La marcia per Berlino ebbe inizio il mattino seguente. Kirkman e i suoi Marines ci affidarono alcuni uomini per sorvegliare un piccolo avamposto dei Nazisti che dava sul lago di Costanza.
Eravamo su di una piccola collina che ci permetteva di vedere l'avamposto Nazista da liberare. Con me c'erano Innokenti, le Frye e alcuni Marines con Kirkman.
"La vostra squadra d'infiltrazione ha dato molte soddisfazioni finora, Signor Miles." disse Kirkman, avvicinandosi al nostro gruppo dietro le siepi.
Innokenti stava guardando l'avamposto col binocolo quando rispose al Tenente.
"In Italia siamo stati aiutati anche dai Ribelli, oltre che dai nostri Confratelli Italiani. Ora qui in Germania sarà più complicato, visto che i Templari governano su tutto e tutti."
Spiegò Innokenti con un aria turbata.
"Non ci fermeremo, non ora che ci stiamo avvicinando alla nostra meta, a proposito, Tenente Kirkman, quale saranno le nostre prossime tappe?" chiesi curioso.
"Come d'accordo con i vostri superiori, la nostra destinzaione sarà Juterbog. Una piccola cittadina fuori Berlino che diventerà il nostro avamposto principale per le varie operazioni." spiegò Kirkman.
"Sembra un ottima soluzione." disse Jennifer sorridente.
"Non riscaldatevi di già. Juterbog è sotto il dominio Nazi-Templare, quando saremo lì, lavoreremo per liberare l'avamposto del Generale Ernest LonBarron." affermò Kirkman.
"LonBarron? Non è la prima volta che sento questo nome." disse Eveline preoccupata.
Dalle sue parole la curiosità si mischiò al timore.
"Il Generale LonBarron è un uomo potente, segretamente uno dei più potenti Templari di Germania, è ora un forte uomo militare al servizio dei Nazisti e della Guerra che loro stessi hanno pianificato." spiegò Kirkman, mentre alcuni uomini si avvicinarono a lui, dicendogli qualcosa all'orecchio.
"Quindi è lui che ci permetterà di mettere alla luce il nostro piano offensivo. Tolto lui, Berlino sarà alla nostra portata." spiegai alle Frye, mentre Innokenti si girò di nuovo verso di noi.
"Penso che sia il momento giusto per attaccare, Tenente." disse Innokenti.
"Bene, i miei uomini attaccheranno a breve dalle rive del lago, voi infiltratevi nell'avamposto e liberate i tre prigionieri." Kirkman impartì gli ordini e si avviò verso il lago.
Davanti a noi si ergevano le piccole mura dell'avamposto Nazista. Al suo interno dovevamo liberare degli uomini di Kirkman, e recuperare delle informazioni sui movimenti dei nostri nemici nel paese.
Presi il mio occorrente dalla borsa. Pistola, Coltello e il Bastone Animato. Le Frye mi diedero un rapido sguardo, mentre brandivo l'arma del loro Bisnonno.
Ci avviammo alla base dele mura da scalare, aspettando l'attacco i Marines, che arrivò dopo qualche minuto.
Mentre il caos regnava dentro e fuori l'avamposto, ci infiltrammo all'interno delle mura.
"Seguitemi, ho visto dove li tengono." urlò Innokenti.
Le Frye e io seguimmo Innokenti per il corridoio delle mura, mentre con un rapido sguardo verso il basso, assistemmo alla battaglia che i Marines stavano avendo con i Nazisti, sembrava tutto andare per il meglio.
"Ok, di qua, saltiamo." Innokenti fece un balzo dalle mura.
Ci ritrovammo nella parte a Ovest dell'avamposto, dinanzi a noi vi erano delle gabbie con alcuni uomini morti, nel sangue, e altri visibilmente stremati e feriti.
"Hey voi, siete i Marines?" chiese Jennifer avvicinandosi alle celle.
Uno degli uomini alzò la testa, ricoperta di sangue.
"S... si, siamo noi, aiutateci... vi prego." disse il soldato ferito.
Presi il Bastone Animato e con la lama ruppi il lucchetto delle celle, entrando.
"Forza, fuori di qui. Innokenti dammi una mano." presi uno degli uomini in braccio, portandoli all'estrerno delle celle.
"Nemici in arrivo!" urlarono le Frye all'unisono, mentre io ed Innokenti poggiammo i soldati dietro un muro.
"Respingiamoli, forza!" disse Innokenti brandendo il suo fucile.
Arrivarono una manciata di soldati Nazisti, che vennero sopraffatti dal nostro effetto sorpresa. Attaccai due soldati nello stesso momento, uccidendoli con il Bastone e la lama celata. I loro corpi caddero di lato, dilaniati al collo. Le Gemelle Frye attaccarono un altro gruppetto di Nazisti che arrivò da destra. Dall'alto la nostra posizione era coperta da Innokenti, che con le sue abilità da cecchino ucideva più soldati di noi a distanza.
L'azione continuò per un altro po, finchè i Marines ci raggiunsero uccidendo gli ultimi Nazisti. Kirkman portava con se un prigioniero, portandocelo al nostro cospetto.
Quello che ci sorprese era una fascia che il prigioniero aveva sul braccio, una croce, come quella di Van Grauss e gli altri capi Templari in Italia.
"Un Templare, tutto per voi, Assassini." disse Kirkman scaraventando l'uomo ai miei piedi.
il Templare alzò la testa, disgustato dalla nostra vista.
"La Mela, dove la tiene il vostro Gran Maestro, a Berlino?" chiesi al Templare, prendendolo per il collo.
"Gran Maestro? Siete degli sciocchi voi Assassini, lui ha la Mela, ma non ha il potere." disse sogghignando.
"Che significa?" chiese Innokenti preoccupato.
"Significa che Hitler, il Fuhrer, è solo una delle tante pedine del nostro Ordine, il nostro Gran Maestro è dall'altra parte del mondo." sorrise il Templare.
"Che voi siate dannati. La Mela sarà nostra, costi quel che costi." affermai scaraventando il Templare via.
L'uomo si rimise in ginocchio, ridendo.
"Io, Alfred Hoffenein, Cavaliere dell'Ordine Templare e Sergente delle Forze Naziste, io maledico voi, Assassini. Non riuscirete mai a sconfiggerci, nè in Germania, nè nel mondo intero..."
"Adam, sta delirando." disse Innokenti, vedendomi furente alle parole del Templare.
"sarete solo polvere dopo la Guerra, non resterà più nulla di v..."
La gola di Hoffenein venne recisa da due lame.
il Sangue colava per terra, col corpo del Templare immobile, morto.
Le Gemelle Frye avevano messo a tacere quell'uomo.
"Abbiamo sentito fin troppe informazioni, per ora." disse Eveline avvicinandosi a me.
Kirkman e i suoi uomini presero i prigionieri, portandoli in salvo, al nostro accampamento a Costanza. La sera ci accolse ancora una volta, il mattino seguente le nostre forze si sarebbero spostate verso Juterbog.
Ero seduto con Sam e Lidya, feci rapporto dell'operazione all'avamposto.
"E così Hitler non è altro che un burattino dei Templari, ma resta ancora forte, con la Mela." affermò Sam, che si era quasi ripreso del tutto.
"Si, ma sapere che qualcun'altro muove i fili, non è una bella notizia." disse Lydia, preoccupata.
"Io dico di concentrarci sulla Mela, la nostra missione è quella di trovarla. Poi se la fortuna vorrà, penseremo al Gran Maestro in seguito." affermai, mentre Bud entrò nella tenda.
"Maestro... Signor Miles, una comunicazione radio per voi." Bud sembrava frettoloso nel dirlo.
Mi alzai subito, seguendolo nella zona comunicazioni. La radio era accesa, la radio della Gilda a Chicago.
"Sono Miles, ditemi tutto." dissi sedendomi accanto all'apparecchiatura.
Una voce molto familiare mi rispose da Chicago.
"Adam, sono Jeremy. Qui con me c'è Holly, devi sapere una cosa che è accaduta."
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Assassin's Creed Black Hand
FanficChicago, USA, sono gli anni 30 gli anni della Jazz Age, gli anni del Proibizionismo, gli anni della Mafia Italo Americana, gli anni della Mano Nera. Miles è un giovane ragazzo che si ritroverà in una città traghettata nel baratro della criminalità...