Capitolo 9 Parte 1

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Pioveva a dirotto.

Ero seduto sotto le scale di casa, in un freddo pomeriggio.
Ascoltavo ed ammiravo la pioggia cadere davanti a me, impassibile, immobile.

"Adam, che ci fai qui sotto la pioggia, rientra."
Una voce familiare e dolce risuonò nella mia testa, era quella di Holly.

Un tuono mi fece sobbalzare.

"Adam cavolo ti prenderai un'influenza!"
La voce era quella di Carl, era apparso dal nulla davanti a me.
La mia mente continuava da giorni a farmi brutti scherzi.

"Mi senti?" si avvicinò a me. "Amico mio sono settimane che non ti fai vedere, ci stiamo preoccupando." Mi disse Carl.

Alzai lo sguardo, scorgendo Julia dietro di lui, molto preoccupata in viso.

"Va tutto bene ragazzi, stavo solo pensando." esclamai a bassa voce.

"Adam, entra in casa, ti abbiamo portato una cosa." mi disse Julia prendendomi per il braccio.

Anche se riluttante, rientrammo in casa.

"Cavolo Miles, ti stai facendo crescere la barba, non è da te." notò Carl guardandomi in faccia.

"Non importa, ormai non sono più un adolescente." dissi toccandomi il viso.

"Infatti sembri più vecchio di Jeremy." disse Julia, scambiandoci dei piccoli sorrisi.

"Adam, so che ti sei preso una sorta di pausa dopo che..." Carl ebbe un momento di esitazione "dopo quello ch'è successo. Alla Gilda molti sono contrari a questo, soprattutto in questo periodo, la Guerra, e...." Carl venne interrotto da Julia.

"Adam noi ci conosciamo da tanto tempo, so che la situazione di Holly ti ha destabilizzato, ma vogliamo aiutarti, vogliamo rivedere il nostro Maestro all'opera, rivogliamo il nostro amico Adam." disse Julia, appoggiando una mano sulla mia spalla.

"Ragazzi apprezzo ciò, ma non mi serve null'altro che un po di tempo." dissi con tutta sincerità.

"Amico mio, ascoltami. Tu non hai bisogno di tempo, hai bisogno di sfogare la tua rabbia e le tue sofferenze." esclamò Carl.

"Spiegati meglio." gli chiesi.

"Quei tipi russi che hanno combinato questo casino, sono ancora qui in circolazione. Innokenti non dorme più la notte dal rimorso per averti causato un grosso danno, ed è sempre alle calcagna di quest'organizzazione."

Guardai Carl dubbioso.

"Stai dicendo che dovrei infrangere il Codice, agendo per una mia causa personale?"
Chiesi nervoso.

"No, Adam. Quello che dovresti fare è vendicarti. Vendica te stesso, vendica Innokenti e suo padre, vendica noi Assassini."
Disse Julia stringendomi.

"Ragazzi, non saprei nemmeno dove iniziare, e non ho nemmeno la..."

"Al porto. Innokenti ti aspetta al porto."
Disse Carl sorridendo.

"Non penso servirà a molto secondo te ma..." Julia mi diede uno scatolino.

Aprii la scatola, prendendo l'oggetto all'interno.

"I vecchi metodi sono sempre quelli migliori."

Era la mia lama celata.

"State facendo molto per me, ma non credo che dopo questo cambierò i miei dubbi." esclamai infilando il guanto con la Lama.

"Adam, confido in te, lotta prima contro te stesso e poi contro i tuoi nemici." Carl mi abbracciò.

"Salute e pace, fratello." mi salutarono uscendo di casa.

Assassin's Creed Black HandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora