<<Quando vivevo a Madrid andavo spesso in un bar con i miei amici e lì conobbi Manuel, eravamo a pochi metri di distanza e lui dal primo istante che mi vide non mi tolse gli occhi di dosso, quando andai al bagno lui mi seguì e ci provò con me, ma a me non piaceva.
Lui mi disse che lavorava in quel bar per mantenere la sua famiglia e mi chiese di diventare amici, ma non mi andava di frequentare il suo giro, così gli dissi che non volevo avere a che fare con lui e me ne andai.
Lui e altri ragazzi erano il terrore di tutta la città, la gente li chiamava 'The killer', per questo non volevo avere niente a che fare con Manuel.
Cercai di evitare Manuel, ma lui mi stava perennemente addosso, così un giorno iniziai a parlarci, e beh scoprii che aveva un lato dolce e simpatico, ma lo teneva nascosto sotto l'odio ed il rancore che provava verso questo mondo.
Con il passare dei giorni uscimmo insieme diverse volte e poi una sera mi presentò i suoi amici nelle 'fogne', ovvero un palazzo in costruzione, rimasto tale per mancanza di fondi, lo chiamavamo così per capirci tra di noi.
Insomma conobbi i suoi amici e il capo di quel posto, un uomo sulla trentina che era a capo del più grande giro di spaccio di tutta la città.
Io non volevo entrare in quel giro, e lo dissi a Manuel gli dissi che doveva uscirne, ma subito si arrabbiò, allora gli dissi che lo avrei lasciato, ma lui non ne volle sapere, al che mi disse che io non potevo lasciarlo perché ero troppo importante per lui e mi disse che lui dentro le 'fogne' svolgeva diverse mansioni puliva le armi, forniva la marijuana, anfetamina, ascis, coca,…, spesso spacciava mi disse che facendo quel lavoro si guadagnava molto e da li mi misi ad ascoltare.
Io, Nico e Michy non avevamo molti soldi, l'affitto, l'università e la mia scuola costavano, e pensai che iniziare a lavorare nel giro potesse farmi guadagnare di più così lo dissi a Manuel e lui ne fu felice, lo disse al suo capo e mi prese nella sua 'famiglia', almeno così la definiva lui, mi insegnò a sparare e a spacciare, tuttavia volevo tenermi lontana dalla droga, ma una sera ad una festa nelle 'fogne' qualcuno mise qualcosa nel mio bicchiere.
La mattina mi risvegliai su un divano e guardandomi intorno c'era gente che dormiva per terra o in alcuni divani, quella mattina mi sentivo bene e quando Manuel si risvegliò glielo dissi, lui rise e mi disse che era l'effetto della droga, io non so cosa mi passasse per la testa in quel momento, ma ne volevo ancora e lui me la fornì.
Un giorno però esagerò nelle dosi e quando glielo dissi lui sosteneva che non sarebbe successo niente, quella sera imparai una cosa, mai fidarsi di Manuel, un'ora dopo mi sentii male e persi i sensi, Manuel, coglione qual'era, scappò via.
Mi risvegliai dopo una settimana ero finita in coma da overdose, Nico e Michy non ce l'avevano con me, piuttosto ce l'avevano con Manuel perché se ne era andato via e mi aveva inserito in quel giro.
Per un mese non lo rividi poi una sera mi chiamò e mi disse che la polizia lo aveva arrestato insieme a tutto lo spacciatoio e lui voleva evadere, gli dissi che non doveva farlo e che se l'era cercata, lui iniziò a insultarmi e a dirmi che ero colpevole quanto lui di tutto ciò, così decisi di fare la scelta giusta mi costituii alla polizia e loro mi dettero i domiciliari per quattro mesi.
Dopo questi quattro mesi ero pulita così tornai a vivere tranquillamente.
In estate, però, arrivò la notizia che Manuel e la sua banda erano stati rilasciati per buona condotta, Nico e Michy capirono che per me non era più un luogo sicuro e decisero di mandarmi qui.
Oggi è venuto a trovarmi a scuola Kevin, eravamo amici nelle 'fogne' è venuto a dirmi che devo tornare nel giro e se non lo farò succederà qualcosa di brutto, molto brutto, ma ha pensato bene di lasciarmi un avvertimento>> conclusi il discorso mostrandogli la mano, Thomas rimase in silenzio per un pezzo poi decisi di spezzare quel angoscioso e straziante silenzio <<Thomas forse è meglio finirla qui, non è facile starmi dietro e ti sto mettendo nei casini, e credo che prima che sia troppo tardi è meglio lasciarci, non voglio che ti succeda qualcosa a causa mia>> pronunciai quelle parole con dispiacere e amarezza, ma era vero non poteva succedergli qualcosa per un danno che avevo commesso io <<No, io non voglio lasciarti per nulla al mondo, io voglio stare con te non mi importa niente di niente delle conseguenze io non riesco a vivere senza di te>> disse guardandomi con quegli occhi scuri di cui mi ero follemente innamorata <<Thomas ragiona, quella gente è pericolosa non gli importa un accidente di uccidere qualche innocente, basta che arrivino ad uccidere la persona che cercano>> dissi alzandomi e facendo qualche passo in avanti, lui mi seguì e mi abbracciò da dietro <<Io non posso lasciarti, è dal primo momento in cui ti ho vista che volevo stare con te e ora che tu sai cosa provo per te, vuoi lasciarmi>> disse con voce distrutta <<Non vorrei farlo, perché ti amo troppo per non averti nella mia vita, sei tutto per me, perché non capisci?
Io ti farei vivere una vita d'inferno>> dissi mentre una lacrima traditrice mi solcava la guancia <<Non m'importa a me basta stare con te, perché io l'inferno lo vivo solo se non ci sei tu al mio fianco>> disse, e mi girai <<Sono troppo egoista per lasciarti andare>> dissi mentre un'altra lacrima solcava la mia guancia, lui me l'asciugò e poi mi baciò <<Anch'io sono troppo egoista per lasciartelo fare>> disse per poi baciarmi di nuovo.
Restammo lì seduti lui sulla panchina e io sulle sue gambe, a baciarci fino al suono della campanella, ritornammo in classe e aspettammo il profe di inglese che quando arrivò fece l'appello e quando disse il mio maledetto nome, avrei voluto sgozzarlo <<Ambra Farah Storm, che piacere rivederti, sei diventata molto famosa negli ultimi tempi>> disse con quel suo sorrisetto satanico <<Non era nei miei piani>> dissi sperando di chiudere il discorso <<Beh doveva pensarci prima di mettersi con un tossico, detto ciò cominciamo la lezione>> disse alzandosi e scrivendo qualcosa alla lavagna, quando lo disse, non ci vidi più e mi alzai di scatto prendendo un taglierino dall'astuccio pronta a tagliarli la gola, ma la mano di Thomas mi bloccò <<Che intendi fare?>> domandò sussurrando <<Niente voglio solo fargli un po' male>> dissi <<Non oggi>> disse e tirandomi il braccio mi fece sedere, misi il broncio e lo guardai male <<Quando avremo finito l'anno ti aiuterò a nascondere il cadavere, ok?>> disse e annuii sorridendo.Ciao gente, ottantesimo capitolo, che ve ne pare?
Votate e commentate.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~
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Si può dimenticare il passato?
Romance(IN REVISIONE) Lei: misteriosa, stronza, temeraria, bella e intelligente. Conosce dei ragazzi nella sua nuova scuola tra cui un ragazzo che le farà perdere la testa, ma lei, per paura di farlo soffrire a causa di un segreto, lo tratta male. Un pa...