Capitolo 29

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La mattina quando mi svegliai Manuel non era ancora tornato ma d'altra parte meglio così, anzi meglio se non tornava proprio, sentivo dolore in tutto il corpo avevo ematomi ovunque quello s*****o me ne aveva fatto uno anche sull'occhio destro, per non parlare dei vari graffi che mi ricoprivano il viso, uno in particolare vivaccava rosso più che mai sopra il sopracciglio sinistro, insomma prevedevo una bellissima giornata.
Quando finii di prepararmi uscii di casa presi l'ascensore e arrivai al piano terra dove Josh spazzava come sempre <<Giorno Josh>> dissi con voce stanca <<Giorno teso…Oddio che hai fatto al viso?!>> domandò allarmandosi <<Niente sono caduta ed ho sbattuto contro il tavolino>> dissi sistemando meglio gli occhiali cercando invano di coprire il livido <<Tesoro sai vero che non ci credo, perché non mi dici la verità?>> domandò mettendomi una mano sulla spalla<<È questa la verità, comunque se non ti dispiace ora andrei che sennò faccio tardi>> dissi abbassando la testa <<Certo, non bloccherei mai il tuo apprendimento>> disse togliendo la mano dalla mia spalla rimettendosi a spazzare, me ne andai a testa bassa vergognandomi di me stessa.
Quando arrivai a scuola arrivai con cinque minuti di ritardo tanto per cambiare <<Scusi il ritardo profe>> dissi a testa bassa <<Figurati va pure a sederti>> disse lui indifferente, mi sedetti al banco che condividevo con Manuel e seguii per tutta la lezione, per fortuna ero all'ultimo banco e nessuno notò il livido.
Grazie a Dio.
Per due ore presi appunti su Romeo e Giulietta, blah romanzo più vomitevole no?
Comunque appena suonò la campanella, a passo insolitamente lento, per colpa di  quello s*****o che mi aveva dato un calcio fortissimo alla gamba, andai dietro la scuola, mi accasciai al muro e iniziai a fumarmi una sigaretta mentre calde lacrime solcavano il mio viso.
Ero immersa nei miei pensieri finché qualcuno non mi risvegliò e riportò alla realtà, e non un qualcuno qualsiasi ma chi se non Thomas?
<<Dove potevi essere se non qui>> disse con un tono di ovvietà nella voce, non risposi asciugai le lacrime e voltai la testa da un'altra parte in modo che non vedesse il mio viso <<Che c'è ora non vuoi nemmeno più guardarmi in faccia?>> domandò avvicinandosi e sedendosi accanto a me,  rimasi ancora in silenzio non sapendo cosa dire <<Dove hai lasciato il tuo fidanzatino?>> domandò provocandomi, forse per farmi parlare,  voltai la testa verso di lui, perché ero stanca di mentire, e appena vide il livido ebbe diverse reazioni la prima di stupore, la seconda di preoccupazione e la terza, quella che mi fece più paura, rabbia vedi nei suoi occhi accendersi un fuoco <<È stato lui a ridurti così?!>> gridò fuori di se,  non risposi e spensi la sigaretta <<Io lo ammazzo!>> gridò alzandosi di scattò incazzato nero <<No, ti prego non farlo, tu non sai di cosa è capace Manuel, ti prego non farlo>> dissi alzandomi anch'io pregandolo quasi in ginocchio <<Quello ti ha messo le mani addosso non deve sfiorarti nemmeno con un dito quello s*****o!>> disse ancora più incazzato <<Ti prego calmati, io sto bene>> dissi ovviamente mentendo <<No, non stai bene, ti prego fatti visitare almeno>> disse calmandosi leggermente e mettendomi una mano sulla guancia accarezzandomela <<No, se vado al pronto soccorso vorrebbero sapere cosa mi è successo e nessuno deve saperlo>> dissi guardandolo in quei suoi meravigliosi occhi nocciola <<Allora vieni a casa mia, non posso vederti così>> disse supplicandomi con lo sguardo <<Ok, ma come facciamo siamo a scuola ti ricordo>> dissi <<Ti ricordo che possiamo fare forca entriamo prendiamo gli zaini e ce ne andiamo>> disse tranquillo come fosse una cosa normale e ovvia <<Ok andiamo allora>> dissi dirigendomi insieme a lui dentro la scuola.

Ciao gente, ventinovesimo capitolo che ve ne pare?
Votate e commentate.
Alla prossima gente✨✌
~Noe~

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