(IN REVISIONE)
Lei: misteriosa, stronza, temeraria, bella e intelligente.
Conosce dei ragazzi nella sua nuova scuola tra cui un ragazzo che le farà perdere la testa, ma lei, per paura di farlo soffrire a causa di un segreto, lo tratta male.
Un pa...
"O vi prego fatela smettere" dissi rigirandomi nel letto e allungando un braccio in cerca di quella maledetta sveglia, quando arrivai a spegnerla mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarmi e quando uscii notai che erano le 7:00 e che avevo ancora un po' di tempo, ma ripensandoci la mia scuola distava quindici minuti, quindi era meglio se mi muovevo. Mi vestii così:
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Presi lo zaino, le chiavi di casa e il portafoglio, e uscii di casa.
Q
uindici minuti dopo ero di fronte ad un grande edificio grigio, e notai che non c'era ancora nessuno.
Decisi di sedermi su un muretto e mi accesi una sigaretta per togliermi l'ansia di dosso, nel frattempo il miglio passatempo che trovai fu ripensare alla mia vita passata…
A riportarmi alla realtà fu il suono della campanella, con molta calma e lentezza recuperai la mia roba e schiacciai la sigaretta al muretto per poi lasciarla cadere a terra, intanto notai che molti ragazzi si affrettavano ad entrare io, invece, me la prendevo con comodità e mi diressi in segreteria.
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10 minuti dopo
Ok. Dieci minuti che cercavo la cazzo di segreteria, ma non l'avevo ancora trovata, qualche secondo dopo, però, vidi dietro un vetro una donna sulla cinquantina andante vestita interamente di giallo, sembrava un canarino (già mi stava sulle palle).
Mi diressi con camminata svogliata verso di lei, che si stava limando le unghie con un sorriso irritante stampato in faccia, arrivai davanti a lei e feci un finto colpo di tosse per attirare la sua attenzione, e a quanto pare funzionò.
"Oh ciao cara sei qui per iscriverti?" domandò con quel sorrisetto irritante
"Già" fu la mia unica risposta
"Compila pure questo foglio" disse passandomi un foglio che compilai in poco tempo.
La segretaria mi indicò la mia aula, e andai in quella che sarebbe stata la mia classe per un anno intero.
Oh. Santo. Dio!
Il pensiero di state un anno intero a scuola mi faceva venire la pelle d'oca, vabbè calma e sangue freddo Ambra. Bussai alla porta e una voce femminile mi rispose con un 'avanti', aprii la porta e gli occhi di tutti puntarono su di me.
Non mi piaceva essere al centro dell'attenzione.
Mi diressi dalla professoressa, una donna vestita di tutto punto dallo sguardo solare e dolce, e le porsi il foglio che lei lesse velocemente, rivolse lo sguardo su di me e mi sorrise, non ricambiai il sorriso.