Capitolo 53

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Mi risvegliai nella mia stanza con un dolore lancinante alla testa mi guardai intorno alla ricerca di un oki o un moment o un'aspirina, insomma qualcosa che facesse scomparire questo dolore, ma niente, ero sola e da una parte meglio così, volevo pensare un po' e schiarirmi le idee su tutto principalmente su ciò che provo per Thomas, anche se ormai anche i muri sanno ciò che provo per lui, ma dettagli, guardai l'orologio appeso al muro e vidi che erano le cinque e mezzo bene avevo saltato il pranzo, ma chissene frega non ho fame.
Mentre decretavo di non aver fame il dottore entrò nella stanza <<Oh Ambra vedo che si è svegliata>> disse scrivendo su quella che suppongo essere la mia cartella clinica <<Si, a tal proposito avete un'aspirina o qualcosa per il mal di testa, che mi sta esplodendo>> dissi sedendomi sul letto con la schiena poggiata sulla testata del letto <<Si ma è meglio se non la prendi, parliamo un po' invece di ciò che hai fatto o visto mentre eri in coma>> disse sedendosi su una sedia vicino al letto <<Perché le interessa?>> domandai diffidente guardandolo male <<Curiosità>> rispose semplicemente <<Sa che non ci credo vero?
Però vabbè, se ci tiene glielo dirò>> dissi rimettendomi sdraiata sul letto <<Ok, bene descrivi ciò che è successo>> disse <<Beh ero nella mia mente credo, e sentivo tutto, sentivo quando i miei amici parlavano>> dissi <<E che dicevano?>> domandò il dottore scrivendo su un taccuino <<Che dovevo svegliarmi, che mi volevano bene e altre cose così…>> dissi <<Ok e c'era qualcuno con te?>> domandò <<C'era mio padre>> dissi <<E ora suo padre dov'è?>> domandò scrivendo sulla cartella <<È morto>> dissi <<Ok capisco, e tu come lo vedevi?>> domandò <<Come l'ultima volta che l'ho visto>> dissi <<Raccontala in maniera più dettagliata>> disse <<Avevo tre anni quando arrivò una lettera che diceva che mio padre era stato scelto per combattere la guerra in Iraq, quando dovette partire era vestito di verde con i suoi capelli biondi nascosti da un berretto del medesimo colore, all'epoca aveva solo trentadue anni, mi ricordo che quel giorno mio padre mi prese in braccio e mi disse che mi voleva bene, che sarebbe tornato, e saremo stati di nuovo insieme.
Ma non fu così.
Morì ucciso da una granata, il corpo fu trovato solo per metà>> dissi facendomi sfuggire una lacrima <<Ok basta così cerca di riposare un po' domani ti dimetteremo>> disse <<Ok>> dissi e lui uscii dalla stanza.

Ciao gente, cinquantatresimo capitolo, che ve ne pare?
Votate e commentate.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~

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