Capitolo 2 Parte 2

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Mi rialzai, ero scosso da ciò che mi era appena capitato.

Ero diventato ciò che volevo essere, un Assassino.
Ho pagato caro questo avvenimento, la vita di una persona a me cara era stata presa per aprirmi un futuro, una nuova strada da percorrere.

Feci la conoscenza dei maestri Assassini della Gilda.

Jeremy O'Brian, il Mentore. Un uomo di mezz'età, il suo sguardo emanava saggezza e determinazione come pochi.

Carl Newgate, un giovane assassino, molto talentuoso e furbo, era l'uomo che mi aveva preso alle spalle nel garage, sa nascondersi bene a quanto pare.

Harold Stonewood, era uno dei veterani della gilda. Lo capì dalla sua espressione cupa, i fili di barba bianchi, ma sopratutto da un'ampia cicatrice sul volto.

E infine conobbi Julia Simmons, era una delle giovani apprendiste assassine, proprio come me, la vedevo un po in soggezione dal rito, forse anch'essa era da poco stata iniziata nella gilda.

Dopo una visita alla gilda nella chiesa, riconobbi che eravamo nella Saint Patrick Church, una delle chiese più antiche di Chicago. Riferimenti Romani e Celtici adornavano mura e statue, tutto intorno a me era così affascinante.
Dopotutto ero cresciuto con uno Smith che mi aveva insegnato molto sull'arte e la letteratura in generale, ora capisco perché ne era affascinato anche lui.

Entrammo in una cripta sotto la chiesa, l'aria si fece diversa, più fresca ma pesante. Muri adornati da fiaccole, stendardi e statue degli Assassini, un numero notevole spade e archi. Pensai che questa fosse la base centrale della Gilda.
"Questa, giovane assassino, è la sacra cripta degli antichi Assassini coloniali. Fu fondata nel secolo scorso, e molti Assassini celebri hanno fatto visita a questo luogo." mi raccontò Jeremy.

Notai una cosa. "C'è una tomba qui" esclamai.
"Si è la tomba del nativo Ohonte:Ónenya uno degli Assassini più importanti nella storia americana, nonché pioniere della Guerra di Secessione, la leggenda vuole che fosse un diretto discendente di Connor, leggendario Assassino che unificò gli Stati Uniti d'America e fece rinascere la nostra Confraternita."

Udì la storia come fa un bambino con una fiaba di eroici avvenimenti. Avevo dinanzi a me una tomba di un leggendario guerriero americano.

Dopo aver analizzato la cripta tornai con gli altri in chiesa, da li andai fuori.

Pioveva ancora, il cielo non smetteva ancora di bagnare la terra.

Tornai verso casa, la strada non era molta da fare, ero nello stretto vialetto dove i miei ricordi ora facevano male.

"Hey, amore." una fievole voce che riconobbi subito mi aveva chiamato.
Venni abbracciato da una Holly in lacrime.
"L'ho saputo poco fa, non voglio crederci, era come un padre, io.." "Tranquilla, ora è in un posto migliore" cercai di rassicurarla anche se ero a pezzi.

Mi strinse più forte a sé, le nostre lacrime si incontrarono.
Ora restava solo una cosa d'importante nella mia vita. Lei.

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