Capitolo 10 Parte 3

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Era un giorno autunnale, l'aria fresca accoglieva le persone della comunità, pronti ad un'altra intensa giornata di lavoro.

Mi alzavo spesso all'alba, Fred mi ha insegnato molte cose sull'agricoltura. Ridevo tra me e me pensando a come la mia vita fosse cambiata, dall'essere un esperto tagliagole ad un semplice contadino.

Avevo messo da parte la mia vecchia vita, insieme a questo anche i miei sentimenti.
La Guerra in Europa era un lontano problema ora.
Ryan era diventato anche il mio di maestro ora, era saggio e paziente. Mi ricordava davvero Smith in certi casi.

Quel giorno finii di lavorare presto al campo, Fred col suo solito cappello di paglia fisso sulla testa si prese il resto del pomeriggio per continuare i lavori.

Entrai nella Fattoria, raggiungendo la mia stanza al piano terra.
Mi guardai allo specchio, la mia barba era diventata molto folta durante l'anno, compariva solo un piccolo spazio vuoto sul labbro data la mia cicatrice, ma mi piaceva.
Ero stanco, e affamato.
Dalla cucina mi portarono una razione di brodo con del pane appena sfornato.
Adoravo quel cibo, appena preparato dalle mani di Madre Josephine.

"Ehi Adam! È permesso?"
Una giovane ragazzina si mostrò all'uscio della porta.

"Mary! Certo entra pure!"
Feci entrare la giovane Mary, una dolce ragazzina della comunità che assisteva ai lavori con sua madre.

"Adam stamattina due uomini ti cercavano, hanno lasciato questa lettera per te."

Mary mi diede il foglio. Molti dubbi si fecero presenti.

"Chi erano questi uomini?"

Chiesi alla ragazzina.

"Non lo so. Sembravano venire da molto lontano."

Altre domande si fecero spazio nella mia mente.
Uomini misteriosi sulle mie tracce. Dopo tutto questo tempo poteva ancora essere possibile che mi cercassero.

"Ora vado fuori a giocare. Ciao."

Mary corse fuori.
La seguii. Volevo leggere quella lettera fuori, all'aperto.
Mi arrampicai sul tetto e presi posto accanto alla colombaia.

Presi una boccata d'aria e iniziai a leggere la lettera.

"Caro Adam, ti scrivo per la prima volta dopo quasi tre anni.
Dopo che ci hai lasciato tutti ti pensavano morto o scomparso. So che sei la fuori da qualche parte, libero di vivere come vuoi.
Qui a Chicago le cose sono molto cambiate, mia madre ora sta meglio, dopo un lungo periodo di coma si è svegliata, e quando si è resa conto di quello che ti era successo mi ha raccontato tutto.
Di come l'hai salvata ed hai trovato subito la vendetta, a caro prezzo.
So che ti sembrerà strano, ma mi manchi. Anche i tuoi amici e confratelli ti cercano d'allora, hanno bisogno di te, come anch'io.
Carl mi ha promesso che ti avrebbe trovato, un giorno, e so che leggerai questa lettera molto presto.
Torna da me, Adam.

Holly."

Dopo aver versato delle lacrime, mi capacito di quello che avevo letto.
Il passato mi cercava ancora.
Holly, la mia amata, non mi aveva abbandonato del tutto, come lei anche gli Assassini.

Quella lettera mi fece capire come il mio abbandono improvviso fu duro davvero per tutti.

"Adam, Adam!"

La voce di Mary echeggiò da sotto.

"Torna giù! Sono tornati, eccoli!"

Mary indicò verso la collina, dove scorsi due figure in lontananza.
Feci un balzo dal tetto della Fattoria finendo in un cumulo di fieno.

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