Capitolo 31.

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Jessica's POV.

"Sono qui."

Il messaggio mi fa capire che Arya mi sta aspettanto fuori dalla villa di Axel.

Sono pronta.. più o meno.

Mi devo solo cambiare.

 Dopo essermi cambiata, scendo le scale dell'immensa casa di Axel, e mi blocco davanti alla porta, perché un mafioso abbastanza arrabbiato mi chiama

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Dopo essermi cambiata, scendo le scale dell'immensa casa di Axel, e mi blocco davanti alla porta, perché un mafioso abbastanza arrabbiato mi chiama.

"Dove credi di andare? Vestita così oltretutto?"-mi domanda mentre si avvicina sempre di più a me.

"A fare shopping con Arya."-gli rispondo tranquillamente mentre apro la porta.

"Non ti azzardare!"-mi urla.

Ora mi sto veramente stancando.

"Axel non gridare! E torna nel tuo ufficio visto che ultimamente passi più tempo lì che con me!"-sbotto irritata per poi chiudermi la porta alle spalle e salire in macchina.

Siamo su una limousine, e abbiamo il nostro autista personale.

Appena entro Arya apre la bocca per chiedermi qualcosa, ma l'anticipo e con la mano le faccio capire che non è il momento adatto.

Il mio cellulare durante il viaggio non ha fatto altro che squillare.

Dieci chiamate da parte di Axel e tre messaggi sempre da parte del mafioso in cui mi chiede di stare attenta e che se succede qualcosa lo devo chiamare subito.

Appena scendo dall'auto, mi viene una voglia matta di ciambelle alla nutella.

"In questo centro commerciale c'è un bar dove vendono i donut?"-domando ad Arya mentre ci dirigiamo verso l'entrata del centro commerciale.

"Sì.. hai voglia di nutella?"-mi domanda e io felice, annuisco.

Appena entriamo, notiamo subito un via vai incredibile di persone.

"I saldi!"-esulta Arya.

"Pensavo tu fossi ricca e che comprassi solo cose costose."-le confido.

"Non tutti i membri delle famiglie mafiose, amano pavoneggiarsi con il soldi del papi.."-mi risponde sincera, regalandomi un sorriso.

Questa ragazza nella sua semplicità, sta diventando veramente importante per me.

Si può dire, che è la mia unica amica.

Sono sempre cresciuta in mezzo ai maschi.

Mi prende per mano e mi porta in un bar, e appena vedo le ciambelle faccio i salti di gioia.

"Aspetta qui.. io vado a ordinare! Offro io!"-mi ordina Arya.

Non mi va che qualcuno paghi per me, ma glielo lascio fare.. alla fine si tratta solo di un dollaro.

Mi siedo tranquilla e aspetto il suo ritorno.

Ad un tratto, una mano si ferma sulla mia spalla facendomi sobbalzare dallo spavento.

Appoggio la mia mano destra sulla pancia che questo vestito evidenzia, e mi giro.

"Voi?"-domando all'uomo davanti a me.

Il russo.

"Almeno questa volta non ci siamo scontrati!"-esulta lui felice.

"Ha ragione."-gli rispondo.

Intanto Arya si blocca davanti a noi, con il vassoio tra le mani.

Lo appoggia delicatamente e ci osserva.

"Lei è?"-chiede Arya guardandolo male.

"Boris Antonov."-risponde lui.

"Io sono-"-stavo per presentarmi ma Arya mi interrompe.

"In ritardo.. dobbiamo andare! Quindi mangia velocemente!"-sbotta Arya.

Lui la guarda male.

Deve aver capito qualcosa.

Ci saluta cordialmente e poi si allontana.

"Che ti è preso?"-le domando mentre afferro la mia ciambella.

"Non ho sentito cose belle su di lui."-mi rivela lei e io la guardo sconvolta.

"Chissà perchè è qui in America."-mi domando, a voce bassa.

"Forse perchè ci abita.. ma tu come lo conosci? Sembrava l'avessi già conosciuto.."-mi domanda lei.

"In Russia.. ci siamo scontrati ma Axel poi e venuto da me.. Poi l'ho visto per due secondi nel bagno del Lux ma questo Axel non lo sa.. era troppo preso dal biglietto/avviso."-le confido e lei mi guarda in maniera circospetta.

"Strano."-mi dice.

"Cosa?"-le domando curiosa mentre divoro la mia ciambella.

Beve il suo caffè in un solo sorso e poi mi guarda.

"Antonov, nel periodo in cui tu sei andata in Russia, doveva essere a Los Angeles a sbrigare degli affari per mio padre, affari che so che sono andati a buon fine.. è strano che tu lo abbia conosciuto in Russia, e incontrato qui due volte.. il mondo è piccolo, ma non così piccolo."-mi risponde lei.

Uno strano presentimento sta per insinuarsi in me.

"Credi che sia lui.. l'uomo che minaccia Axel di prendermi?"-le domando e lei incornicia le braccia al petto.

"Non lo so.. ma ti prego tieni gli occhi aperti."-mi confida.

Ci alziamo dal tavolo e iniziamo a girare per i negozi.

Mi sento strana.. come se qualcuno mi stesse osservando.

"Jessie che hai? Octavia?"-mi domanda.

"No, Octavia sta bene.. mi sento osservata."-le dico mentre mi accarezzo la pancia.

"Mi dispiace dirtelo ma sei rimasta incinta nel periodo sbagliato."-mi confida lei e io non posso non darle ragione.

"Ho bisogno di un piano di emergenza.. Axel non lo deve sapere."-le confido e Arya mi da ragione.

"Un piano per salvare la bambina."-le specifico e lei nega con la testa.

"Per entrambe.. Axel ha parlato con mio padre tramite cellulare.. Non ho capito molto ma ho sentito che mio parte ha accettato di aiutare te e la piccola."-mi rivela.

"Io non lascio Axel."-le affermo.

"Non ho detto che lo devi lasciare."-mi risponde.

Non rispondo più.

Passiamo il pomeriggio a comprare vestiti e accessori vari per poi tornare a casa per le otto.

Appena entro a casa, mi ritrovo davanti Axel.. furioso.

"Dove cazzo sei stata?!"-mi domanda.

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