponde Antonov.

"E tu una pistola."-gli ricordo, vittoriosa.

Ora siamo tutti, compresi gli uomini al servizio del mio fidanzato e di Keller.

Antonov guarda ormai con aria delusa.. ha capito che la sua vita sta per finire.

Getta il coltello a terra e si inginocchia.

Intanto Axel corre verso di me e mi bacia come mai prima d'ora.

Se non ci fossero stati gli altri, avremmo fatto l'amore lì.

Si stacca da me e mi fa l'occhiolino.

Si mette dietro di me e appoggia le sue mani sulle mie per poi puntare di nuovo la pistola su Antonov, pronto a sparargli.

"Axel.. non posso farlo."-gli confesso.

Lui mi dà un bacio sulla fronte e mi prende la pistola di mano.

Con una mano tiene me per un fianco, e con l'altra, pone fine alla vita di Boris Antonov.

Dà la pistola a Ivan e si avvicina di nuovo a me, per un altro bacio.

"Torniamo a casa?"-mi chiede.

"Torniamo a casa."-gli rispondo e senza perdere altro tempo, andiamo a casa di Vincent, prendo le mie cose e poi, subito all'aeroporto.

Durante il viaggio non abbiamo fatto altro che baciarci.

Arya e Rick sono rimasti a New York.

Anche Ivan.. con Kendra.

Oddio che schifo.

Ora siamo davanti alla villa, e stiamo aspettando che qualcuno ci apra.

Appena il cancello si apre, mano nella mano, entriamo in casa.

"Tyler? Justin?"-li chiamo ma al loro posto, risponde Octavia, piangendo.

Mi giro verso Axel e lui sta facendo la stessa cosa di sua figlia.

"Ti va di conoscere tua figlia?"-gli chiedo mentre lo porto di sopra.

Entriamo nella nostra camera e troviamo Tyler addormentato, e Justin che tenta di darle da mangiare.

"Vi prego, ditemi che non avete badato così a Octavia!"-dico facendoli spaventare dalla paura.

"Jessica!"-mi rimprovera Tyler, che si è svegliato grazie alle mie urla.

Lo ignoro e vado dalla mia piccola.

La prendo in braccio e la porto da Axel.

"Posso..?"-mi chiede ormai innondato dalle lacrime.

"Non hai bisogno di chiedermi il permesso."-gli rispondo e gli metto la bambina in braccio.

Delicatamente, gli lascia un bacio sulla sua testolina.

Ora a piangere, sono io.

La mia famiglia.. la mia meravigliosa famiglia.

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