Si può dimenticare il passato?

Capitolo 74

Aprii la scatola e ne estrassi delle lettere tenute insieme da un filo di spago, poi estrassi delle foto e poggiai tutto sulla mouchette sciolsi il nodo alle lettere e presi la prima iniziando a leggere

<<Per Ambra Farah Storm,
Piccolina mia, penserai che questa vita è ingiusta, ed hai ragione, penserai che questa vita non ha un senso, ed hai ragione, penserai che io non tornerò mai più, e probabilmente hai ragione.
Ti scrivo queste poche righe per dirti che mi manchi amore mio, per dirti che questa lontananza da te, i tuoi fratelli e tua madre non mi fa dormire la notte, ho ancora l'immagine del primo giorno che me ne andai, tua madre in lacrime tu e Alexander che non capivate cosa stava succedendo e Dimitri che faceva tanto il forte ma in realtà soffriva dentro.
Ti ricordi cosa ti dissi quel giorno?
Che sarei tornato presto, e tu che mi promettesti che mi avresti aspettato.
Dopo queste brevi righe voglio solo dirti che ti voglio bene piccolina mia e non smetterò mai di volertene.

                                                   Con amore,
                                           ‎il tuo papà❤>>
                                                  ‎
Finii di leggere e richiusi una lettera, ne presi un'altra e ricominciai a leggere

<<Per Ambra Farah Storm,
Piccolina mia, è passato un altro mese dalla mia partenza, e dire che mi mancate un sacco è un eufemismo.
Qui in questo campo ci sono solo soldati vestiti di verde armati fino ai denti che non aspettano altro che uccidere.
Sai il mio compagno di stanza si chiama Vladimir, è di origini russe ma viene dalla Grecia mi ha raccontato la sua storia e mi ha detto che ad Atene (la città dove è nato) ha lasciato la moglie che due giorni prima della sua partenza ha partorito un coppia di gemelli li hanno chiamati Mirko e Micol.
Vorrei tanto tornare a casa sento la vostra mancanza e ti confesso che ho paura di non tornare vivo, oggi ho ucciso un'uomo e mi sono sentito in dovere di scavare una fossa e gettarlo dentro poi chiusa la fossa ho preso due legnetti e con delle foglie gli ho legati insieme formando una croce, piantata nel terreno ho pregato per lui e me ne sono andato.
Dopo ciò ti dico solo una cosa Ambra, ama il tuo nemico.

                                                   Con amore,
                                           il tuo papà❤>>
                                                  ‎
Finii di leggere anche questa lettera e saltandone alcune arrivai dritta all'ultima e ricominciai a leggere

<<Per Ambra Farah Storm,
Piccola mia, ormai è un anno che non ci vediamo e non so se ci vedremo mai più, più il tempo passa e più sento la mia vita appesa ad un filo, che giorno dopo giorno si fa sempre più sottile.
Oggi tu compi quattro anni, stai crescendo in fretta amore mio e ciò che mi preoccupa è di non riuscire a vederti crescere, il regalo che c'è dentro il pacchetto l'ho fatto fare apposta da un soldato, che nel suo paese faceva il gioielliere, durante le missioni siamo entrati in delle cave e lì mentre me ne stavo appostato vicino a delle rocce ho trovato una pietra che ho riconosciuto subito.
Devi sapere che il tuo nome non è stato scelto dopo una notte passata a sfogliare quei libricini con i nomi più assurdi. L'Ambra è una pietra preziosa color oro che significa splendore, luccichio, ed è usato per esprimere luminosità, profumo e bellezza, appena sei nata capii subito che quello era, e sarebbe stato, il nome giusto per te.
Buon compleanno amore mio.

                                                   Con amore,
                                           ‎Il tuo papà❤>>
                                                  ‎
Finii di leggere la lettera e senza che me ne accorgessi una lacrima mi solcò il viso, ripiegai la lettera e mi asciugai la lacrima <<Dopo questa non ricevetti più lettere finché, dopo una settimana dal mio compleanno, non arrivò un ufficiale a casa nostra ad avvertirci che mio padre era morto, e sai come è morto?>> domandai a Thomas voltandomi verso di lui che scosse la testa in segno di negazione <<A calpestato una granata ed è saltato in aria, da una parte meglio così almeno non ha sofferto molto>> dissi mentre altre lacrime solcavano le mie guance, Thomas mi abbracciò stringendomi forte a se ed io mi lasciai abbracciare <<Sfogati quanto vuoi piccola, io sarò sempre qui e non ti lascerò mai, e quando ti sarai calmata, io sarò qui ad ascoltare la fine della storia>> sussurrò al mio orecchio e già mi sentii meglio.‎

Ciao gente, settantaquattresimo capitolo, che ve ne pare?
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Alla prossima gente✨✌
~Noe~