Capitolo 28

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<<Profe posso andare in bagno?>> domandai al profe <<Vai, ma non metterci tanto>> disse, uscii dall'aula e mi diressi in bagno, appena entrai andai velocemente dentro uno di essi e composi, con mano tremante, il numero di Michy, ma non risplendeva così composi il numero di Nico <<Hey stellina tutto bene?
Dovresti essere in classe ora, che succede?>> domandò preoccupato <<Manuel è qui>> dissi velocemente <<CHE COSA?!>> gridò stordendo <<Hai sentito bene>> dissi in preda al panico <<Questo è un problema>> disse in ansia <<Già>> dissi triste <<Ora dove sei?>> domandò <<Sono in bagno lui è in classe, mi ha fatto promettere che se mi fossi messa con lui non avrebbe svelato a nessuno il mio segreto e…e si insomma questo, così ho accettato e ora stiamo insieme, non so cosa fare aiutami Nico>> dissi piangendo <<Hey stellina non piangere, io e Michy verremo lì il prima possibile tu resisti lui la pagherà per essere tornato>> disse <<Grazie Nico ora devo andare, sei un amico ti voglio bene>> dissi riprendendomi <<Di nulla stellina sai che farei di tutto per te>> disse <<Ci sentiamo più tardi ciao>> dissi uscendo dal bagno <<Si certo ciao stellina, resisti>> disse, riattaccaii e tornai in classe.
Quando suonò la campanella io e Manuel ci alzammo e andammo al parcheggio, da lontano vidi le figure dei miei amici guardarmi con viso curioso e arrabbiato allo stesso tempo li guardai dispiaciuta e salii sul furgone <<Dimenticati di loro, perché loro lo faranno presto>> disse Manuel mentre guidava <<Beh io non lo farò>> dissi puntandomi <<Ti conviene>> disse con quel tono di voce serio <<E perché?>> domandai <<Sorpresa>> disse serio, stetti zitta finché non arrivammo a casa mia.
Odio questa situazione, odio tutti, odio Manuel e odio più che mai me stessa, perché sono un vero e proprio disastro.
Quando finalmente fummo a casa mi sentivo leggermente sollevata nel sapere che Nico e Michy sapevano tutto perché non abbiamo mai avuto segreti e loro ci sono sempre stati per me, loro sono la mia famiglia mi hanno sempre protetta quando ero piccola e hanno continuato a farlo finché non ci siamo divisi, spero arrivino il prima possibile qui, non sopporto più Manuel.
Quando arrivammo sotto casa Manuel mi prese la mano, chiunque avrebbero detto 'Oh che bello l'amore' e cose così, mentre per Manuel stava a significare che ero di sua proprietà, tipo come a voler marcare il suo territorio, per me invece non significava nulla volevo solo liberarmi dalla sua presa, ma sono sicura che non l'avrebbe presa bene lo conoscevo più di me stessa sapevo decifrare ogni suo sguardo e ogni suo movimento.
Quando arrivammo al portone finalmente staccò la sua mano dalla mia e per fortuna non c'era Josh.
Quando entrammo in casa decisi di studiare storia, dato che non facevo mai nulla mi parve un buon momento per studiare, ero seduta alla scrivania finché ad un tratto non senti qualcosa di morbido e umido sul collo che mi fece gelare il sangue nelle vene quando vidi che era Manuel che mi stava baciando il collo tentai di respingerlo ma non sentiva ragioni tentai di dimenarmi ma niente <<Su lasciati andare una volta ti piaceva>> sussurrò lui al mio orecchio con voce roca <<Lasciami>> dissi
pateticamente <<Che ti succede non ti piace più?>> domandò continuando a baciarmi il collo <<Ti prego smettila>> dissi, in quel momento mi sentivo uno schifo, perché non avevo idee non sapevo che fare <<E dai lasciami divertire>> disse mettendomi una mano sotto la maglietta <<No!>> dissi alzandomi dalla sedia per poi essere sbattuta al muro da Manuel che si era innervosito <<Tu non mi dici ciò che devo e non devo fare!>> disse urlando tirandomi una sberla che mi fece cadere a terra per l'intensità con cui me l'aveva tirata, subito dopo iniziò a darmi calci e pugni che mi fecero vedere le stelle.
Dopo parecchio tempo ero a terra dolorante e lui era seduto sul bordo del letto con la schiena piegata in avanti e le mani sulle gambe <<Vedi cosa mi fai
fare!>> disse nervoso prima di alzarsi dal letto dirigendosi verso la porta nell'ingresso per poi aprirla e uscire di casa, dirigendosi probabilmente a bere in qualche bar.
Rimasi lì finché non mi venne il coraggio di andare a farmi una doccia.
Quando il getto della doccia mi colpì mi sentii già meglio, ricordandomi ciò che era successo qualche minuto prima mi sentii male perché non avevo potuto far niente per impedirlo.
Una volta non era così, una volta era un ragazzo dolce, buono e premuroso, ma da quando a conosciuto lui è tutto cambiato…
Ho cercato di aiutarlo, pensavo di poterlo far tornare come prima, invece ero talmente accecata dall' 'amore' che non mi sono resa conto che mi aveva portato in quel giro.

Ciao gente, ventottesimo capitolo, che ve ne pare?
Votate e commentate please.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~

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