Quando il furgone scassato di Manuel si fermò eravamo in una zona isolata fuori città, su una collina dove davanti a noi si estendeva una foresta fittissima con alberi altissimi <<Dove diamine siamo?>> domandai <<Tu non muoverti, io torno subito>> disse scendendo dal furgoncino dirigendosi a passi svelti verso la foresta, e prima di entrarvi dentro si fermò e dalla foresta uscì un uomo vestito di nero con un cappuccio che gli copriva il volto, aveva le mani in tasca e la testa bassa, l'uomo avanzava a passo svelto verso Manuel e quando furono molto vicini l'uomo estrasse una mano dalla tasca e diede a Manuel una bustina trasparente.
Oddio pensavo avesse smesso con quella roba, a no un attimo stiamo parlando di Manuel, non smetterà mai.
Quando Manuel afferrò la bustina l'uomo si girò e si diresse nuovamente verso la foresta inoltrandosi dentro fino a scomparire nell'oscurità di essa, Manuel si mise nel frattempo la bustina in tasca e camminò svelto verso il furgone <<Pensavo che avessi imparato da l'ultima volta>> dissi non appena salì <<Un vizio rimane sempre un vizio>> disse mettendo in moto il furgone <<E ora dove dovremmo andare?>> domandai <<Andiamo a casa tua>> disse con voce ovvia <<E tu cosa centri?!>> gridai nervosa <<Sono il tuo fidanzato e se dico che vengo a casa tua, ci vengo>> disse girando la testa verso di me arrabbiandosi, ed io lo guardai malissimo.
Quando arrivammo davanti il mio grattacielo Manuel parcheggiò e scendemmo dal furgoncino dirigendoci verso casa mia, quando aprii il portone Josh mi venne in contro sorridente come sempre <<Hey tesoro>> disse <<Come va?>> domandò <<Bene>> dissi chiudendo la discussione, e insieme a Manuel andammo a casa mia.
Ero seduta sul divano e l'agitazione regnava dentro di me.
Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, con la differenza che all'epoca non mi preoccupavo di nulla, ma ero accecata dall' 'amore' che provavo per Manuel e qualcos'altro… ora ciò che provo per lui è odio ma devo fingere per mantenere il mio segreto, e anche per Thomas, Manuel è pericoloso molto pericoloso se vuole qualcosa o la ottiene o la ottiene, non c'è vie di mezzo con lui <<Tesoro dove posso nascondere l'erba?>> domandò entrando in salotto con una canna in mano <<In casa mia no di certo>> dissi subito fulminandolo con lo sguardo <<Troverò un modo>> disse sedendosi accanto a me, o meglio appiccicato a me <<Ok>> dissi girando la testa per non sentire quell'odore schifoso <<Vuoi farti un tiro?>> domandò <<Io ho chiuso con quella roba>> dissi alzandomi nervosa dal divano <<Sei cambiata, l'Ambra di un tempo non avrebbe mai rifiutato una canna>> disse alzandosi dal divano venendo verso di me <<Infatti, l'Ambra di un tempo, hai detto bene, hai dimenticato cosa successe l'ultima
volta?!>> dissi arrabbiandomi <<Cosa c'entra?!>> gridò alterato <<C'entra Manuel, c'entra eccome abbiamo rischiato di lasciarci la pelle per questo schifo, sono stata un mese in coma per quella roba, te ne sei dimenticato?!>> gridai nera di rabbia, lui rimase in silenzio, ed io continuai <<Sai qual'è stata la cosa più brutta?! Che al mio risveglio quando ho chiesto dov'eri mi hanno detto che tu eri già stato dimesso da una settimana e da quel momento nessuno ti ha più visto, nei giorni in cui mi hanno tenuto in osservazione ho riflettuto e ho capito che stavo rischiando la vita per questo schifo.
Perché non lo capisci anche tu che ti stai rovinando la vita?!>> ormai non riflettevo più le parole mi venivano fuori in modo automatico <<Smettila! Io in quei giorni sono stato male per te e non riuscivo a venire a trovarti quando hai troncato la nostra storia ci sono rimasto malissimo ho provato ad avere qualche contatto con te, ma c'erano sempre quei tuoi amichetti a controllarti, e quando te ne sei andata ho giurato che ti avrei ritrovata a qualunque costo!>> disse arrabbiandosi, mi prese per i polsi e iniziò a stringerli sempre più forte il dolore era indescrivibile, non dissi niente le parole mi erano morte in gola <<M-mi f-fai ma-ma-le>> dissi con un fil di voce lui allentò la presa fino a staccarsi completamente da me alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi prendere fuoco l'avevo già visto così, ma rivederlo così dopo tutto questo tempo mi fece male, lui interruppe quel contatto visivo andando verso il tavolino, spense la canna nel posa cenere e con tutta fretta uscì di casa, sapevo dove stava andando, andava a bere come faceva sempre quando si incazzava.
Quando sentii la porta sbattere mi lasciai cadere a terra e piansi, non so quanto rimasi in quella posizione so solo che ad un certo punto mi dissi che ormai il danno era fatto era inutile piangere.
Mi tirai su e mi diressi in bagno a sciacquarmi i polsi <<Maledetto il giorno in cui conobbi Manuel, maledetto il primo giorno che toccai quella roba, maledetta me per l' 'amore' che all'epoca provavo per lui>> dissi arrabbiata.
Erano le 22:00 e ancora lui non c'era per quanto lo odiassi non volevo che gli succedesse niente, ma mentre aspettavo vidi i miei polsi coperti da macchie violacee e nel vederli la rabbia pervase su di me, andai a letto e mandai a f*****o quello s*****o.Ciao gente, ventiseiesimo capitolo, che ne pensate?
Votate e commentate.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~
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Si può dimenticare il passato?
Romance(IN REVISIONE) Lei: misteriosa, stronza, temeraria, bella e intelligente. Conosce dei ragazzi nella sua nuova scuola tra cui un ragazzo che le farà perdere la testa, ma lei, per paura di farlo soffrire a causa di un segreto, lo tratta male. Un pa...