Capitolo 13.

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Jessica's POV.

Piano piano, apro gli occhi.

Cerco di alzarmi, ma qualcosa mi blocca, anzi qualcuno.

Sì, ma io devo andare in bagno.

Riprovo ad alzarmi, ma la stretta alla mia vita aumenta.

"Vuoi scappare?"-mi chiede Axel, con voce roca.

"Devo fare la pipì, Axel.."-gli confesso arrossendo.

Vabbè quello che ho appena detto non può essere più imbarazzante di quello che c'è stato ieri sera tra noi due.

Dio, la mia prima volta.

Ho gridato il suo nome.

Devo essere completamente matta.

Mi sto innamorando di un uomo pericoloso e..

Ho veramente pensato 'mi sto innamorando'?

"Falla nel letto.. non ti allontanare da me."-mi dice Axel.

"AXEL! Fammi andare in bagno!"-gli ordino e lui mi lascia andare.

Questo è completamente andato di testa.

Entro nel bagno e faccio i miei bisogni.

Quando torno a letto, sblocco il cellulare e noto un messaggio da parte di Justin.

"Jessica tutto bene? Scusa se non ti ho detto niente riguardo alla destinazione della 'gita'."

Scusa? Ora ti rispondo io come si deve.

"Quando torno a casa, le prendi!"

Poche parole, chiare e concise.

Lo prenderò a schiaffi.

Nemmeno Dio lo aiuterà.

Da una parte lo devo ringraziare però..

Vabbè lo ringrazierò dopo che lo picchierò.

Sono le sei e mezza del mattino.

"Axel?"-lo chiamo.

"Mmh?"-mi risponde.

"A che ora ci dovremmo vedere con gli altri?"-gli chiedo.

"Alle otto si farà colazione."-mi risponde.

"Allora io mi alzo e mi faccio una doccia."-gli dico mentre mi alzo di nuovo dal letto.

"Ok.. andiamo a farci una doccia."-mi risponde mentre si alza, ma subito lo blocco.

"No Axel, io vado a farmi la doccia."-gli dico.

"No, io vengo con te!"-mi dice con tono malizioso e io alzo gli occhi al cielo.

Entriamo nella doccia e..

Invece di lavarci facciamo l'amore.

Ecco perché non volevo fare la 'doccia' con lui.

Usciti dal bagno, iniziamo a vestirci.

Sì ma ora che ci penso.. non ho vestiti adatti.

Siamo a fine gennaio, e in Russia..

Opto per un paio di leggings neri, stivaletti bassi e una felpa che a breve, prenderò in prestito dall'armadio di Axel.

Metto l'intimo, sotto lo sguardo malizioso del coglione, metto i leggings e le scarpe e poi..

"Axel, il tuo armadio?"-gli chiedo con fare innocente.

"Quello sguardo non mi piace per niente!"-mi risponde.

"Ho capito, lo trovo da sola."-gli rispondo e inizio a girare la stanza.

Lo trovo, apro l'armadio e subito mi colpisce una felpa grigia enorme con il cappuccio.

La indosso e mi guardo allo specchio.

Altro che in prestito, adesso è mia!

"È la mia felpa preferita!"-mi rimprovera.

"Era la tua felpa preferita! Ora è mia!"-gli rispondo.

Sono le sette e mezza e lui si è appena vestito.

"Axel ci vediamo dopo?"-gli chiedo.

"Dove vai?"-mi domanda.

"Manca mezz'ora all'incontro e tu ancora non sei pronto.. posso fare un giro?"-gli chiedo.

"Va bene, Piccola."-mi risponde, gli dò un bacio a stampo ed esco.

E ora? Davanti a me ci sono un'infinità di corridoi.

Inizio a camminare senza una meta e mi fermo davanti un'enorme portone.

Lo apro e ho davanti il paradiso.

Una biblioteca personale.

Inizio a girare tra i vari scaffali e decido che questo, sarà il mio posto preferito qua in Russia.

"Привет (ciao)!"-mi saluta un ragazzo sulla trentina, simile ad Axel, e io di rimando, gli faccio un sorriso.

"Non capisci il russo?"-mi chiede lui.

"Sì, qualche parola sì."-gli rispondo mentre osservo i libri.

"E perché non mi hai risposto?"-mi chiede.

"Non parlo con gli sconosciuti."-gli rispondo, smettendo di guardare i libri per osservare a lui.

"Non parli con gli sconosciuti, ma hai avuto le palle per sfidare mio cugino, la sera in cui ti ha conosciuta."-mi dice.

Suo cugino?

"Beh, Axel è un'eccezione."-gli rispondo superandolo, con l'intento di abbandonare la libreria.

Appena sono di nuovo nei corridoi, non so dove andare.

"Vuoi una mappa della casa? Comunque io sono Ivan."-mi domanda lui di nuovo.

"Jessica, e tu questa la chiami casa? No, posso fare benissimo da sola."-gli rispondo.

"Ok, ma fai in fretta, sono le otto e cinque e se non sbaglio dovevi incontrarti con gli altri cinque minuti fa."-mi dice mentre di allontana da me.

E ora?

"Aspettami!"-lo chiamo e lo raggiungo.

Appena arriviamo nella sala da pranzo tutti ci guardano, compreso Axel.

Vado da lui e mi siedo nel posto vuoto alla sua sinistra.

"Che ci facevi con Ivan?"-mi chiede Axel, mentre Ivan si siede alla sua destra.

"Abbiamo scopato cugino!"-gli risponde Ivan felice, facendo quasi strozzare Rick che è seduto accanto a me, mentre Axel guarda male prima suo cugino e poi me.

"Non è successo niente!"-dico in maniera seria e Rick, torna a mangiare.

"Menomale, tu solo con me puoi scopare!"-esulta Axel, facendo definitivamente strozzare Rick che io subito per aiutarlo, gli riempio un bicchiere d'acqua.

"Jessie, che sta succedendo?"-mi chiede Rick, tra un colpo di tosse e l'altro.

"Più tardi ti dico."-gli rispondo mentre inizio a fare colazione.

Ad un tratto arriva Ares insieme a Rice.

"Buongiorno Splendori!"-ci saluta Ares.

"Di buon umore di prima mattina? Tu?"-gli chiede Rick, sorpreso, mentre prendono posto vicino a noi.

"Un ménage à trois come lo vedi Rick? Io, Rice e la troia di turno!"-esulta contento.

"Ares ti prego! Sto mangiando!"-lo rimprovero.

"Continua!"-lo esulta Rick e io alzo gli occhi al cielo.

Gli uomini.

Sono al sesso pensano.

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